N. 6 - 18 febbraio 2006             Sta come Torre ferma che non crolla già mai la cima per soffiar dei venti

Direttore responsabile: Salvatore Accardo
 Direttore editoriale: Clelia Sorrentino

Spazio autogestito. Il sito Torreomnia declina ogni responsabilità relativa al contenuto del giornale.  

CULTURA
Caro Salvatore, ti mando una "curiosità" per l'ormai centenario periodico, con i migliori auguri "ad multos annos" ancora. Ti ringrazio per quell'iniziativa di cui mi mandasti ambasciatori i proff. Borriello e Raiola. Mi basta la soddisfazione che danno i miei studi e i miei libri: "Homo doctus semper in se divitias habet".
In quanto alla celebrazione ante mortem, sento tutta la nobiltà della tua solidarietà,ma ti prego di cancellarla dalla tua mente, perché ciò di cui mi preoccupa di più,e mi tocca profondamente,è l'accoglienza che mi farà il Signore quando mi presenterò a Lui alla fine dei miei giorni, e non quello che pensano di me gli altri su questa terra.
D'altra parte: sono uomo - come diceva Terenzio - e come tale sono soggetto a tutte le miserie "dell'umana natura"; quindi compatitemi, se talvolta cado in errori o in difetti. Per quanto riguarda Villa delle Ginestre, le è calato intorno un silenzio tombale; recintata di lamiere, dorme il suo sonno...eterno, né si preoccupano di ridestarla. L'Università degli Studi, l'Ente Ville Vesuviane, né tantomeno l'Amministrazione comunale,che in questi giorni ha ben altri problemi da risolvere... Per ora rimangono qui le cose religiosamente messe insieme e custodite e che sono state la compagnia delle mie notti insonni di studio e di pensiero. L'amore è tanto più grande al pensiero di una destinazione sicura delle cose amate, quadri esse entrano a far parte con tutte le garanzie del patrimonio della cultura universale!
                                                 Nicola Ruggiero

Durante il soggiorno a Torre del Greco.
 
VERTENZA
INCRESCIOSA
PER  LEOPARDI

Nella primavera del 1836,e precisamente nel mese di maggio,a Giacomo Leopardi (che era venuto a Torre del Greco a causa dell'aria salutare che si respirava alle falde del Vesuvio) fu recapitato un "Avvertimento" che gli intimava di pagare un tributo,a pena di "farsi l'uniforme, passando al servizio attivo".
Ve lo immaginate,o lettori, il nostro poeta con le membra affrante e moribonde insaccato nell'eroica divisa militare? Quanto spesso nella vita il tragico si mescola al comico! Egli non si diede cura di 'pagare': Ed ecco una nuova ingiunzione, che - ad. evitare il peggio egli volle adempiere, non senza tuttavia reclamare presso le Autorità borboniche a mezzo della Nunziatura pontificia alla corte di Ferdinando II.
Il Nunzio apostolico Mons. Gabriele Ferretti non provava simpatia per un letterato in odore di ateismo,ma per compiacenza verso il suo segretario (il sacerdote Vincenzo Baliotti, concittadino del poeta) si era indotto a scrivere una lettera al Ministro degli Esteri,principe di Càssaro, in questi termini: "Il Sig. Conte Leopardi non può, né deve far parte della Guardia civica, perché oltre d'essere suddito pontificio e residente alla Torre del Greco per curare la sua salute molto deteriorata,è tanto piccolo di statura e sì mal conformato che nemmeno nelle più critiche circostanze dovrebbe essere chiamato a prestare servizio militare".
La pratica si trascinò a lungo (anche allora la burocrazia aveva una mentalità pedante e formalistica!) e solo la mattina del 13 giugno 1837 (il giorno prima della morte del Poeta) l'amico .Antonio Ranieri - per evitare all'ammalato ulteriori molestie - poté ritirare presso don Baliotti il certificato della Nunziatura, Che, dichiarando il Conte suddito pontificio,lo dispensava dal servizio militare nella Guardia civica e dal sostitutivo pagamento della tassa. Purtroppo l'incresciosa, vertenza, più che dal certificato,fu il giorno dopo definitivamente chiusa dalla morte.
                                      Nicola Ruggiero


Le ragioni della nostalgia
L'immagine che ho davanti agli occhi, quando devo parlare o - come in questo caso - scrivere di canzone napoletana: è quella della persona non più giovane, tra il pubblico di un incontro organizzato per parlare di dischi a 78 giri, mentre ascolta una vecchia incisione di Gennaro Pasquariello che interpreta Zappatore.
Mi torna allora alla mente, con guizzo cinico, quel cattivissimo spot pubblicitario di anni fa, in cui - ascoltando la stessa canzone - l'anziano si commuoveva e il giovane sghignazzava. Pur non appartenendo anagraficamente alla generazione che ebbe la fortuna di avere esperienza diretta di Pasquariello (forse il più grande interprete di canzoni napoletane, che - pur avendo iniziato la sua carriera all'inizio del '900, visse molto a lungo), la mia intima solidarietà va all'anziano signore che manifesta la sua commozione e accarezza l'aria con lo sguardo; grato a chi, anche solo per un momento, gli apre un varco nella memoria.
Forse avremo noi stessi - della generazione dei pinidanieli - la stessa espressione smarrita, un giorno, ad ascoltare I' so' pazzo: per cui mi sto allenando a capire le ragioni della nostalgia. Uno degli elementi che, secondo me, scartavetra di più la dura scorza del vissuto, è forse proprio l'incertezza del sonoro, il solcare gracchiante di una puntina di grammofono (anche se io faccio ascoltare riversaggi su CD!), che al confronto della perfezione perfettissima del laser è un chiodo di dimensioni impressionanti. E poi, il sublime graffio, che fa vivere tutte le memorie domestiche in un sol colpo, evocando l'ira dei padri che investivano patrimoni ingenti in dischi e se li ritrovavano danneggiati da figli ingrati.
L'altra cosa che reinventa il ricordo è la penuria di immagini di riferimento: niente videoclip, filmati del primo periodo, immagini a tanto al pixel. Qualche vecchissima foto, ritratti d'ordinanza che venivano piazzati sulle 'copielle' (ne parleremo, non ora), immagini di manifesti in cui la vedette era lui. Per cui si deve solo ascoltare. O, se si ha avuto la fortuna di vederlo, anche attraverso occhi altrui (il racconto del papà di ritorno dallo spettacolo al Salone Margherita), si può tentare di sfiorare remotissimi universi di un sé vertiginosamente lontano.
E poi: ma voi l'avete mai sentito Pasquariello che interpreta Zappatore?                  Anita Pesce


DONNE IN POESIA
Nelle breve pagina d'introduzione alla raccolta DONNE IN POESIA," Verso il terzo Millennio"Luigi Pumpo, giornalista e scrittore, illustra le motivazioni che lo spingono a riunire sotto questo titolo le poesie di molteplici artiste. Un'antologia al femminile. Accanto alle più svariate professioni, donne che amano cimentarsi nell'esprimere sentimenti e passioni in versi. Impossibile citarle tutte. Le accomuniamo in una sincera partecipazione per la volontà tenace dimostrata nel sapersi staccare dal quotidiano opaco vivere. Franca Brancaccio Trapani.

CONCORSO NAZIONALE
DI POESIA
‘ROSA FORMISANO’

Il 6 maggio la premiazione dei vincitori

Domenica 6 maggio volgerà al termine il Concorso Nazionale di Poesia ‘Rosa Formisano’ organizzato da Giuseppe Imperato, direttore de La Voce Vesuviana’ e collaboratore de La Torre, in memoria di sua madre.

La premiazione, a cui parteciperanno Poeti e Poetesse da tutta Italia, avverrà alle ore 9 nei saloni del New Time (via Giuseppe Semmola, 169) ad Ercolano.

Da precisare che la lodevole inizativa, oramai alla XVII Edizione, non ha sponsor ed è completamente a carico dell’organizzatore.

SOTTOSCRIZIONE
LISTE E CANDIDATURE

Il piano sottoscrizione Liste e Candidature è partito dal 26 marzo sino al 9 aprile 2001 non oltre le ore 20. Esso prevede tre centri di raccolta in territorio, così distribuiti:

  1. Complesso La Salle, Viale Campania
  2. " Anagrafe S.M.La Bruna, via Nazionale
  3. Comando dei Vigili Urbani,

Dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle 14,45, e dalle ore 16 alle 19,45.

Il sabato e la domenica dalle ore 8 alle 12,30 e dalle 16,30 alle ore 20.


PROLOCO
di Torre del Greco

10 aprile Basilica di S.Croce ore 19.00

CONCERTO CORALE

PER LA SETTIMANA SANTA

Coro ‘Jubilate Deo’

Pianista Marco Quagliarini

Direttore Giuseppe Polese

_______________


PROGRAMMA

Casals P. O vos omnes

Pergolesi G.B. Stabat Mater (Stabet Mater)

‚ ‚ ‚ Quando corpus (Stabet Mater)

Mendelssolhn F.B. Lord, how long...Be not Afraid (arr. J.M.Diack)

Contralto solista Aurelia Coppola

‘ ‘ ‘ O Thou, the true…Be not Afraid (arr. J.M.Diack)

Dubois T. Adoramus Te Christe (The seven last word of Christ)

Bernstein L. II – Psalm 23 (Chichester Psalms)

Veniero F. I fiori son recisi

Veniero F. In Dio s’acquieta

Mozart W.A. Laudtae Dominum (Vesperæ solen. De confes. KV 339)

Sabato 31 marzo
inaugurazione della Filiale di Avellino

della

Banca di Credito Popolare
di Torre del Greco

 

ARRIVA AD AVELLINO
 
LA BANCA DI CREDITO POPOLARE

 

Sabato 31 marzo u.s., la Banca di Credito Popolare di Torre del Greco ha inaugurato la Filiale di Avellino (in via Berardi 8), portando a quarantadue il totale delle proprie filiali, tutte operanti in Campania.

Si tratta della quarta filiale dell’istituto torrese in terra irpina, dopo Solofra, Nusco e Mercogliano.

Restando fedele al proprio orientamento di essere Banca che ‘investe dove raccoglie’, la Banca di Credito Popolare ha continuato nel tempo ad incontrare il favore della gente, assolvendo l’impegno di sostenere l’economia locale e di soddisfare ogni esigenza della clientela.

Tale impegno è ultimamente accresciuto dalla consapevolezza della responsabilità che ad essa deriva di essere l’unica Banca locale e popolare, rimasta in Campania, ad avere conservata la propria autonomia.

La Banca di Credito Popolare ha chiuso l’esercizio 2000 con un utile netto di oltre 17 miliardi, con volumi di attività in crescita rispetto all’anno precedente e, soprattutto, con un programma di iniziative rivolto a rafforzare la struttura e la capacità di offerta di prodotti e servizi.