IO  SO  QUANDO  SI  MUORE - 2

D: Scusami se in cuor mio continuo a essere totalmente convinto che stiamo solo costruendo un intrigante brano di cronaca. Solo la curiosità, il fascino dell'arcano mi spinge a conversare con te. Sai in questo periodo sto raccogliendo diverse testimonianze di fatti fuori dal comune, ma al solo scopo di scandagliare l'animo umano nelle sue mille sfaccettature. Se mi dicessi or ora che domattina alle otto devo crepare, e se davvero accadesse per un motivo qualsiasi, fino all'ultimo attimo di lucidità penserei che si è trattata di una pura coincidenza.
R: Ai primi responsi la pensavo esattamente come te: "sarà un oracolo del fato occasionale, il caso ha voluto che le coincidenze fossero due..." e via dicendo, ma poi...
N: Era così serio nell'argomentare che per un attimo gli credetti senza un ombra di riserva. Poi riebbi la sensazione del dubbio che fa perno sulla nostra presunta intelligenza o cultura e consideravo la cosa emozionante ed inquietante come il monologo di un bravo attore del migliore Hitchcok.
D: Ma che davvero, caro YY, in pieno XX secolo, in una delle città più acculturate d'Italia, come Torre del Greco, dove si registra una media di due laureati a famiglia, mi si propone di credere a delle baggianate simili?
R: Non mi aspettavo da Luigi Mari una risposta così banale e qualunquista. Equivale al commento delle donnicciole che dicono sovente: "Era così bello, così colto, così ricco, com'è possibile che si sia suicidato?".
D: Hai ragione, scusami. E' la mia coscienza che traballa dinnanzi all'occulto... E sta bene, ma ora ti inchiodo. E' chiaro che non puoi dirmi su chi hai sperimentato le tue, devo dirlo, mostruose profezie.
R:
Credi che per me sia un divertimento, un passatempo, un gioco macabro sulla pelle degli altri? Ti sbagli, caro mio, sono esperienze sofferte, che nuocciono sul mio morale, sulla mia giovinezza, sul mio futuro. Spesso mi sono sentito come una specie di mostro, un affiliato agli inferi, un consanguineo di Belzebù, uno spettro redivivo.
N:
A questo punto cominciai a sentirmi male. La cosa pesava nella mia testa in tutta la sua gravità, il suo grigiore, fino ad una tenebrosa senzazione di smarrimento.

D: Non indendevo offenderti. Stiamo perdendo la serenità. Vuol dire che ci rivedremo una prossima volta.
R: Certo, la mia posizione non la muta niente e nessuno. Ti dirò solo che ho sperimentato cinque volte il fenomeno e il responso è stato infallibile tutte e sei le volte. Ti ho già detto che il rituale è faticoso e non mi potevo permettere molta pruralità di prove e con soggetti presumibilmente longevi. Ho provato con bestie avanti negli anni. Un cane, un gatto, un uccellino ed un cavallo di un mio congiunto. Nell'arco di un decennio sono morti esattante nel momento previsto.
N: A questo punto ero davvero atterrito. Pensai, rincuorandomi, che esistesse la probabilità di trovarmi davanti ad un attore magistralmente valido o, per variare, ad uno psicopatico, uno schizofrenico, insomma un dissociato che non si rendesse nemmeno conto d'esser fuori della realtà.
D:
...E... e gli altri due... gli ultimi due soggetti, chi sono stati?
R:
Un uomo e una donna, lui ottantacinquenne, lei settantottenne, ho previsto il momento della loro morte cinque anni anni or sono, sono morti esattamente quando previsto alla distanza di due anni l'uno dall'altro! Si è trattato dei miei nonni.
D:
Senti Y Y, vero o falso, mi sento profondamente turbato. Hai accettato di rivelare questo segreto e di diffonderlo in maniera anonima, è chiaro, per liberare un po' la tua coscienza, anche se non sussiste nessuna colpa tranne quella di una morbosa curiosità che ti spinge a perseverare; ma ora sono io a sentirmi imbrattata la coscienza per starti ad ascoltare. Per il momento non resisto all'idea che ciò possa veramente accadere. Ti prometto di richiamarti per approfondire la cosa, ma ad un solo patto, che non tenterai mai di scoprire l'ora, il giorno e l'anno della mia morte, non solo, ma quella di nessun essere umano, mai più. C'è... insomma, hai fatto qualche altra previsione.
R: Da questo momento in poi ti rispondero solo se ti esprimi senza lo sguardo di chi sospetta di essere di fronte ad un pazzo.
Sai dove trovarmi. Tie' il biglietto, me l'hai stampati tu, ricordi. In fondo a destra c'è pure il cellulare.
(CONTINUA) in costruzione