Le Vie del corallo - Marocco e Algeria - pag.18

Forme e identità

Ogni regione del Maghreb ha il suo stile e il suo tratto, tanto che le forme e i decori dei gioielli permettono di riconoscere senza equivoco l’appartenenza etnica di chi li indossa. La produzione dei gioielli si distingue essenzialmente in due tradizioni: urbana e rurale. I gioielli cittadini sono principalmente arabi, o arabizzati, al contempo hanno influenza ebraica. Sono prodotti in oro, o argento dorato, prediletto dalla ricca clientela cittadina musulmana e dalle comunità ebraiche. Tra i gioielli cittadini in oro sono diademi, bracciali, collane spille e fibbie dove perle, smeraldi, granati, rubini, sono abbinati a smalti policromi, elaborati trafori, filigrane, rilievi e sbalzi il cui disegno segue simmetrie floreali. Lo sfoggio maggiore si vede durante le cerimonie di matrimonio. La tradizione dei gioielli ebraici a Rabat e Sale si differenzia notevolmente dallo stile degli ornamenti delle comunità giudaiche che abitano le oasi del sud marocchino. Per le cerimonie nuziali e in altre celebrazioni, le donne indossano imponenti diademi, taj, dove oro, pietre preziose e perle predominano. Dai lati delle tempie piovono sul petto fili di perle e gemme. Le perle naturali sono larga- mente usate nelle città, sia dalle donne ebree sia arabe. Gli ornamenti prodotti a Fez si distinguono per i minuti dettagli e le delicate decorazioni. Pietre semi preziose, disegni flo- reali e geometrici sbalzati e motivi a luna crescente e ferro di cavallo ricordano i lavori andalusi. Gli orecchini con niello mostrano delle somiglianze con i gioielli europei medievali e l’eredità del passaggio bizantino. I gioielli di Meknes mostrano abbondanza di motivi geometrici cesellati e smalti blu, mentre a Essaouira predominano arabeschi riprodotti con filigrane intricate e minuziose. I gioielli rurali sono generalmente indicati come «gioielli berberi»: in effetti i Berberi costituiscono la maggior parte della popolazione extraurbana maghrebina. Questi ornamenti sono di solito in argento, a titolo variabile, con filigrane che delineano gli smalti blu, verde e giallo e ornato da sfolgoranti castoni di corallo. L’argento e preferito all’oro e risponde più al gusto e al costume rurale che a un dettame islamico, per il quale l’oro e metallo impuro. E innegabile che pure per i Berberi l’argento assuma caratteri di purezza in relazione al suo colore. L’argento e un metallo bianco e, come tutte le cose bianche, si crede porti fortuna e allontani le influenze malefiche. In Marocco si mette una moneta nella babouche destra della futura sposa durante la cerimonia dell’henne per rendere la novia bianca come I’argento. II valore apotropaico dell’argento e riconosciuto sia dai Berberi sia dalle comunità cittadine, ebraiche e musulmane. La luminosità del metallo, il suo contrastante sfavillio sulla pelle scura e, non ultima, la sua accessibilità economica, penso siano state ulteriori motivazioni determinanti la scelta. La maggior quantità dell’argento utilizzato in oreficeria un tempo era ricavato da monete ad alto titolo (come gli antichi douros spagnoli) che venivano fuse o utilizzate come elementi decorativi in pendenti, collane o fibule. Gioielli rappresentativi dell’oreficeria berbera in argento, simbolo femminile per eccellenza, sono le fibule (arb. khellala, ber. tizerzai) espressione perfetta della perizia e creativita maghrebina. Le donne vestono per lo piu vestiti di stoffa