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Crisi comunale
Bilancio
L’autostrada
L’approvazione del bilancio comunale, la
ricompattazione di una solida maggioranza e le paventate
dimissioni del Sindaco. Questo è il contenuto di un apposito
comunicato dell’8 marzo dell’Ufficio Stampa retto dall’ottimo
amico Giuseppe Sbarra. Altro comunicato, in pari data, porta a
conoscenza della cittadinanza del finanziamento delle opere
viarie-bretelle necessarie per il costruendo casello dell’autostrada
in Via Scappi – S. Elena.
I due comunicati in versione integrale sono in questa pagina.
Anche il nostro Sindaco, illustre penalista, quando si reca al
tribunale di Nola vede ed ammira il tanto verde e gli splenditi
prati nelle zone espropriate per lo svincolo autostradale.
A proposito del costruendo casello, quando sarà cosa fatta e
non a lungo, i torresi si accorgeranno, poi, quanto spazio,
certamente eccessivo, è stato sottratto alla zona alta e quanti
reliquiati di terreno saranno inutilizzati.
Per lo meno si pretenda dai nostri amministratori che i
costruttori del casello destinino a prati e a tanto verde queste
zone residue di terreno.
L’imprenditore
privato:
la sua mancanza
nel Pubblico
In un recente convegno organizzato da Linguella al
Circolo dei Professionisti (con l’apporto di Vitiello e
Falanga e di altri con gli stessi intenti), sul tema "Quale
avvenire a Torre?", molti furono gli interventi da parte di
tutte le categorie dei cittadini.
Dopo breve ma fondata diagnosi del perché la popolazione
torrese diminuisse con ritmo crescente negli ultimi dieci anni
si sentì la necessità, da parte dei più, che si doveva
programmare una azione comune anche al di fuori dell’Amministrazione
Comunale, e da svolgersi dopo il periodo elettorale. Arrivando
alle conclusioni emerse comunque che la crisi del lavoro si
andava aggravando per la scarsa attenzione del potere pubblico.
Infine si pose l’accento sulla mancanza di volontà politica e
purtroppo sulla grave mancanza di uomini, amanti della città al
di sopra di ogni interesse pubblico e privato, ad entrare nell’agone
politico rimanendo estranei nelle loro remunerative e serie
attività.
L’avvenire
è sul mare
Ecco perché si è messa in evidenza la
necessità di vitalizzare il settore nautico. Ecco perché si è
parlato della nostra Marina del dopo Pasqua nel nostro porto ma
soprattutto si è posto l’accento sulla scuola di corsi
pubblici per la specializzazione del maestro d’ascia. È l’argomento
lavoro da porre in primo piano nella programmazione futura dello
sviluppo di Torre.
Cominciamo, per il recupero del posto di lavoro, dal mare, in
questa nostra città posta nel porto più bello e centrale del
Golfo di Napoli.
Le prossime elezioni
politiche nazionali fissate per domenica 13 maggio con quelle
comunali, ma queste ultime non riguardano Torre del Greco.
Nel frattempo non ci si deve fermare nell’attività pubblica-
comunale. Ciò sull’esempio delle attività dei privati.
A proposito, però, dell’attività dell’Amministrazione
Comunale attuale essa non dovrebbe perdere occasione per
acquisire o amministrare edifici di cui Torre è veramente
povera.
Un esempio: la già residenza dell’on. Enrico De Nicola, a Via
Tironi – Montedoro, offerta dalla Provincia, previo l’obbligo
della sua manutenzione, dopo la sua messa in pristino.
Continuando, sembra che il Comune di Napoli sia disposto a
"passare" a quella di Torre, per lo meno per
amministrarlo, il grande edificio di Via Montagnelle a Leopardi
e cioè dell’ex complesso del Patronato Scolastico, sarebbe
una provvida occasione per poter dotare la città di un
vastissimo edificio suscettibile di tante concrete iniziative.
***
Ci ripetiamo spesso sullo stesso argomento: perché non si tende
di dotare la città di un bel parco verde, quello posto ad
oriente del Bottazzi, tra Via Tironcelli a nord e Viale Balzano
a sud?
Questa zona di verde di 50.000 metri quadrati è attualmente in
stato di abbandono, da parte di un ente pubblico, l’INPS.
E' naturale che posta al centro sarebbe l’ideale non solo per
bambini ed anziani, ma doterebbe di un polmone verde tutta Torre
del Greco.
La marina
abbandonata
È veramente inconcepibile che negli ultimi
40 anni gli amministratori locali non abbiano pensato e fatto
alcunchè per il suo recupero.
Quanto scritto sopra, a proposito dell’acquisizione di cose
non di proprietà comunale, non possiamo chiudere senza
accennare alle zone cittadine che si degradano sempre più.
Non è lecito per alcuno non pensare, una volta per tutte, a
risolvere il degrado della zona marina. Questa avrebbe un sicuro
futuro produttivo per un non lontano possibile porto turistico,
per la stringente necessità nel settore nautico per barche da
diporto.
Attualmente invece la zona a mare, con le sue splendide antiche
strade, le più ampie della città, è sempre più abbandonata
se non preda di qualsiasi attività di abusivi.
Peggio ancora le Cento Fontane e la sua zona di terreno
semicircolare intorno, sono sempre più dimenticate però sempre
più piene di erbacce e di spazzatura, anche se non in periodo
di emergenza di rifiuti.
Al prossimo numero con un aria più respirabile in attesa di una
luminosa festa pasquale.
Salvatore Accardo
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PAROLE
AL VENTO
di Antonio Altiero
L'Ufficio di Piano
Sono poche le Amministrazioni Comunali che
s'interrogano sulla loro incapacità di realizzare
quanto promettono nei loro programmi per le loro città.
Eppure c'è un rimedio che potrebbe essere messo in
essere e che solo pochi Sindaci adottano e si chiama
"Ufficio di Piano".
E’ quello che l'Amministrazione Comunale di Salerno ha
organizzato per cambiare il volto della sua città.
Segnali di incoraggiamento si registrano anche intorno a
noi: Il Comune di Ercolano si appresta ad istituirlo;
Napoli e S.Maria Capua Vetere hanno costituito invece la
Società di Trasformazione Urbana, di cui diremo più
avanti.
Con le novità introdotte dalle nuove leggi per gli enti
locali – ultimo il Dlg. 18 agosto 2000 n. 267
"Testo Unico delle leggi sull'ordinamento degli
enti locali" - il Sindaco di una qualunque città,
nella prima riunione di Consiglio Comunale, deve
presentare il propio programma amministrativo. Il
programma ha bisogno, per essere attuato, di un
organismo che possa individuare e suggerire alla stessa
Amministrazione gli adempimenti e le delibere che deve
adottare per raggiungere gli obiettivi prefissati,
individuando di volta in volta le leggi che ne
consentono l'adozione, nonché i canali di
finanziamento.
In mancanza di esperienza consolidata, è buona norma
costituire l'Ufficio di Piano facendo ricorso a
professionalità esterne, capaci di tracciare
concretamente le linee guida di intervento fissate
dall'Amministrazione e di affiancare gli uffici comunali
nell'esecuzione dei provvedimenti.
Dopo un primo periodo di collaborazione, quando gli
uffici hanno individuato il percorso da seguire,
l'Amministrazione può allentare la collaborazione con
gli esterni, che potranno essere chiamati solo per le
verifiche dei tempi di attuazione.
L'Ufficio di Piano per un Comune come il nostro potrebbe
essere organizzato con un tecnico laureato – ingegnere
o architetto - di alto profilo professionale, con
curriculum di esperienze maturate nella riorganizzazione
di grossi territori comunali. A Salerno è stato
chiamato a coprire questo ruolo l'architetto spagnolo
Bohigas, famoso per aver realizzato, tra l'altro, il
recupero urbanistico di Barcellona. Anche Ercolano si
appresta a realizzare lo stesso recupero con lo stesso
architetto.
Altri due tecnici laureati esterni avrebbero il compito
di seguire le evoluzioni esterne, e organizzare la
macchina comunale in modo che segua le linee di
indirizzo date dall'Amministrazione. Due tecnici
laureati interni potrebbero affiancare l'azione degli
esterni, in modo da prendere il loro posto quando questi
cesseranno la collaborazione con il Comune.
Almeno due, meglio se quattro, diplomati (geometri o
periti tecnici) lavorerebbero alle dirette dipendenze
dei due laureati esterni per la predisposizione degli
atti deliberativi da sottoporre al Sindaco o
all'Assessore delegato. Completerebbero l'ufficio due
addetti di segreteria ed almeno un addetto stampa, con
ruolo di interfaccia tra la pubblica amministrazione e i
cittadini, persona capace di informare la città
quotidianamente su quanto l'amministrazione va facendo e
di recepire le istanze dei cittadini, sia di plauso sia
di lamentele. Queste ultime devono poter raggiungere il
vertice dell'Ufficio in tempo reale per verificarne
l'attendibilità e per individuare, per quanto
possibile, in tempi ravvicinati soluzioni alternative.
Due anni, massimo tre, potrebbero essere sufficienti per
portare l'ufficio a regime. Dopo di che potrebbe
allentarsi la collaborazione dei professionisti esterni,
che fornirebbero poi consulenza saltuaria per verificare
lo stato di attuazione del programma. I costi per
l'istituzione di un Ufficio di Piano sarebbero
abbondantemente giustificati dai risultati che si
conseguirebbero.
Contestualmente all'Ufficio di Piano, o subito dopo, un
Comune come il nostro dovrebbe costituire una
"Società di Trasformazione Urbana", ai sensi
dell'art. 120 del predetto decreto legislativo 16 agosto
2000 n. 267.
Con detta normativa è possibile conferire alla
costituita società il compito di progettare e
realizzare interventi di trasformazione urbana, in
attuazione degli strumenti urbanistici vigenti, nonché,
dice testualmente il precisato articolo: "Le
società di trasformazione urbana provvedono alla
preventiva acquisizione delle aree interessate
all'intervento, alla trasformazione ed alla
commercializzazione delle stesse".
Con l'istituzione dell'Ufficio di Piano e con la
costituzione della Società di Trasformazione Urbana,
l'Amministrazione Comunale si dota degli strumenti per
"volare alto". Senza, deve solo raccomandarsi
ai miracoli!
"Ma tu ci credi", mi domanda l’amico al
quale continua a leggere le mie considerazioni sul
futuro della città, al quale immancabilmenterispondo:
"Non ti preoccupare, sono parole al vento".
Antonio Altiero
VESUVIO ON-LINE
E’ innegabile. Se è vero che i siti web dedicati a
comuni come Ercolano, Portici ecc. peccano in
creatività e originalità, è altrettanto vero che il
Vesuvio spopola nell’universo web.
Storie ed immagini di ieri, del fasto, del folklore che
oggi è presente sotto spoglie diverse, la storia: in
una parola Vesuvio. Ed ecco spuntare dalla caoticità
del web il sito di Arcobaleno, testata giornalistica
on-line che tratta ,in un’apposita sezione, della
tragica eruzione del 24 agosto 1921. La home page è
ampiamente corredata di foto di alcuni tra i più
significativi reperti archeologici ritrovati, link,
possibilità di inviare e-mail al giornale.
Storie ed immagini di oggi, ancora fasto e folklore,
questa volta però in case abusive costruite fin su la
cima, prive di Storia: in una parola Vesuvio.
Vi segnaliamo a proposito, il sito di rai uno
(www.raiuno.it), dove troverete un’interessante link
sulla puntata del 20 aprile 2000 del programma Sciuscià
di Santoro. "Vivi per miracolo": i vesuviani
rimangono nelle loro case, fatalismo ed ignoranza
prevalgono sulla paura di una nuova eruzione.
Lucio Filipponio
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