N. 10 - 3 marzo 2006             Sta come Torre ferma che non crolla già mai la cima per soffiar dei venti

Direttore responsabile: Salvatore Accardo
 Direttore editoriale: Clelia Sorrentino

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Crisi comunale
Bilancio
L’autostrada

L’approvazione del bilancio comunale, la ricompattazione di una solida maggioranza e le paventate dimissioni del Sindaco. Questo è il contenuto di un apposito comunicato dell’8 marzo dell’Ufficio Stampa retto dall’ottimo amico Giuseppe Sbarra. Altro comunicato, in pari data, porta a conoscenza della cittadinanza del finanziamento delle opere viarie-bretelle necessarie per il costruendo casello dell’autostrada in Via Scappi – S. Elena.
I due comunicati in versione integrale sono in questa pagina. Anche il nostro Sindaco, illustre penalista, quando si reca al tribunale di Nola vede ed ammira il tanto verde e gli splenditi prati nelle zone espropriate per lo svincolo autostradale.
A proposito del costruendo casello, quando sarà cosa fatta e non a lungo, i torresi si accorgeranno, poi, quanto spazio, certamente eccessivo, è stato sottratto alla zona alta e quanti reliquiati di terreno saranno inutilizzati.
Per lo meno si pretenda dai nostri amministratori che i costruttori del casello destinino a prati e a tanto verde queste zone residue di terreno.

L’imprenditore privato:

la sua mancanza
nel Pubblico


In un recente convegno organizzato da Linguella al Circolo dei Professionisti (con l’apporto di Vitiello e Falanga e di altri con gli stessi intenti), sul tema "Quale avvenire a Torre?", molti furono gli interventi da parte di tutte le categorie dei cittadini.
Dopo breve ma fondata diagnosi del perché la popolazione torrese diminuisse con ritmo crescente negli ultimi dieci anni si sentì la necessità, da parte dei più, che si doveva programmare una azione comune anche al di fuori dell’Amministrazione Comunale, e da svolgersi dopo il periodo elettorale. Arrivando alle conclusioni emerse comunque che la crisi del lavoro si andava aggravando per la scarsa attenzione del potere pubblico.
Infine si pose l’accento sulla mancanza di volontà politica e purtroppo sulla grave mancanza di uomini, amanti della città al di sopra di ogni interesse pubblico e privato, ad entrare nell’agone politico rimanendo estranei nelle loro remunerative e serie attività.

L’avvenire 
è sul mare

Ecco perché si è messa in evidenza la necessità di vitalizzare il settore nautico. Ecco perché si è parlato della nostra Marina del dopo Pasqua nel nostro porto ma soprattutto si è posto l’accento sulla scuola di corsi pubblici per la specializzazione del maestro d’ascia. È l’argomento lavoro da porre in primo piano nella programmazione futura dello sviluppo di Torre.
Cominciamo, per il recupero del posto di lavoro, dal mare, in questa nostra città posta nel porto più bello e centrale del Golfo di Napoli.
Le prossime elezioni
politiche nazionali fissate per domenica 13 maggio con quelle comunali, ma queste ultime non riguardano Torre del Greco.
Nel frattempo non ci si deve fermare nell’attività pubblica- comunale. Ciò sull’esempio delle attività dei privati.
A proposito, però, dell’attività dell’Amministrazione Comunale attuale essa non dovrebbe perdere occasione per acquisire o amministrare edifici di cui Torre è veramente povera.
Un esempio: la già residenza dell’on. Enrico De Nicola, a Via Tironi – Montedoro, offerta dalla Provincia, previo l’obbligo della sua manutenzione, dopo la sua messa in pristino.
Continuando, sembra che il Comune di Napoli sia disposto a "passare" a quella di Torre, per lo meno per amministrarlo, il grande edificio di Via Montagnelle a Leopardi e cioè dell’ex complesso del Patronato Scolastico, sarebbe una provvida occasione per poter dotare la città di un vastissimo edificio suscettibile di tante concrete iniziative.
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Ci ripetiamo spesso sullo stesso argomento: perché non si tende di dotare la città di un bel parco verde, quello posto ad oriente del Bottazzi, tra Via Tironcelli a nord e Viale Balzano a sud?
Questa zona di verde di 50.000 metri quadrati è attualmente in stato di abbandono, da parte di un ente pubblico, l’INPS.
E' naturale che posta al centro sarebbe l’ideale non solo per bambini ed anziani, ma doterebbe di un polmone verde tutta Torre del Greco.

La marina
abbandonata

È veramente inconcepibile che negli ultimi 40 anni gli amministratori locali non abbiano pensato e fatto alcunchè per il suo recupero.
Quanto scritto sopra, a proposito dell’acquisizione di cose non di proprietà comunale, non possiamo chiudere senza accennare alle zone cittadine che si degradano sempre più.
Non è lecito per alcuno non pensare, una volta per tutte, a risolvere il degrado della zona marina. Questa avrebbe un sicuro futuro produttivo per un non lontano possibile porto turistico, per la stringente necessità nel settore nautico per barche da diporto.
Attualmente invece la zona a mare, con le sue splendide antiche strade, le più ampie della città, è sempre più abbandonata se non preda di qualsiasi attività di abusivi.
Peggio ancora le Cento Fontane e la sua zona di terreno semicircolare intorno, sono sempre più dimenticate però sempre più piene di erbacce e di spazzatura, anche se non in periodo di emergenza di rifiuti.
Al prossimo numero con un aria più respirabile in attesa di una luminosa festa pasquale.

                                            Salvatore Accardo

PAROLE AL VENTO
di Antonio Altiero
L'Ufficio di Piano
Sono poche le Amministrazioni Comunali che s'interrogano sulla loro incapacità di realizzare quanto promettono nei loro programmi per le loro città. Eppure c'è un rimedio che potrebbe essere messo in essere e che solo pochi Sindaci adottano e si chiama "Ufficio di Piano".
E’ quello che l'Amministrazione Comunale di Salerno ha organizzato per cambiare il volto della sua città.
Segnali di incoraggiamento si registrano anche intorno a noi: Il Comune di Ercolano si appresta ad istituirlo; Napoli e S.Maria Capua Vetere hanno costituito invece la Società di Trasformazione Urbana, di cui diremo più avanti.
Con le novità introdotte dalle nuove leggi per gli enti locali – ultimo il Dlg. 18 agosto 2000 n. 267 "Testo Unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali" - il Sindaco di una qualunque città, nella prima riunione di Consiglio Comunale, deve presentare il propio programma amministrativo. Il programma ha bisogno, per essere attuato, di un organismo che possa individuare e suggerire alla stessa Amministrazione gli adempimenti e le delibere che deve adottare per raggiungere gli obiettivi prefissati, individuando di volta in volta le leggi che ne consentono l'adozione, nonché i canali di finanziamento.
In mancanza di esperienza consolidata, è buona norma costituire l'Ufficio di Piano facendo ricorso a professionalità esterne, capaci di tracciare concretamente le linee guida di intervento fissate dall'Amministrazione e di affiancare gli uffici comunali nell'esecuzione dei provvedimenti.
Dopo un primo periodo di collaborazione, quando gli uffici hanno individuato il percorso da seguire, l'Amministrazione può allentare la collaborazione con gli esterni, che potranno essere chiamati solo per le verifiche dei tempi di attuazione.
L'Ufficio di Piano per un Comune come il nostro potrebbe essere organizzato con un tecnico laureato – ingegnere o architetto - di alto profilo professionale, con curriculum di esperienze maturate nella riorganizzazione di grossi territori comunali. A Salerno è stato chiamato a coprire questo ruolo l'architetto spagnolo Bohigas, famoso per aver realizzato, tra l'altro, il recupero urbanistico di Barcellona. Anche Ercolano si appresta a realizzare lo stesso recupero con lo stesso architetto.
Altri due tecnici laureati esterni avrebbero il compito di seguire le evoluzioni esterne, e organizzare la macchina comunale in modo che segua le linee di indirizzo date dall'Amministrazione. Due tecnici laureati interni potrebbero affiancare l'azione degli esterni, in modo da prendere il loro posto quando questi cesseranno la collaborazione con il Comune.
Almeno due, meglio se quattro, diplomati (geometri o periti tecnici) lavorerebbero alle dirette dipendenze dei due laureati esterni per la predisposizione degli atti deliberativi da sottoporre al Sindaco o all'Assessore delegato. Completerebbero l'ufficio due addetti di segreteria ed almeno un addetto stampa, con ruolo di interfaccia tra la pubblica amministrazione e i cittadini, persona capace di informare la città quotidianamente su quanto l'amministrazione va facendo e di recepire le istanze dei cittadini, sia di plauso sia di lamentele. Queste ultime devono poter raggiungere il vertice dell'Ufficio in tempo reale per verificarne l'attendibilità e per individuare, per quanto possibile, in tempi ravvicinati soluzioni alternative.
Due anni, massimo tre, potrebbero essere sufficienti per portare l'ufficio a regime. Dopo di che potrebbe allentarsi la collaborazione dei professionisti esterni, che fornirebbero poi consulenza saltuaria per verificare lo stato di attuazione del programma. I costi per l'istituzione di un Ufficio di Piano sarebbero abbondantemente giustificati dai risultati che si conseguirebbero.
Contestualmente all'Ufficio di Piano, o subito dopo, un Comune come il nostro dovrebbe costituire una "Società di Trasformazione Urbana", ai sensi dell'art. 120 del predetto decreto legislativo 16 agosto 2000 n. 267.
Con detta normativa è possibile conferire alla costituita società il compito di progettare e realizzare interventi di trasformazione urbana, in attuazione degli strumenti urbanistici vigenti, nonché, dice testualmente il precisato articolo: "Le società di trasformazione urbana provvedono alla preventiva acquisizione delle aree interessate all'intervento, alla trasformazione ed alla commercializzazione delle stesse".
Con l'istituzione dell'Ufficio di Piano e con la costituzione della Società di Trasformazione Urbana, l'Amministrazione Comunale si dota degli strumenti per "volare alto". Senza, deve solo raccomandarsi ai miracoli!
"Ma tu ci credi", mi domanda l’amico al quale continua a leggere le mie considerazioni sul futuro della città, al quale immancabilmenterispondo: "Non ti preoccupare, sono parole al vento".

                                           Antonio Altiero
                                 

VESUVIO ON-LINE

E’ innegabile. Se è vero che i siti web dedicati a comuni come Ercolano, Portici ecc. peccano in creatività e originalità, è altrettanto vero che il Vesuvio spopola nell’universo web.
Storie ed immagini di ieri, del fasto, del folklore che oggi è presente sotto spoglie diverse, la storia: in una parola Vesuvio. Ed ecco spuntare dalla caoticità del web il sito di Arcobaleno, testata giornalistica on-line che tratta ,in un’apposita sezione, della tragica eruzione del 24 agosto 1921. La home page è ampiamente corredata di foto di alcuni tra i più significativi reperti archeologici ritrovati, link, possibilità di inviare e-mail al giornale.
Storie ed immagini di oggi, ancora fasto e folklore, questa volta però in case abusive costruite fin su la cima, prive di Storia: in una parola Vesuvio.
Vi segnaliamo a proposito, il sito di rai uno (www.raiuno.it), dove troverete un’interessante link sulla puntata del 20 aprile 2000 del programma Sciuscià di Santoro. "Vivi per miracolo": i vesuviani rimangono nelle loro case, fatalismo ed ignoranza prevalgono sulla paura di una nuova eruzione.
                                             Lucio Filipponio