la
Pasqua
di
Resurrezione
di Francesco Albanese
Se
si ha una fede cieca,
vedrete che la richiesta
sarà esaudita.
Se si ha una fede cieca,
vedrete che la richiesta
sarà esaudita.
La
resurrezione del Cristo, per l’ateo e il rapur sempre un
vissuto psicologico personale, reale a tutti gli effetti, né
più né meno come sono veri i nostri sogni.
Allora mi chiedo: qual è la vera realtà? Quella onirica,
quella di veglia o quella della commedia pirandelliana del
"Così è (se vi pare)"? Ragion per cui, se si è un
po’ bambini, senza essere propriamente creduloni, possiamo
rivolgerci con fiducia all’Apparizione per chiedere quello di
cui abbiamo bisogno.
E, se si ha una fede cieca, vedrete che la richiesta sarà
esaudita. E’ innegabile, infatti, che, per chi ha fede, i
miracoli esistono. Del resto, non è tutto un miracolo la nostra
vita?
A proposito del filosofo Nietzche, che ho citato sopra in
parentesi, c’è da dire che egli spesso nei suoi scritti si
lamentava della sua malferma salute, che non gli permetteva di
sbizzarrirsi come avrebbe voluto, nella convinzione che non ci
fosse alcun Dio; e si augurava spesso di riacquistare la salute
per condurre una vita libertina. Cosa che non gli fu mai
concessa; anzi finì in manicomio in seguito ad un attacco
epilettico. |
Era un filosofo
dell’Ottocento. Oggi dallo psichiatra finiscono i deliranti
della fede, con l’etichetta di crisi mistica. Tant’è che la
prima domanda postami dagli psichiatri che ho conosciuto è:
" Ti è mai capitato di vedere o di sentire cose che non
esistono?" Domanda stupida ed abominevole, come si fa,
infatti, a dire che una cosa non esiste quando la si vede e la
si sente?
Festeggiamo dunque con animo nuovo questa santa ricorrenza
pasquale e cerchiamo di risorgere dalle nostre miserie terrene,
con meno "casatielli" e più preghiere, per un po’
di pace nel mondo! Un eccezionale pensiero positivista, non fu
altro che un’allucinazione visiva, tattile e collettiva degli
apostoli e dei loro seguaci; allucinazioni dovute alla forte
personalità di Gesù e ai frequenti digiuni dei fedeli.
Tra quelli che la pensano così si sono formate due correnti: la
prima, di coloro che desiderano ardentemente che non ci sia
alcun Dio per fare il proprio comodo e piacere, con banchetti,
vino, donne e cha-cha chà, (vedi Nietzche); la seconda, di
quelle persone che, sentendosi senza un Dio, hanno tremiti alle
gambe e si sentono allo sbaraglio tra tante correnti di
pensiero, come canne al vento, pronte a spezzarsi da un momento
all’altro.
Queste ultime persone, secondo la mia esperienza personale, sono
quelle che si comportano in una maniera più umana rispetto ai
credenti bigotti, perché sviluppano fortemente il senso della
solidarietà, dell’amicizia, dell’onestà e della dignità
umana, proprio perché si sentono senza un Dio protettore.
Io vorrei dire che: quand’anche la resurrezione di Cristo sia
stata un’allucinazione, resta pur sempre un vissuto
psicologico personale, reale a tutti gli effetti, né più né
meno come sono veri i nostri sogni.
Allora mi chiedo: qual è la vera realtà? Quella onirica,
quella di veglia o quella della commedia pirandelliana del
"Così è (se vi pare)"? Ragion per cui, se si è un
po’ bambini, senza essere propriamente creduloni, possiamo
rivolgerci con fiducia all’Apparizione per chiedere quello di
cui abbiamo bisogno.
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