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Ritagli dalla stampa

Alla formazione religiosa era preposto l’Assistente ecclesiastico don Luca Polese, coadiuvato da don Ciro Polese e dal parroco Mons.Vitelli. A proposito di quest’ultimo su “Gioventù” si legge: “ Col 3 marzo p.v. (1923) in questo Circolo (la NOVA JUVENTUS) avrà luogo un ciclo di conferenze periodiche quindicinali, sostenute dall’ illustre Mons. F.Vitelli; egli nel suo primo incontro tratterà di Giovanni Papini, il grande convertito. Noi che conosciamo le doti dottrinali di Monsignor Vitelli e sappiamo quanta sia la sua valentia oratoria, aspettiamo con ansia le sue parole. Tenuto dallo stesso, tra breve, avrà principio anche un corso di Sociologia.

Il Presidente nella distribuzione delle tessere il 2/2/1927,dopo aver incitato i soci a consacrare mente e cuori all’attività religiosa, sportiva, circolina, ricordando il trionfo ottenuto nel congresso diocesano dell’anno, sia per aver raccolto la somma massima per l’ Obolo di S.Pietro fra tutti i circoli della diocesi e forse d’Italia, sia per la raccolta Pro Missioni, sia nello sport per la organizzazione della grandiosa gara di nuoto, valevole per il campionato regionale, trovò in queste affermazioni uno sprone per il conseguimento di un successo migliore per il 1927.

“ In quegli anni le organizzazioni cattoliche e quelle fasciste erano in continua lotte fra di loro. Sta a dimostrare quanto dico la chiusura ed il sequestro di tutti i beni della GIAC NOVA JUVENTUS, alloggiata allora nell’oratorio “Ven. Vincenzo Romano” sotto gli occhi attoniti dei nostri fondatori. In quel maggio 1932 tutto sembrava e doveva sommeggersi in quella dura lotta. Le organizzazioni cattoliche facevano ombra a quelle fasciste. Le stesse avevano paura del nostro motto: preghiera-azione-sacrificio. Nessuna altra associazione doveva esistere se non quella fascista. (...) In questo clima, però, di lotte e sofferenze maturavano i primi frutti. In fatti più tardi, all’unica associazione cattolica esistente, la NOVA JUVENTUS, si affiancavano altre. Questo moltiplicarsi di forze era frutto del seme gettato attraverso anni di attività svolte per i giovani dell’ Oratorio. (Dialoghi - gennaio 1967-: “Vita di un 30.nio” di Salvatore Sorrentino, insegnante).

Su “Echi di Vita” (16/9/1933) si legge: “L’aggettivo NOVA che contrassegna la nostra gioventù, indica e deve sempre indicare una vita in atto sempre intensa nel bene e nella virtù”.

Fedele al suo motto, la NOVA JUVENTUS riservò, in quegli anni, una particolare cura alle attività missionarie, alla filodrammatica e alla formazione spirituale dei Soci. A testimonianza della prima sono le medaglie d’oro per l’Obolo di S.Pietro, una lettera di don Luigi Ravalico della Catholic Mission di Tezpur in Assam (India) e la corrispondenza spirituale e materiale con padre Miele missionario in India; ed ogni occasione per comunicare con lui era buona. In “Echi di vita” (15/8/36) si legge: “ Quest’anno il delegato missionario, venuto a conoscenza della partenza per la stessa località di P. Miele di alcuni missionari, proponeva al rev. Assistente e al signor Presidente l’idea di confezionare un buon numero di vestitini per i negri. L’idea fu accettata con entusiasmo. Ed il buon delegato si metteva subito in giro tra i soci, per raccogliere la somma necessaria. Tutti diedero la loro offerta, solo rammaricandosi di non poter offrire di più causa le ricorrenti difficili condizioni economiche. Ma tuttavia con grandi sacrifizi, si raggiungeva la somma necessaria ed i vestitini venivano immediatamente fatti confezionare e consegnati ai missionari partenti”.

Molto sentita fu presso i giovani la “Filodrammatica”. La NOVA JUVENTUS periodicamente allestiva una rappresentazione. Tra quelle che riscossero notevoli successi e furono molte volte messe in scena sono da ricordare: la Cantata dei pastori, Golgota, Ficcanaso, Cuori di bimbi ed altre.

Da: La Torre 20.2.42 - Per i nostri soldati malati e feriti.
 
La filodrammatica del circolo Nova Juventus a sollievo dei nostri soldati malati e feriti, volle prodursi, nel teatro interno con l’artistica rappresentazione “ la Cantata dei  Pastori”.  Accuratissima  la messa  in scena e pieno di vita tutto il complesso dei giovani attori. Ben  indovinata la scelta dei personaggi e segnatamente del protagonista  Rodolfo Gròsz, Presidente del Circolo; ottimamente interpretata la parte di Belfagor (il diavolo). Al benemerito Circolo ed al Rev. Assistente  Eccl.co le più vive  congratulazioni  ed  il  ringraziamento del  personale  Direttivo e di Assistenza e di tutti i degenti.