Anno III
Aprile-maggio 2003 
n. 4-5

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La Madonna
della Neve
 
di Ida Balzano

Essa è nelle gravi malattie il farmaco ristoratore, è la Madre buona che difende e salva dalle calamità, e ha tanti credenti che la pregano con devozione e fiducia.

Immagine taumaturgica di Maria SS. della Neve, incoronata per decreto del Capitolo Vaticano il 22.10.1922

Cappella del SS. Sacramento con l’altare e il trono della Madonna della Neve, all’internbo della Basilica Pontificia, in Torre Annunziata

Nella chiesa della S.S. Annunziata vi è la Madonna della Neve. Ha un aspetto molto maestoso, il volto cambia colore ora è bruno, ora rosso chiaro, a secondo di chi l’ammira. Un’antica leggenda narra che nel XIV secolo alcuni marinai navigando vicino alla città di Stabia, presso lo scoglio di Rovigliano, trovarono una cassa chiusa ermeticamente, dentro la quale c’era una bellissima statua di Maria con Gesù Bambino in braccio. Le fu dato il nome Madonna della Neve perché, fu ritrovata il 5 agosto giorno che commemora il miracolo della neve a Roma nel 352, sul monte Esquilino. Un certo scrittore Riccardi ci parla delle cause che fecero trasferire la venerata immagine dall’Oriente all’Italia, a causa della persecuzione degli Iconoclasti, nel secolo VII sotto l’impero di Leone Isaurico e più tardi durante l’invasione dei Turchi, nel XIV secolo, dando preferenza di scelta a quest’ultima, perché nel VII secolo non esisteva in loco alcuna chiesa della S.S. Annunziata. In quell’epoca i cristiani durante la guerra conto l’impero Ottomano cercarono di mettere in salvo da Costantinopoli e da quelle terre, il più possibile, statue e sante reliquie cristiane, probabilmente una di queste navi trasportava la sacra effige, persa poi in mare. Il colore bruno del volto e la posizione di Gesù Bambino, nel mezzo del braccio sinistro della Vergine, evidenziano l’origine greco orientale della statua. Ha il volto un po’ allungato, gli occhi grandi di colore oliva, le ciglia inarcate, i capelli biondi e le labbra di colore rosa. L’opera fu rinvenuta nell’acqua e fu affidata ai Torresi dopo una loro accanita disputa con gli Stabiani per il suo possedimento, e l’ottennero i primi per il diritto di ritrovamento in mare. Nel 1872 fu restaurata e si scoprì la vera ed antica immagine sottoposta ad un’altra di tela.
Nel 1532, la Madonna della Neve implorata dai Torresi di salvarli dalle orde degli infedeli Turchi fece perire quest’ultimi in un mare in tempesta; si ripeté poi ancora il miracolo nel 1549

 nei confronti del corsaro Dragut Rais che saccheggiava la costa e Torre fu di nuovo salva. E ancora il 16 novembre del 1631, durante la devastante eruzione del Vesuvio, gli abitanti di Torre Annunziata invece di scappare si riunirono in preghiera nella chiesa della SS Annunziata, supplicando la Vergine di metterli in salvo dalla distruzione e furono incolumi dalla lava del vulcano, che si fermò a Boscotrecase. Ma nel 1794, il 6 giugno, Torre del Greco e Torre Annunziata erano ancora in preda del Vesuvio e la statua fu portata in processione per le strade, con tantissimi fedeli che imploravano la grazia, ottenendola infine.
Nel 1836 una grave pestilenza di colera asiatico affliggeva il paese e i Torresi fiduciosi rivoltisi supplicanti alla loro protettrice ebbero la grazia. Anche durante l’eruzione del Vesuvio nel 1861 i fedeli furono ancora protetti dalla Vergine.