La
Pasqua
di Francesco De
Stefano

Pasqua deriva dal greco
"Pascha", traduzione dall’ebraico: "Pésam"
(passaggio), è la festa religiosa più importante sia per gli
ebrei, sia per i cristiani, per i quali costituisce il vertice
di tutto l’anno liturgico.
Essa originariamente fu una festa agricola nella quale il popolo
ringraziava il Signore per la nuova vita della stagione
primaverile, in seguito, coincise con il giorno del
ringraziamento per "l’esodo" o fuga degli ebrei dall’Egitto,
sotto la guida di Mosé.
Per noi i cristiani, invece, la Pasqua segna il momento del
passaggio di Gesù, nuovo Agnello, al Padre, attraverso la morte
e la resurrezione, quale accesso da una dimensione terrena ad
una spirituale.
Durante la cena pasquale Gesù istituì l’Eucaristia,
spezzando il pane azzimo e offrendolo ai discepoli dicendo:
"Questo è il mio corpo, prendetelo e mangiatelo
tutti" e prese il vino dicendo "Questo è il mio
sangue, bevetelo tutti, e fate questo in memoria di Me".
La Pasqua dunque può considerarsi per tutti i cristiani del
mondo il "Momento dell’Alleluia", perché fonte di
gioia eterna. |
La
vera Pasqua
di Mimmo Matrone
N oi
evangelisti pentecostali,
viviamo ogni giorno la Pasqua, e quella del calendario è solo
un giorno feriale, perché il Signore ci ha detto di non farci
influenzare dalle tradizioni di questo mondo.
Cristo è nato, è morto, è risorto ed è vivente in mezzo a
noi. Non possiamo tornare indietro, perché grazie al Suo
sacrificio sulla croce, chiunque l’accetta riceve la vita
eterna, con il perdono dei peccati.
E tu sei pronto a lasciare le tue colpe e a dire: "Gesù
per me non sei morto invano"? Se non Lo accetti come tuo
Salvatore personale, sei dalla parte di coloro che Lo hanno
crocifisso, coloro che lo hanno beffato, deriso e Gli hanno dato
una corona di spine e poi L’ hanno ucciso, ... ed erano
persone "religiose".
Tu come sei? Sei forse anche tu "religioso"? Quest’anno
rinnega te stesso, prendi la tua croce e segui Gesù, accettalo
nel tuo cuore. Sì, proprio Gesù Risorto, che tu festeggi a
Pasqua, non allontanarlo dalla tua vita e sarai felice in ogni
istante. Pace a voi. |
La
Pasqua
ebraica
di Felice Gaglione
Quando nel XIV secolo a.c. gli ebrei
furono costretti a fornire lavoro forzato per la
costruzione delle piramidi dei faraoni, si pose lo
sfondo che determinò la loro fuga dall’Egitto,
guidata da Mosé.
Pur dispersi e lontano dalla madrepatria gli ebrei non
cessarono di conservare e tramandare il loro patrimonio
culturale e religioso, basato sulla Bibbia e sul Talmud.
Il Talmud, commentario dei primi cinque libri del
Vecchio Testamento, stabilisce la festa della Pasqua,
celebrata dagli ebrei anche ai nostri giorni, dopo il
tramonto del 14 del mese Misan, il primo del calendario
religioso ebraico.
Secondo la legge rabbinica, gli ebrei della diaspora
devono celebrare la festa in otto giorni e partecipare
durante le prime due sere a un pasto cerimoniale - il
sèder-, che consiste in determinati cibi, ciascuno dei
quali rimanda simbolicamente, con qualche differenza tra
la tradizione ashkenazita e quella referdita, agli
stenti patiti dagli ebrei durante la loro schiavitù in
Egitto.
Durante il seder è narrato il racconto dell’esodo e
sono rivolte a Dio preghiere per ringraziarlo della sua
protezione. Le letture, i canti e le preghiere del
sèder sono contenute nell’Haggada (racconto),
distribuita a tutti i partecipanti.
Gli ebrei che vivono entro i confini dell’antica
Palestina celebrano invece la Pasqua in sette giorni,
mentre il sèder ha luogo solo la prima notte. Durante
la festa un ebreo ortodosso deve astenersi dal consumare
pane lievitato e sostituirlo con il pane
"azzimo", come quello che consumò il popolo
ebraico durante la fuga dall’Egitto; per questo motivo
la Pasqua ebraica è detta anche la "festa degli
azzimi".
La tradizione ebraica prescrive inoltre che durante la
Pasqua i pasti siano preparati e serviti usando
stoviglie riservate strettamente a questa ricorrenza. |
Pasqua:
integrazione
e solidarietà
Mercoledì
20 marzo 2002 alle ore 10,30 presso la SIR di
Castellammare di Stabia "Villa Angelina" è
stata celebrata la Santa Messa in occasione dell’Evento
Pasquale, grande momento che ha visto uniti gli utenti
del territorio con gli ospiti della SIR, gli operatori,
i familiari, il volontariato ed una classe della prima
media "Pansini". Sentita è stata la
partecipazione di tutti, soprattutto quando si è
innalzato un coro formato dagli utenti del Centro
Diurno, coadiuvati dall’inf. prof. Mario Taminto, il
quale ha accompagnato il coro con la sua pianola e dall’inf.
prof. Maria Giordano.
Alla manifestazione religiosa erano presenti, inoltre,
il gruppo docenti e gli studenti dell’Ist. Prof.
Alberghiero "De Gennaro" di Castellammare dei
Stabia, il quale ha deliziato gli ospiti presenti con un
favoloso buffet ricco e raffinato.
Si coglie l’occasione per ringraziare il preside F.
Buonocore per la generosa sensibilità e la prof.ssa A.
Scevola per la gentile ed affettuosa partecipazione.
Gli operatori U.O.S.M. Distretto 80
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