CULTURA
Caro Salvatore, ti mando una "curiosità" per l'ormai
centenario periodico, con i migliori auguri "ad multos annos"
ancora. Ti ringrazio per quell'iniziativa di cui mi mandasti
ambasciatori i proff. Borriello e Raiola. Mi basta la soddisfazione che
danno i miei studi e i miei libri: "Homo doctus semper in se
divitias habet".
In quanto alla celebrazione ante mortem, sento tutta la nobiltà della
tua solidarietà,ma ti prego di cancellarla dalla tua mente, perché
ciò di cui mi preoccupa di più,e mi tocca profondamente,è
l'accoglienza che mi farà il Signore quando mi presenterò a Lui alla
fine dei miei giorni, e non quello che pensano di me gli altri su questa
terra.
D'altra parte: sono uomo - come diceva Terenzio - e come tale sono
soggetto a tutte le miserie "dell'umana natura"; quindi
compatitemi, se talvolta cado in errori o in difetti. Per quanto
riguarda Villa delle Ginestre, le è calato intorno un silenzio tombale;
recintata di lamiere, dorme il suo sonno...eterno, né si preoccupano di
ridestarla. L'Università degli Studi, l'Ente Ville Vesuviane, né
tantomeno l'Amministrazione comunale,che in questi giorni ha ben altri
problemi da risolvere... Per ora rimangono qui le cose religiosamente
messe insieme e custodite e che sono state la compagnia delle mie notti
insonni di studio e di pensiero. L'amore è tanto più grande al
pensiero di una destinazione sicura delle cose amate, quadri esse
entrano a far parte con tutte le garanzie del patrimonio della cultura
universale!
Nicola Ruggiero
Durante il soggiorno a Torre del Greco.
VERTENZA
INCRESCIOSA
PER LEOPARDI
Nella primavera del 1836,e precisamente nel mese di maggio,a Giacomo
Leopardi (che era venuto a Torre del Greco a causa dell'aria salutare
che si respirava alle falde del Vesuvio) fu recapitato un
"Avvertimento" che gli intimava di pagare un tributo,a pena di
"farsi l'uniforme, passando al servizio attivo".
Ve lo immaginate,o lettori, il nostro poeta con le membra affrante e
moribonde insaccato nell'eroica divisa militare? Quanto spesso nella
vita il tragico si mescola al comico! Egli non si diede cura di 'pagare':
Ed ecco una nuova ingiunzione, che - ad. evitare il peggio egli volle
adempiere, non senza tuttavia reclamare presso le Autorità borboniche a
mezzo della Nunziatura pontificia alla corte di Ferdinando II.
Il Nunzio apostolico Mons. Gabriele Ferretti non provava simpatia per un
letterato in odore di ateismo,ma per compiacenza verso il suo segretario
(il sacerdote Vincenzo Baliotti, concittadino del poeta) si era indotto
a scrivere una lettera al Ministro degli Esteri,principe di Càssaro, in
questi termini: "Il Sig. Conte Leopardi non può, né deve far
parte della Guardia civica, perché oltre d'essere suddito pontificio e
residente alla Torre del Greco per curare la sua salute molto
deteriorata,è tanto piccolo di statura e sì mal conformato che nemmeno
nelle più critiche circostanze dovrebbe essere chiamato a prestare
servizio militare".
La pratica si trascinò a lungo (anche allora la burocrazia aveva una
mentalità pedante e formalistica!) e solo la mattina del 13 giugno 1837
(il giorno prima della morte del Poeta) l'amico .Antonio Ranieri - per
evitare all'ammalato ulteriori molestie - poté ritirare presso don
Baliotti il certificato della Nunziatura, Che, dichiarando il Conte
suddito pontificio,lo dispensava dal servizio militare nella Guardia
civica e dal sostitutivo pagamento della tassa. Purtroppo l'incresciosa,
vertenza, più che dal certificato,fu il giorno dopo definitivamente
chiusa dalla morte.
Nicola Ruggiero
Le ragioni della
nostalgia
L'immagine che ho davanti agli occhi, quando devo parlare o - come in
questo caso - scrivere di canzone napoletana: è quella della persona
non più giovane, tra il pubblico di un incontro organizzato per parlare
di dischi a 78 giri, mentre ascolta una vecchia incisione di Gennaro
Pasquariello che interpreta Zappatore.
Mi torna allora alla mente, con guizzo cinico, quel cattivissimo spot
pubblicitario di anni fa, in cui - ascoltando la stessa canzone -
l'anziano si commuoveva e il giovane sghignazzava. Pur non appartenendo
anagraficamente alla generazione che ebbe la fortuna di avere esperienza
diretta di Pasquariello (forse il più grande interprete di canzoni
napoletane, che - pur avendo iniziato la sua carriera all'inizio del
'900, visse molto a lungo), la mia intima solidarietà va all'anziano
signore che manifesta la sua commozione e accarezza l'aria con lo
sguardo; grato a chi, anche solo per un momento, gli apre un varco nella
memoria.
Forse avremo noi stessi - della generazione dei pinidanieli - la stessa
espressione smarrita, un giorno, ad ascoltare I' so' pazzo: per cui mi
sto allenando a capire le ragioni della nostalgia. Uno degli elementi
che, secondo me, scartavetra di più la dura scorza del vissuto, è
forse proprio l'incertezza del sonoro, il solcare gracchiante di una
puntina di grammofono (anche se io faccio ascoltare riversaggi su CD!),
che al confronto della perfezione perfettissima del laser è un chiodo
di dimensioni impressionanti. E poi, il sublime graffio, che fa vivere
tutte le memorie domestiche in un sol colpo, evocando l'ira dei padri
che investivano patrimoni ingenti in dischi e se li ritrovavano
danneggiati da figli ingrati.
L'altra cosa che reinventa il ricordo è la penuria di immagini di
riferimento: niente videoclip, filmati del primo periodo, immagini a
tanto al pixel. Qualche vecchissima foto, ritratti d'ordinanza che
venivano piazzati sulle 'copielle' (ne parleremo, non ora), immagini di
manifesti in cui la vedette era lui. Per cui si deve solo ascoltare. O,
se si ha avuto la fortuna di vederlo, anche attraverso occhi altrui (il
racconto del papà di ritorno dallo spettacolo al Salone Margherita), si
può tentare di sfiorare remotissimi universi di un sé vertiginosamente
lontano.
E poi: ma voi l'avete mai sentito Pasquariello che interpreta Zappatore?
Anita Pesce
DONNE IN POESIA
Nelle breve pagina d'introduzione alla raccolta DONNE IN POESIA,"
Verso il terzo Millennio"Luigi Pumpo, giornalista e scrittore,
illustra le motivazioni che lo spingono a riunire sotto questo titolo le
poesie di molteplici artiste. Un'antologia al femminile. Accanto alle
più svariate professioni, donne che amano cimentarsi nell'esprimere
sentimenti e passioni in versi. Impossibile citarle tutte. Le
accomuniamo in una sincera partecipazione per la volontà tenace
dimostrata nel sapersi staccare dal quotidiano opaco vivere. Franca
Brancaccio Trapani.
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CONCORSO NAZIONALE
DI POESIA
‘ROSA FORMISANO’
Il 6 maggio la premiazione dei vincitori
Domenica 6 maggio volgerà al termine il Concorso
Nazionale di Poesia ‘Rosa Formisano’ organizzato da Giuseppe
Imperato, direttore de La Voce Vesuviana’ e collaboratore de La Torre,
in memoria di sua madre.
La premiazione, a cui parteciperanno Poeti e Poetesse
da tutta Italia, avverrà alle ore 9 nei saloni del New Time (via
Giuseppe Semmola, 169) ad Ercolano.
Da precisare che la lodevole inizativa, oramai alla
XVII Edizione, non ha sponsor ed è completamente a carico dell’organizzatore.
SOTTOSCRIZIONE
LISTE E CANDIDATURE
Il piano sottoscrizione Liste e Candidature è partito
dal 26 marzo sino al 9 aprile 2001 non oltre le ore 20. Esso prevede tre
centri di raccolta in territorio, così distribuiti:
- Complesso La Salle, Viale Campania
- " Anagrafe S.M.La Bruna, via Nazionale
- Comando dei Vigili Urbani,
Dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle 14,45, e
dalle ore 16 alle 19,45.
Il sabato e la domenica dalle ore 8 alle 12,30 e dalle
16,30 alle ore 20.
PROLOCO
di Torre del Greco
10 aprile Basilica di S.Croce ore 19.00
CONCERTO
CORALE
PER LA SETTIMANA SANTA
Coro ‘Jubilate Deo’
Pianista Marco Quagliarini
Direttore Giuseppe Polese
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PROGRAMMA
Casals P. O vos omnes
Pergolesi G.B. Stabat Mater (Stabet Mater)
‚ ‚ ‚ Quando corpus (Stabet Mater)
Mendelssolhn F.B. Lord, how long...Be not Afraid
(arr. J.M.Diack)
Contralto solista Aurelia Coppola
‘ ‘ ‘ O Thou, the true…Be not Afraid (arr.
J.M.Diack)
Dubois T. Adoramus Te Christe (The seven last
word of Christ)
Bernstein L. II – Psalm 23 (Chichester Psalms)
Veniero F. I fiori son recisi
Veniero F. In Dio s’acquieta
Mozart W.A. Laudtae Dominum (Vesperæ solen. De
confes. KV 339)
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Sabato 31 marzo
inaugurazione della Filiale di Avellino
della
Banca di Credito
Popolare
di Torre del Greco
ARRIVA AD AVELLINO
LA BANCA DI CREDITO POPOLARE
Sabato 31 marzo u.s., la Banca di Credito Popolare di
Torre del Greco ha inaugurato la Filiale di Avellino (in via Berardi 8),
portando a quarantadue il totale delle proprie filiali, tutte operanti
in Campania.
Si tratta della quarta filiale dell’istituto
torrese in terra irpina, dopo Solofra, Nusco e Mercogliano.
Restando fedele al proprio orientamento di essere
Banca che ‘investe dove raccoglie’, la Banca di Credito Popolare ha
continuato nel tempo ad incontrare il favore della gente, assolvendo l’impegno
di sostenere l’economia locale e di soddisfare ogni esigenza della
clientela.
Tale impegno è ultimamente accresciuto dalla
consapevolezza della responsabilità che ad essa deriva di essere l’unica
Banca locale e popolare, rimasta in Campania, ad avere conservata la
propria autonomia.
La Banca di Credito Popolare ha chiuso l’esercizio
2000 con un utile netto di oltre 17 miliardi, con volumi di attività in
crescita rispetto all’anno precedente e, soprattutto, con un programma
di iniziative rivolto a rafforzare la struttura e la capacità di
offerta di prodotti e servizi.
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