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MA DOVE SONO
I VERI POLITICI?
Così il
consigliere Luigi Mennella di recente confluito nel Partito di
Cossiga e braccio
destro dell’on.Staiano
Il sindaco
Del Giudice ha azzerato le deleghe, quali le reazioni?
"Per l’ennesima volta
si tenta di ricostruire un’Amministrazione Comunale, a
dimostrazione del fatto che non ha funzionato e che non esiste
una vera maggioranza. Tutto è basato sulla spartizione di
poltrone e non sull’interesse collettivo.Si sta allargando la
maggioranza con l’entrata dei DS e dei VERDI per dare al
Sindaco maggioranza stabile, cosa di cui dubito. La stabilità
non raggiunta perché a Torre c’è mancanza di cultura
politica. In due anni niente è stato realizzato: lo dimostra la
pessima gestione della vicenda Polo Orafo. La mancanza di una
classe dirigente scaturisce dal vuoto degli ultimi dieci anni.
Voglio ricordare che un buon politico è soprattutto un buon
amministratore."
Cosa avrebbe fatto al posto di
Del Giudice?
"Se si è stati eletti
con un certo tipo di maggioranza e questa viene meno bisogna
dimettersi per coerenza e non cedere al ricatto dei partiti."(cosa
che prima o poi avverrà) r
Il suo parere: abbattere o
condonare?
"Negli anni si è
lasciato costruire impunemente e il territorio è stato
deturpato, però la maggior parte di quanti hanno costruito lo
ha fatto per sé e non per arricchirsi, quindi io sono per una
sanatoria.Ciò non vuol dire però che non debba essere posto un
freno ad una certa maniera di costruire."
Come risolvere il problema
della spazzatura e delle discariche a Torre?
"Problema nel problema. L’accumulo
nasce da mancanza di discariche. L’unica, sono gli IMPIANTI DI
RICICLAGGIO che visitai l’anno scorso in altri comuni, e di
cui ho potuto constatare la sicurezza e l’assoluta mancanza di
cattivi odori. Il nostro sindaco ha affidato la raccolta a una
ditta privata che sta creando problemi in quanto non a
conoscenza delle strade di Torre, mentre ci sono otto camion
nuovi acquistati l’anno scorso, fermi nei depositi, e
altrettanti nostri cittadini, privati del loro lavoro, a causa
di questa privatizzazione."(Interviene
uno spazzino arrabbiato con il sindaco per il fatto che ha
preferito privatizzare la raccolta di spazzatura privandoli del
lavoro)( La stessa ditta incriminata, la EcoCampania, nei giorni
seguenti si è "fatta onore,"ripulendo per benino la
città dopo averne preso dimestichezza).
Di quali proposte si è reso
promotore da quando è stato eletto consigliere
"L’apertura del secondo
casello. Poiché che la bretella non è stata approntata in
tempo, ho proposto di lasciare aperta l’uscita in Via Marconi
per non creare ingorghi. E, approvata all’unanimità, la
proposta di creare uscite di emergenza dall’autostrada, da
aprire soltanto nel caso di rischio Vesuvio per consentire una
fuga più veloce."
Vero che spesso è di
difficile realizzare a causa di lungaggini burocratiche?
"La capacità del
politico non sta solo nell’elaborare progetti e nel riempirsi
la bocca di parole, ma nel portare a compimento i propri
programmi e riuscire a superare le barriere. Il problema è che
Torre ha pochi referenti politici e la cosa più grave è che
sono forestieri. Qui non esiste solidarietà sociale ma invidia
sociale, si preferiscono persone esterne a cittadini torresi."
La
Real Fabbrica de’ Coralli della Torre del Greco
Una affollata presentazione del
libro di Caterina Ascione, il 5 marzo 2001 nella sala Gemito di
Napoli. Affollata non solo di gente, ma sollecitante, ad ogni
relazione, per quesiti, essendo il volume documentato sino all’inedito,
di curiosità, di intuizioni. Protagonista assoluto, rapsodico e
appassionante, il Corallo, nella Città che lo ha idolatrato.
Dal titolo, lo supporresti puro, colto revival, di quelli che
beano le genti delle nostre parti e invece già al tatto
trasmette ed è libro di passione, competenza e sensibilità
culturale di chi in famiglia, di corallo si è
"pasciuto".
Lo avresti detto estetizzante e lo scopri saggio- oggetto-
parlante che ti seduce attraverso la voluttà dell’involucro e
di un soggetto- sacro-scaramantico- afrodisiaco a un tempo,
oggetto da dovere e volere a tutti i costi possedere, e non solo
da porre nella giusta luce nel "salotto buono.".
Già all’introduzione del direttore del Mattino Paolo
Gambescia, ne scopri accanto alla passione, il rigore e lo
scrupolo scientifico.
Dall’arrivo sensazionale di Paolo Martin a Torre e a Napoli,
il quale organizza imprenditoriamente la lavorazione del corallo
e dalla Manifattura che parte da re Ferdinando, poi da
Napoleone, scopri gli interrogativi intorno ai quali un libro
così seducente ti mette di fronte e dagli illustri relatori
Alessandra Perriccioli Saggese, a Nicola Spinosa, colti: Quale
sviluppo economico ed evoluzione artistica avrà il corallo
senza un luogo che metta insieme le competenze e raccolga l’artigianato
artistico napoletano e torrese in un contesto di scambi e osmosi
di esperienze?
Non più qualità senza richieste culturali in contesti
stimolanti, quali le corti di Bonaparte e Murat. Oggi alla
domanda di massa, necessariamente si adegua una produzione che
rispecchia il livello dei tempi correnti in Europa e nel mondo.
Espliciti l’assessore alla normalità Raffaele Tecca e il
consigliere regionale Nino Daniele:
L’unica possibilità nella campagna di qualità e di sviluppo
economico, sussiste solo se il corallo resta a Torre. Non per
campanilismo, ma per salvaguardare una cultura che non può
essere decontestualizzata a Marcianise e che troverà radici e
identità nel rapporto fra Napoli e il Mare.
Il Corallo ha un mistero, un’aura di magia
che permane. Giordano Bruno insegna: - L’uomo deve
cooperare con l’operante natura. |
ULTIMA PARTE PER IL PROSSIMO MESE D’APRILE
I tumori del
colon-retto;
una malattia prevenibile
Il
cancro del colon-retto è uno dei più diffusi nei paesi
industrializzati; in Italia provoca 11000 morti ogni anno e in
alcune nazioni come gli Stati Uniti, dove l’abitudine al fumo
di tabacco è oggi meno diffusa, il cancro del polmone ha
lasciato a quello del colon il triste primato della maggiore
frequenza.
L’intervento chirurgico è in grado di guarire un gran numero
di pazienti; ancora troppo spesso, però, si assiste a diagnosi
tardive, dovute a malinteso pudore o a irrazionale paura, che
inducono a sottovalutare la presenza di sangue nelle feci o un
improvviso cambiamento delle abitudini evacuative. Questi
fenomeni non devono indurre all’autodiagnosi di
"emorroidi" o di "colite", specialmente se
si ha più di 40-50.
La storia del cancro del colon è abbastanza lunga e il non
addetto ai lavori sarà sorpreso nel sapere che prima delle
manifestazioni legate alla malattia vi è un periodo di 10-15
anni durante i quali nell’intestino qualcosa poteva essere
già scoperto. Il tumore del colon-retto nasce infatti dalla
degenerazione di un polipo; quest’ultimo impiega 5-7 anni per
crescere fino alle dimensioni di un centimetro e altrettanti
anni per ingrandirsi ancora di più e degenerare in senso
maligno. In qualche caso il polipo, che per lo più non dà
segno di sé, può "fortunatamente" sanguinare ed
essere scoperto. Anche se si arriva alla fase di malignità,
comunque, si può ottenere la guarigione nel 90% dei casi, a
patto che la diagnosi sia precoce.
Il cancro del colon può essere guaribile, addirittura può
essere prevenuto se si arriva a scoprire e asportare il polipo,
cosa che può essere fatta per via endoscopica in regime per lo
più ambulatoriale. Anziché aspettare i sintomi, che spesso
mancano per lungo tempo, bisogna entrare in un programma di
prevenzione. Un mezzo molto semplice è costituito dalla ricerca
del sangue occulto nelle feci, la ricerca cioè di piccole
tracce di sangue, non visibili a occhio nudo ma che possono
essere dimostrate in laboratorio. Questo esame è raccomandabile
con cadenza annuale a partire dai 50 anni di età ma ancor
meglio dai 40. L’esperienza dei programmi di prevenzione
basati sul sangue occulto dimostra che è possibile scoprire un
numero consistente di tumori iniziali e di grossi polipi, con
riduzione della mortalità per cancro del colon retto. Se però
si vuole un grado di sicurezza maggiore è opportuno ricorrere
agli esami endoscopici, che consentono di scoprire anche polipi
piccoli; negli Stati Uniti le compagnie assicurative offrono la
rettosigmoidoscopia, cioè l’esplorazione dell’ultimo tratto
dell’intestino, nel quale si localizza il maggior numero di
tumori; esame rapido ed economico, soprattutto perché in quel
paese può essere eseguito anche dall’infermiere. La
colonscopia, cioè l’esplorazione di tutto il colon consente
di scoprire anche i polipi più lontani dall’ano, e andrebbe
eseguita ogni 5-10 anni a partire dai 50 anni in tutte le
persone a meno che un familiare stretto non abbia avuto la
malattia o non abbia presentato un polipo in età insolitamente
precoce; in tal caso è prudente anticipare l’inizio dei
controlli a 40 anni. La colonscopia – anche se arreca qualche
fastidio – viene comunque praticata in regime ambulatoriale;
non vi sono rischi apprezzabili in mani esperte, ed è possibile
asportare, anche subito se piccoli, tutti i polipi eventualmente
presenti; in questo modo si previene lo sviluppo di un eventuale
tumore negli anni successivi. La prevenzione con l’endoscopia
associata eventualmente alla ricerca del sangue occulto nelle
feci è ancora poco diffusa, ma è in grado di salvare un
maggior numero di vite che la mammografia periodica nei tumori
della mammella. Anche le istituzioni pubbliche hanno preso atto
di queste potenzialità dell’endoscopia e il ministero della
sanità ha fatto inserire tra i provvedimenti dell’ultima
legge finanziaria l’esenzione dal ticket per la colonscopia a
partire dai 45 anni, nella misura di un esame ogni cinque anni.
Molte speranze sono riposte in tecniche raffinate di analisi
molecolare; esse consentono di riconoscere nelle feci tracce
anche piccole di DNA alterato proveniente da tumori e polipi;
con questo metodo si spera di poter individuare con scarso
fastidio le persone che necessitano di esami più approfonditi.
Più vicino nel tempo è l’impiego della cosiddetta
colonscopia virtuale, che è la ricostruzione operata dal
computer di quello che si vedrebbe all’interno dell’intestino
durante una colonscopia; la ricostruzione si ottiene a partire
dalle immagini fornite da un apparecchiatura TAC dalle
caratteristiche molto avanzate; va detto comunque che il metodo
non è completamente privo di fastidio e ha un maggior rischio
di errore nelle lesioni piccole; la sua efficacia nella
prevenzione e la quantità di radiazioni somministrata devono
essere oggetto di verifiche rigorose.
Una situazione particolare nell’ambito dei tumori del colon è
costituito dalle famiglie in cui la malattia ricorre in diversi
membri e in più generazioni; in questo caso si può essere in
presenza di una particolare forma genetica; essa per quanto poco
frequente è molto più comune di altre malattie ereditarie più
conosciute o che fanno notizia; negli anni scorsi era spesso, ma
oggi che la si conosce bene; è opportuno che queste famiglie si
rivolgano per consiglio a un centro specialistico; molto infatti
può essere fatto per eliminare i rischi.
Un diverso tipo di consiglio è di mantenere le sane abitudini
alimentari della nostra terra, con un’adeguata quantità di
vegetali ogni giorno, senza dimenticare i cereali non raffinati;
è importante in tal senso educare il gusto dei più giovani che
tendono purtroppo ad avvicinarsi sempre più ai modelli
alimentari di paesi che ora ne stanno scoprendo gli errori,
valorizzando il nostro (ahimè, lo è ancora?) modo di mangiare.
Anche l’intestino si giova poi dell’eliminazione del vizio
del fumo; quest’ultima abitudine, in base alle conoscenze più
recenti, per quanto meno importante della dieta e dei fattori
genetici, rappresenta comunque un fattore di rischio.
dott.
Giovanni Battista Rossi
Il Servizio di Endoscopia dell’Istituto
dei Tumori di Napoli è impegnato da anni sia in programmi di
prevenzione dei tumori intestinali che nell’attività di
consulenza relativamente al rischio familiare; per eventuali
suggerimenti è possibile anche un contatto telefonico al numero
0815903228 nelle ore pomeridiane. E’ possibile anche un
contatto per e-mail all’indirizzo endoscopiaitn@libero.it |