L'economia torrese       pag. 4

 
                                Il Centenario

In un clima caratterizzato dalla massima fiducia la Banca continua a crescere, mantenendo stabili gli impieghi del danaro grazie allo sviluppo dell’area di operatività che si va estendendo su molte altre piazze della regione, in un periodo - si precisa nei bilanci - nel quale «generalmente tutte le aziende di credito hanno registrato sensibili contrazioni ».
Nel 1968, infatti, si attua la fusione con la Banca Popolare del Matese e, due anni dopo, 1’Istituto rileva la Banca Popolare di Secondigliano.
Successivamente vengono aperti nuovi sportelli nelle province di Napoli, Caserta, Salerno e Benevento.
Pur essendo gli anni ’70 tra i più difficili del dopoguerra, per i notevoli mutamenti economici a livello mondiale (radicali modificazioni delle ragioni di scambio tra i Paesi, pesanti processi di ristrutturazione in tutti i settori produttivi, intenso ed esteso fenomeno inflazionistico), la Banca di Credito Popolare va realizzando, proprio da allora, quel rafforzamento strutturale e quella crescente penetrazione soprattutto nel comparto delle medie e piccole attività produttive, che ne faranno un’insostituibile realtà al servizio dello sviluppo economico regionale.
L’evento sismico che colpisce la nostra regione il 23 novembre 1980, aggiunge alle storiche carenze della Campania danni rilevantissimi al patrimonio abitativo ed a quello produttivo. L’azione della Banca di Torre del Greco, attraverso 1’adeguato sostegno creditizio a tutte le attività, fornisce un importante contributo per la crescita e la modernizzazione, anche in prospettiva, del sistema economico della regione.

In questa ottica matura, fra 1’altro, la realizzazione di una prima esperienza consortile tra le maggiori Banche Popolari regionali attraverso la costituzione, nel 1985, del Consorzio fra le Banche Popolari della Campania (CON.CAMP.).
L’azione a favore dello sviluppo costituisce, ormai, un riferimento costante della politica del credito avviata dal Consiglio di Amministrazione, a cui si lega il concreto sforzo volto a favorire il consolidamento strutturale dell’Azienda, anche attraverso 1’introduzione di significativi processi innovativi, per un migliore servizio alla clientela.
L’estensione su nuove piazze della propria attività, gli adeguamenti tecnologici ed organizzativi e la ricerca costante di più stretti rapporti con le realtà produttive della regione, portano alla decuplicazione, in poco più di un decennio, dell’attività di intermediazione della Banca.
La raccolta da clientela ordinaria, infatti, passa dai circa 95 miliardi del 1975 agli oltre 1000 miliardi del 1987, mentre gli impieghi passano, nello stesso arco di tempo, da 30 a circa 400 miliardi di lire.
La politica dell’innovazione, in particolare, si va ampliando fino a comprendere un « nuovo modo di fare banca», che trova un’espressione tangibile nella realizzazione del « Centro Servizi » della Banca in S. Maria la Bruna: 4.500 mq. che ospiteranno sportelli, uffici, archivi e impianti tecnologici in grado di sostenere il prosieguo del complesso programma di riorganizzazione e potenziamento dei processi operativi.
In questo contesto la Banca di Torre del Greco si pone oggi, con le sue 23 filiali, tutte nella regione, come vitale strumento di politica credi- tizia al servizio delle imprese della Campania.
La Banca di Credito Popolare, con la celebrazione del Centenario, in quest’anno, trasferisce la sede nelle storiche sale del settecentesco Palazzo Vallelonga ove saranno sistemate tutte le attività della Banca, dando nuovo impulso al rilancio su ampia scala delle sue iniziative.
Il prestigioso edificio, che rappresenta uno degli esempi più alti di edilizia legata alla straordinaria stagione architettonica che vide nascere e fiorire, circa due secoli fa, il fenomeno delle Ville Vesuviane, e stato restaurato e restituito al primitivo splendore.Lungo il tratto di strada che era chiamato « il miglio d’oro», si staglia 1’elegante facciata con i caratteristici elementi settecenteschi.
Si realizza cosi 1’impegnativo progetto iniziato negli anni ’80 per dare all’Istituto una Sede adeguata alla sua dimensione e ai suoi cento anni di attività.