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Vincenzo Polese
GIOVENTU' ITALIANA
AZIONE CATTOLICA
NOVA
JUVENTUS
(1917~1967)
Edizioni POVI
a Mons. STEFANO PERNA Parroco
di S. Croce
Per gentile concessione
a Torreomnia
dell'autore Vincenzo
Polese
LE
ORIGINI
Durante la seconda metà del secolo scorso e nel primo scorcio del
nostro, il clero costituiva una specie di casta chiusa, vista dai laici
con sospettosa diffidenza; contribuirono a ciò forse anche i dissidi
risorgimentali per cui gli interessi nazionali dell’Italia vennero a
trovarsi in contrasto con quelli temporali della Chiesa.
Quindi il nostro laicato, anche quando per tradizione familiare non
era ostile, rimase, forse per un diffuso rispetto umano, indifferente al
problema religioso, poiché la religione era intesa solo come un
compromesso di riti e di pratiche esteriori senza alcun’azione efficace
nella vita sociale e professionale.
Bisognava avvicinare il popolo alla Chiesa e convincere i preti che
il mondo non era “satana”.
Quando il 15 maggio 1891 usciva la RERUM
NOVARUM, tutto il mondo si volse, verso Roma, incredulo, meravigliato
e soddisfatto delle parole che ascoltava.
Con mirabile intuizione si capì che bisognava iniziare dai
giovani.
Sorsero così iniziative sociali quali leghe,
cooperative, case rurali che furono così fiorenti nel settentrione,
alle quali sono legati i nomi di Giuseppe
Toniolo, Romolo Murri e don Davide Albertari.
A Torre del Greco il can.
Domenico Torrese, trovando
accoglienza nel parroco di S.Croce, mons.
Brancaccio, istituiva nel 1911 il Circolo Giovanile Cattolico “VITO
D’ONDES REGGIO”.
Questo ebbe vita effimera
grazie anche al sopraggiungere della Prima Guerra Mondiale.
Quando verso la fine della prima guerra mondiale, zelanti sacerdoti
come don Ulrico Ascione, don
Giuseppe Liguori, don Vincenzo Perna, don Luca Polese e
l’indimenticabile e instancabile don
Ciccillo Gargiulo ebbero fondato il Ricreatorio “Ven. Vincenzo
Romano” che accoglieva i ragazzi torresi per il catechismo serale e per
la Messa domenicale, iniziò la sua vita e, facendo tesoro
dell’esperienza dei circoli “LEONE XIII” e “VITO D’ONDES REGGIO”,
si affermò il circolo giovanile cattolico di S. Croce
NOVA JUVENTUS
per vivere ininterrottamente sino ai giorni nostri.
1917
-
1936
L’Associazione raccolse le prime schiere di studenti, operai e
artigiani che, in fraterna comunione di sentimenti e senza distinzione di
classe, vi ricevevano una formazione spirituale e sociale ispirata ed
animata dalla Fede.
Poiché la NOVA JUVENTUS era l’unico circolo giovanile
cattolico allora esistente, era naturale che i giovani torresi, in un modo
o nell’altro, passassero tra le file degli iscritti all’organismo
oppure fossero saltuari frequentatori
“esterni”.
Questa convergenza di giovani poneva non piccoli problemi ai
Dirigenti intenti a svolgere il loro programma ed a curare la formazione
dei Soci.
L’Associazione ebbe il suo Statuto il 12 agosto 1919 e da quel
giorno fu tutto un procedere verso la meta prefissasi.
Il polo d’attrazione, per i soci e non, furono la filodrammatica
e lo sport.
Il gioco del calcio, si può ben dire, fu conosciuto a Torre del
Greco attraverso la sezione sportiva TURRIS della Nova
Juventus.
Primo capitano della squadra fu Umberto Mirabella che chiamato alle
armi per la grande guerra, nel 1917, da sottotenente di fanteria, cadde
nella battaglia del Piave il 18 giugno 1918,
a 20 anni!
Nel 1919, terminata la guerra, la vita circolina ebbe un maggior
respiro, e così anche la sezione sportiva.
La squadra di calcio ebbe in Mimì Longobardi un capitano dinamico;
partecipò a molti tornei vincendone diversi. Per molti anni, durante
l’estate, organizzate dalla Turris, si svolsero gare di nuoto fra
giovani delle associazioni cattoliche della diocesi di Napoli; gare che si
svolgevano al
“Cavaliere”
e vinte spesse volte dai giovani della Nova Juventus.
La squadra di atletica leggera specie in gare podistiche ebbe belle
affermazioni.
L’attività filodrammatica fu davvero encomiabile ed ancora oggi
molti parlando della NOVA JUVENTUS collegano questo nome alla
filodrammatica del circolo. I nomi da citare sia come autori sia come
attori sono parecchi.
Ovviamente non si poteva insistere sempre e solo sul calcio e sulla
filodrammatica.
I Dirigenti lo compresero bene e formarono il gruppo esploratori,
con vita autonoma, dandone la direzione a Leonardo Savastano, mentre
l’assistenza spirituale veniva affidata a don
Stefano Perna. Il reparto scout si distinse varie volte per i campeggi, le
mostre, i viaggi, etc.
La vita circolina procedeva con
una certa regolarità. I Dirigenti spronati dai loro Presidenti intuirono
che il catechismo era l’oggetto del primo apostolato; infatti, gli
Apostoli, in seguito al mandato di Cristo: andate ed insegnate, furono i
primi catechisti.
Il catechismo insegna appunto gli elementi della religione
cristiana e la religione non è mai pura dottrina filosofica, una teosofia
qualunque. Religione vuol dire ordinamento della vita, di tutta la vita
umana, nei dovuti rapporti con la Divinità.
Alessandro Manzoni
affermò che Cristo prescrisse alla Chiesa di impadronirsi della morale ed
è detto benissimo: si può affermare che quanto c’è di più sacro
nella storia della Chiesa è quest’opera di conquista della morale che
si riferisce alla vita vissuta: ecco quello che il catechismo e
l’apostolato catechistico non devono mai dimenticare.
Pertanto nel settore culturale si tenevano regolarmente la lezione
settimanale di religione di cui valido aiuto fu l’opuscolo di don Ciro
Polese, “Dalla ragione alla fede”,
ed i periodici corsi di liturgia e di sociologia.
Nel luglio del 1923 fu benedetto il vessillo sociale della
NOVA JUVENTUS.
I Soci ebbero modo di manifestare la loro acquisita preparazione
religiosa. nel 1924, durante gli incontri
con la setta Valdese, ed il loro senso altruistico e caritativo
nell’adempiere all’ufficio di assistenza alle famiglie dei militari
durante la guerra e alle famiglie dei sinistrati durante le varie calamità
accorse.
Furono solerti nella raccolta dell’Obolo di S.Pietro,
dell’Obolo per le varie istituzioni benefiche torresi, dell’Obolo per
le Missioni, dell’Obolo per l’Università Cattolica, etc.
Con l’aumento demografico, aumentò il numero delle Parrocchie e
sorsero nuove associazioni giovanili cattoliche (Fede e Patria, Giosuè
Borsi, Mons.Felice Romano, Mons.Brancaccio, Araldi del Gran Re) e non solo
queste.
Con tutte queste nuove arrivate la
NOVA JUVENTUS
mantenne ottimi rapporti e spesso venivano svolte attività in
comune.
Un momento importante per l’associazione ed un degno
riconoscimento alla persona fu l’invito rivolto al Presidente della Nova
Juventus, ing. Luigi Dolce, a
tenere una relazione sul tema: “ Il
culto mariano
nel
giovane
alla
scuola
della
Croce
e dell’Altare” al
Congresso Eucaristico di Plaga che si tenne a Torre del Greco nella
Parrocchia di S. Croce nel 1933.
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