D: Scusami se in
cuor mio continuo a essere totalmente convinto che stiamo solo
costruendo un intrigante brano di cronaca. Solo la curiosità, il
fascino dell'arcano mi spinge a conversare con te. Sai in questo periodo
sto raccogliendo diverse testimonianze di fatti fuori dal comune, ma al
solo scopo di scandagliare l'animo umano nelle sue mille sfaccettature.
Se mi dicessi or ora che domattina alle otto devo crepare, e se davvero
accadesse per un motivo qualsiasi, fino all'ultimo attimo di lucidità
penserei che si è trattata di una pura coincidenza.
R: Ai primi responsi la pensavo esattamente come te: "sarà
un oracolo del fato occasionale, il caso ha voluto che le coincidenze
fossero due..." e via dicendo, ma poi...
N: Era così serio nell'argomentare che per un attimo gli
credetti senza un ombra di riserva. Poi riebbi la sensazione del dubbio
che fa perno sulla nostra presunta intelligenza o cultura e consideravo
la cosa emozionante ed inquietante come il monologo di un bravo attore
del migliore Hitchcok.
D: Ma che davvero, caro YY, in pieno XX secolo, in una delle città
più acculturate d'Italia, come Torre del Greco, dove si registra una
media di due laureati a famiglia, mi si propone di credere a delle
baggianate simili?
R: Non mi aspettavo da Luigi Mari una risposta così banale e
qualunquista. Equivale al commento delle donnicciole che dicono sovente:
"Era così bello, così colto, così ricco, com'è possibile che si
sia suicidato?".
D: Hai ragione, scusami. E' la mia coscienza che traballa
dinnanzi all'occulto... E sta bene, ma ora ti inchiodo. E' chiaro che
non puoi dirmi su chi hai sperimentato le tue, devo dirlo, mostruose
profezie.
R: Credi che per me sia un divertimento, un passatempo, un gioco
macabro sulla pelle degli altri? Ti sbagli, caro mio, sono esperienze
sofferte, che nuocciono sul mio morale, sulla mia giovinezza, sul mio
futuro. Spesso mi sono sentito come una specie di mostro, un affiliato
agli inferi, un consanguineo di Belzebù, uno spettro redivivo.
N: A questo punto cominciai a sentirmi male. La cosa pesava nella
mia testa in tutta la sua gravità, il suo grigiore, fino ad una
tenebrosa senzazione di smarrimento. |
D: Non indendevo
offenderti. Stiamo perdendo la serenità. Vuol dire che ci rivedremo una
prossima volta.
R: Certo, la mia posizione non la muta niente e nessuno. Ti dirò
solo che ho sperimentato cinque volte il fenomeno e il responso è stato
infallibile tutte e sei le volte. Ti ho già detto che il rituale è
faticoso e non mi potevo permettere molta pruralità di prove e con
soggetti presumibilmente longevi. Ho provato con bestie avanti negli
anni. Un cane, un gatto, un uccellino ed un cavallo di un mio congiunto.
Nell'arco di un decennio sono morti esattante nel momento previsto.
N: A questo punto ero davvero atterrito. Pensai, rincuorandomi,
che esistesse la probabilità di trovarmi davanti ad un attore
magistralmente valido o, per variare, ad uno psicopatico, uno
schizofrenico, insomma un dissociato che non si rendesse nemmeno conto
d'esser fuori della realtà.
D: ...E... e gli altri due... gli ultimi due soggetti, chi sono
stati?
R: Un uomo e una donna, lui ottantacinquenne, lei settantottenne, ho
previsto il momento della loro morte cinque anni anni or sono, sono
morti esattamente quando previsto alla distanza di due anni l'uno
dall'altro! Si è trattato dei miei nonni.
D: Senti Y Y, vero o falso, mi sento profondamente turbato. Hai
accettato di rivelare questo segreto e di diffonderlo in maniera
anonima, è chiaro, per liberare un po' la tua coscienza, anche se non
sussiste nessuna colpa tranne quella di una morbosa curiosità che ti
spinge a perseverare; ma ora sono io a sentirmi imbrattata la coscienza
per starti ad ascoltare. Per il momento non resisto all'idea che ciò
possa veramente accadere. Ti prometto di richiamarti per approfondire la
cosa, ma ad un solo patto, che non tenterai mai di scoprire l'ora, il
giorno e l'anno della mia morte, non solo, ma quella di nessun essere
umano, mai più. C'è... insomma, hai fatto qualche altra previsione.
R: Da questo momento in poi ti rispondero solo se ti esprimi
senza lo sguardo di chi sospetta di essere di fronte ad un pazzo.
Sai dove trovarmi. Tie' il biglietto, me l'hai stampati tu, ricordi. In
fondo a destra c'è pure il cellulare.
(CONTINUA) in
costruzione
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