Storia torrese dei pupi pag. 2 | ||
LA MEMORIA Capitolo Primo Autobiografia Sono nato a Torre del Greco il 14 Aprile del 1920. Ho
avuto una fanciullezza è una adolescenza travagliata. Mio padre
incisore suonava la chitarra per divertimento era l’epoca delle
serenate io l'andavo dietro perché cantava dall'età di 4 anni, si
andava per i festeggiamenti in case private dove si faceva festa i
compleanni onomastici matrimoni e altro. |
Un altro episodio indimenticabile e quello d'inventarmi una bugia è feci uno sbaglio, “è chi sbaglia paca” è lo pacato, lo dico adesso che sono passati tanti anni. Nel 1929 andava ha scuola per frequentare la 3° classe elementare; il regime d'allora obbligava a iscriversi al partito dall’età di 9 anni, i maschietti erano “Balilla” le femmine “Piccole Italiane”, per l'iscrizione si pacava cinque lire, mio padre non volle spendere li 5 lire mi disse “se ti tengono ha scuola senza tessera ci vai altri mento non ci vai più, in casa mia non voglio fascisti”, non so se era un pretesto per no tirare di tasca i soldi, oppure non li aveva (erano tempi di miseria e con 5 lire ci si mangiava un giorno tutta la famiglia, non posso giudicare adesso se lo feci per la spesa ho per ragione politica, ricordo che spesso parlava bene del socialismo è aspettava il cambio della guardia che poi non la visto, era già morto quattro cadde il regime. Ha me sarebbe piaciuto essere balilla come tutti i miei compagni andare alle sfilate, al campo sportivo il giovedì ha fare ginnastica con la banda in testa al cortè, li seguivo da di fuori le righe; non ci fu ragione non mi fece aderire all'iscrizione al partito, era ragazzo e tante cose non ci arrivavo ha capirle, tutte le mattine prima di andare ha scuola chiedeva quelle benedette cinque lire ma lui non me la mai dato, dopo d'un paio di mesi di questa storia m'inventai la bugia ignorando il danno che mi procuravo, tornando dalla scuola all'ora di pranzo dissi ha mio padre “ma detto il Professore se domani non porti i sondi per l’iscrizione non ti presentare proprio a scuola”. Sapete quale fu la sua risposta?…E’ non andarci più! .. Sai fare la tua firma? E quella ti basta il resto te lo imparerai da solo, da quel giorno non andai più ha scuola, mi avviai al lavoro pure per contribuire alle spese famigliari, mi cercai un padrone che mi dava un paio di lire a settimana li portavo in casa, all'ora era un obbligo per i figli maschi aiutare la famiglia; di questo e stato per anni un mio secreto per non strumentalizzare la cosa come vittima della politica, non è mio caraterò qualche altro forse l'avrebbe fatto. Non ho preso mai tessera di nessun partito ed ho sempre votato seconda coscienza anche se ho sbagliato ma non ho chiesto mai aiuto ha nessuno ho sempre fatto da solo "l'albero si deve coprire con le proprie foglie" è io con le mie foglie lo coperto ho allevato 6 figli facendo tutto da solo: ho svelato il secreto adesso perché sono finite l'ideale è non sono più giovane devo pensare ad altro. Di mestieri ne ho assaggiati tanti e non sto qui a elencarli, cambiavo spesso padrone non aveva la costanza di resistere per mesi e mesi nello stesso luogo di lavoro era fatto così mi piacevo cambiare spesso mestiere ne ho fatti abbastanza, quando mi veniva ha noia con un padrone mi licenziavo è ne cercava un altro, per i troppi campii di attività mio padre mi disse “non voglio storie tu devi contribuire in casa con un chilo di pane al giorno, fai il mestiere che ti piace, il giorno che non hai guadagnato il chilo di pane non ce mangiare per te”, il pane all'epoca costava 28 soldi al chilo "una lira e quaranta centesimi": nessuno mestiere erano di mio gradimento per la passione a l’arte teatrale è alla pittura, erano le due cose contestate dai genitori di prima, per loro non erano lavori che potevano dare da vivere l'uomo, per il primo "dicevano" ch'era l'arte degli sfaticati, il commediante è un vagabondo e lo fanno quelli che non anno vogliano di lavorare; il pittore "l'artista" vive in miseria per tutta la vita il ragazzo si doveva imparare un arte per potere vivere dignitoso tutto l'esistenza, erano pochissimi i posti di lavoro fissi dopo della seconda guerra mondiale questa superstizione per i genitori non è più valida anzi aiutano i figli anche col danaro se è necessario pur di accontentarli, è per questo ho detto di avere attraversato un’adolescenza travagliata. |