LA STORIA DE'
" 'A BANCARELLA"
E'
il 19 aprile 1888.
Regna Umberto I.
A Torre del Greco, nello studio del notaio Vincenzo
Bizzarro, in Largo Santa Croce 4, siedono 28 persone - impiegati,
commercianti, maestri elementari, artigiani del corallo, piccoli
proprietari - per redigere l’atto costitutivo della «Società
anonima cooperativa di credito popolare» che ha lo scopo di «formar
capitali (con) i piccoli risparmi riuniti; facilitare il credito ai
soci; riscattare i meno abbienti dall’usura, giovare in modo particolare agli operai, agli agricoltori, ai
commercianti di second’ordine e agli impiegati».
Gli sportelli della piccola « banca » aprono al pubblico il 1’
agosto di quell’anno, in un locale di due stanze, a pianterreno in
Piazza del Popolo. Le prime operazioni – con un capitale complessivo
di tremila lire – si svolgono per due ore al giorno e soltanto dopo il
tramonto... Nel celebrare il primo secolo di vi ta, la «Societa anonima
cooperativa », divenuta poi « Banca di Credito Popolare»,
vuol ricordare quei tempi passati e quegli uomini che concretarono «lo
sforzo disperato di dar corpo ai più chiaroveggenti tra i loro sogni».
In quegli anni il mondo s’avviava verso il XX secolo, celebrando 1’impero
della borghesia tra rivoluzione industriale, aneliti di riscatto sociale
e speranze nella scienza. Nel 1888 le grandi potenze resero libera la
navigazione nel Canale di Suez; Dunlop brevetto i pneumatici; furono
inventati il grammofono, la macchina ciclostile ed il carburatore a
spruzzo...
Anche per Napoli il 1888 e un anno importante, perché segna 1’inizio
del processo di espansione urbanistica verso la zona collinare e della
costruzione del Vomero. La funicolare di Chiaia, inaugurata 1’anno
successivo, e quella di Montesanto, due anni dopo, collegano il centro
della città al nuovo quartiere attraverso un tracciato sotterraneo.
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SOCI FONDATORI
Gallo Vincenzo di Gennaro (commerciante)
Del Gaudio Carlo fu Salvatore (nego iante)
Torrese Francesco di Aniello (commerciante)
Palomba Bartolomeo di Giuseppe (commerciante)
Scognamiglio Orazio fu Salvatore (’corallaro)
Ramon Raffaele fu Pasquale (impiegato)
Ascione Ciro di Francesco (commerciante)
Ascione Biagio fu Salvatore (commerciante)
Scognamiglio Agostino di Giuseppe (commerciante)
Vitiello Giuseppe fu Antonio (proprietario)
Accardo Antonio fu Giovanni (corallaro)
Ascione Carmine fu Salvatore (negoziante)
Scognamiglio Giuseppe fu Aniello (proprietario)
Ramon Amerigo fu Pasquale (maeslro municipale)
Giglio Francesco fu Giovanni (commerciante)
de Dilectis Ascanio fu Raffaele (proprietario)
Lullo Antonio fu Salvatore (maestro municipale)
Scaramella Giovanni Battista fu Demizio
(maestro municipale)
Ramon Giovanni fu Pasquale (impiegato)
Grimaldi Fortunato fu Ciro (proprietario)
Palomba Andrea di Giuseppe (negozianle di corallo)
Palomba Giuseppe fu Bartolomeo (proprietario)
Palomba Giuseppe fu Luigi (’commerciante)
Scognamiglio Pietro fu Aniello (nego iante)
Borrelli Tommaso di Gennaro (proprietario)
Sarracino Antonio fu Giovanni (maestro falegname)
Lullo Gennaro di Aniello (impiegato)
Luisi Pietro di Raimondo (corallaro)
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