LA TORRE     pag. 7

   N. 4 - 16 marzo 2001             Sta come Torre ferma che non crolla già mai la cima per soffiar dei venti

MA DOVE SONO
I VERI POLITICI?

Così il consigliere Luigi Mennella di recente confluito nel Partito di Cossiga e braccio destro dell’on.Staiano

Il sindaco Del Giudice ha azzerato le deleghe, quali le reazioni?

"Per l’ennesima volta si tenta di ricostruire un’Amministrazione Comunale, a dimostrazione del fatto che non ha funzionato e che non esiste una vera maggioranza. Tutto è basato sulla spartizione di poltrone e non sull’interesse collettivo.Si sta allargando la maggioranza con l’entrata dei DS e dei VERDI per dare al Sindaco maggioranza stabile, cosa di cui dubito. La stabilità non raggiunta perché a Torre c’è mancanza di cultura politica. In due anni niente è stato realizzato: lo dimostra la pessima gestione della vicenda Polo Orafo. La mancanza di una classe dirigente scaturisce dal vuoto degli ultimi dieci anni. Voglio ricordare che un buon politico è soprattutto un buon amministratore."

Cosa avrebbe fatto al posto di Del Giudice?

"Se si è stati eletti con un certo tipo di maggioranza e questa viene meno bisogna dimettersi per coerenza e non cedere al ricatto dei partiti."(cosa che prima o poi avverrà) r

Il suo parere: abbattere o condonare?

"Negli anni si è lasciato costruire impunemente e il territorio è stato deturpato, però la maggior parte di quanti hanno costruito lo ha fatto per sé e non per arricchirsi, quindi io sono per una sanatoria.Ciò non vuol dire però che non debba essere posto un freno ad una certa maniera di costruire."

Come risolvere il problema della spazzatura e delle discariche a Torre?

"Problema nel problema. L’accumulo nasce da mancanza di discariche. L’unica, sono gli IMPIANTI DI RICICLAGGIO che visitai l’anno scorso in altri comuni, e di cui ho potuto constatare la sicurezza e l’assoluta mancanza di cattivi odori. Il nostro sindaco ha affidato la raccolta a una ditta privata che sta creando problemi in quanto non a conoscenza delle strade di Torre, mentre ci sono otto camion nuovi acquistati l’anno scorso, fermi nei depositi, e altrettanti nostri cittadini, privati del loro lavoro, a causa di questa privatizzazione."(Interviene uno spazzino arrabbiato con il sindaco per il fatto che ha preferito privatizzare la raccolta di spazzatura privandoli del lavoro)( La stessa ditta incriminata, la EcoCampania, nei giorni seguenti si è "fatta onore,"ripulendo per benino la città dopo averne preso dimestichezza).

Di quali proposte si è reso promotore da quando è stato eletto consigliere

"L’apertura del secondo casello. Poiché che la bretella non è stata approntata in tempo, ho proposto di lasciare aperta l’uscita in Via Marconi per non creare ingorghi. E, approvata all’unanimità, la proposta di creare uscite di emergenza dall’autostrada, da aprire soltanto nel caso di rischio Vesuvio per consentire una fuga più veloce."

Vero che spesso è di difficile realizzare a causa di lungaggini burocratiche?

"La capacità del politico non sta solo nell’elaborare progetti e nel riempirsi la bocca di parole, ma nel portare a compimento i propri programmi e riuscire a superare le barriere. Il problema è che Torre ha pochi referenti politici e la cosa più grave è che sono forestieri. Qui non esiste solidarietà sociale ma invidia sociale, si preferiscono persone esterne a cittadini torresi."

La Real Fabbrica de’ Coralli della Torre del Greco

Una affollata presentazione del libro di Caterina Ascione, il 5 marzo 2001 nella sala Gemito di Napoli. Affollata non solo di gente, ma sollecitante, ad ogni relazione, per quesiti, essendo il volume documentato sino all’inedito, di curiosità, di intuizioni. Protagonista assoluto, rapsodico e appassionante, il Corallo, nella Città che lo ha idolatrato. Dal titolo, lo supporresti puro, colto revival, di quelli che beano le genti delle nostre parti e invece già al tatto trasmette ed è libro di passione, competenza e sensibilità culturale di chi in famiglia, di corallo si è "pasciuto".
Lo avresti detto estetizzante e lo scopri saggio- oggetto- parlante che ti seduce attraverso la voluttà dell’involucro e di un soggetto- sacro-scaramantico- afrodisiaco a un tempo, oggetto da dovere e volere a tutti i costi possedere, e non solo da porre nella giusta luce nel "salotto buono.".
Già all’introduzione del direttore del Mattino Paolo Gambescia, ne scopri accanto alla passione, il rigore e lo scrupolo scientifico.
Dall’arrivo sensazionale di Paolo Martin a Torre e a Napoli, il quale organizza imprenditoriamente la lavorazione del corallo e dalla Manifattura che parte da re Ferdinando, poi da Napoleone, scopri gli interrogativi intorno ai quali un libro così seducente ti mette di fronte e dagli illustri relatori Alessandra Perriccioli Saggese, a Nicola Spinosa, colti: Quale sviluppo economico ed evoluzione artistica avrà il corallo senza un luogo che metta insieme le competenze e raccolga l’artigianato artistico napoletano e torrese in un contesto di scambi e osmosi di esperienze?
Non più qualità senza richieste culturali in contesti stimolanti, quali le corti di Bonaparte e Murat. Oggi alla domanda di massa, necessariamente si adegua una produzione che rispecchia il livello dei tempi correnti in Europa e nel mondo.
Espliciti l’assessore alla normalità Raffaele Tecca e il consigliere regionale Nino Daniele:
L’unica possibilità nella campagna di qualità e di sviluppo economico, sussiste solo se il corallo resta a Torre. Non per campanilismo, ma per salvaguardare una cultura che non può essere decontestualizzata a Marcianise e che troverà radici e identità nel rapporto fra Napoli e il Mare.

Il Corallo ha un mistero, un’aura di magia che permane. Giordano Bruno insegna: - L’uomo deve cooperare con l’operante natura.

ULTIMA PARTE PER IL PROSSIMO MESE D’APRILE

I tumori del colon-retto;
una malattia prevenibile

Il cancro del colon-retto è uno dei più diffusi nei paesi industrializzati; in Italia provoca 11000 morti ogni anno e in alcune nazioni come gli Stati Uniti, dove l’abitudine al fumo di tabacco è oggi meno diffusa, il cancro del polmone ha lasciato a quello del colon il triste primato della maggiore frequenza.
L’intervento chirurgico è in grado di guarire un gran numero di pazienti; ancora troppo spesso, però, si assiste a diagnosi tardive, dovute a malinteso pudore o a irrazionale paura, che inducono a sottovalutare la presenza di sangue nelle feci o un improvviso cambiamento delle abitudini evacuative. Questi fenomeni non devono indurre all’autodiagnosi di "emorroidi" o di "colite", specialmente se si ha più di 40-50.
La storia del cancro del colon è abbastanza lunga e il non addetto ai lavori sarà sorpreso nel sapere che prima delle manifestazioni legate alla malattia vi è un periodo di 10-15 anni durante i quali nell’intestino qualcosa poteva essere già scoperto. Il tumore del colon-retto nasce infatti dalla degenerazione di un polipo; quest’ultimo impiega 5-7 anni per crescere fino alle dimensioni di un centimetro e altrettanti anni per ingrandirsi ancora di più e degenerare in senso maligno. In qualche caso il polipo, che per lo più non dà segno di sé, può "fortunatamente" sanguinare ed essere scoperto. Anche se si arriva alla fase di malignità, comunque, si può ottenere la guarigione nel 90% dei casi, a patto che la diagnosi sia precoce.
Il cancro del colon può essere guaribile, addirittura può essere prevenuto se si arriva a scoprire e asportare il polipo, cosa che può essere fatta per via endoscopica in regime per lo più ambulatoriale. Anziché aspettare i sintomi, che spesso mancano per lungo tempo, bisogna entrare in un programma di prevenzione. Un mezzo molto semplice è costituito dalla ricerca del sangue occulto nelle feci, la ricerca cioè di piccole tracce di sangue, non visibili a occhio nudo ma che possono essere dimostrate in laboratorio. Questo esame è raccomandabile con cadenza annuale a partire dai 50 anni di età ma ancor meglio dai 40. L’esperienza dei programmi di prevenzione basati sul sangue occulto dimostra che è possibile scoprire un numero consistente di tumori iniziali e di grossi polipi, con riduzione della mortalità per cancro del colon retto. Se però si vuole un grado di sicurezza maggiore è opportuno ricorrere agli esami endoscopici, che consentono di scoprire anche polipi piccoli; negli Stati Uniti le compagnie assicurative offrono la rettosigmoidoscopia, cioè l’esplorazione dell’ultimo tratto dell’intestino, nel quale si localizza il maggior numero di tumori; esame rapido ed economico, soprattutto perché in quel paese può essere eseguito anche dall’infermiere. La colonscopia, cioè l’esplorazione di tutto il colon consente di scoprire anche i polipi più lontani dall’ano, e andrebbe eseguita ogni 5-10 anni a partire dai 50 anni in tutte le persone a meno che un familiare stretto non abbia avuto la malattia o non abbia presentato un polipo in età insolitamente precoce; in tal caso è prudente anticipare l’inizio dei controlli a 40 anni. La colonscopia – anche se arreca qualche fastidio – viene comunque praticata in regime ambulatoriale; non vi sono rischi apprezzabili in mani esperte, ed è possibile asportare, anche subito se piccoli, tutti i polipi eventualmente presenti; in questo modo si previene lo sviluppo di un eventuale tumore negli anni successivi. La prevenzione con l’endoscopia associata eventualmente alla ricerca del sangue occulto nelle feci è ancora poco diffusa, ma è in grado di salvare un maggior numero di vite che la mammografia periodica nei tumori della mammella. Anche le istituzioni pubbliche hanno preso atto di queste potenzialità dell’endoscopia e il ministero della sanità ha fatto inserire tra i provvedimenti dell’ultima legge finanziaria l’esenzione dal ticket per la colonscopia a partire dai 45 anni, nella misura di un esame ogni cinque anni.
Molte speranze sono riposte in tecniche raffinate di analisi molecolare; esse consentono di riconoscere nelle feci tracce anche piccole di DNA alterato proveniente da tumori e polipi; con questo metodo si spera di poter individuare con scarso fastidio le persone che necessitano di esami più approfonditi. Più vicino nel tempo è l’impiego della cosiddetta colonscopia virtuale, che è la ricostruzione operata dal computer di quello che si vedrebbe all’interno dell’intestino durante una colonscopia; la ricostruzione si ottiene a partire dalle immagini fornite da un apparecchiatura TAC dalle caratteristiche molto avanzate; va detto comunque che il metodo non è completamente privo di fastidio e ha un maggior rischio di errore nelle lesioni piccole; la sua efficacia nella prevenzione e la quantità di radiazioni somministrata devono essere oggetto di verifiche rigorose.
Una situazione particolare nell’ambito dei tumori del colon è costituito dalle famiglie in cui la malattia ricorre in diversi membri e in più generazioni; in questo caso si può essere in presenza di una particolare forma genetica; essa per quanto poco frequente è molto più comune di altre malattie ereditarie più conosciute o che fanno notizia; negli anni scorsi era spesso, ma oggi che la si conosce bene; è opportuno che queste famiglie si rivolgano per consiglio a un centro specialistico; molto infatti può essere fatto per eliminare i rischi.
Un diverso tipo di consiglio è di mantenere le sane abitudini alimentari della nostra terra, con un’adeguata quantità di vegetali ogni giorno, senza dimenticare i cereali non raffinati; è importante in tal senso educare il gusto dei più giovani che tendono purtroppo ad avvicinarsi sempre più ai modelli alimentari di paesi che ora ne stanno scoprendo gli errori, valorizzando il nostro (ahimè, lo è ancora?) modo di mangiare. Anche l’intestino si giova poi dell’eliminazione del vizio del fumo; quest’ultima abitudine, in base alle conoscenze più recenti, per quanto meno importante della dieta e dei fattori genetici, rappresenta comunque un fattore di rischio.

dott. Giovanni Battista Rossi

 

Il Servizio di Endoscopia dell’Istituto dei Tumori di Napoli è impegnato da anni sia in programmi di prevenzione dei tumori intestinali che nell’attività di consulenza relativamente al rischio familiare; per eventuali suggerimenti è possibile anche un contatto telefonico al numero 0815903228 nelle ore pomeridiane. E’ possibile anche un contatto per e-mail all’indirizzo endoscopiaitn@libero.it