Anno III
Gennaio-marzo 2003 
n. 1

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Un saluto e tanta nostalgia
di Walter Di Munzio

Ci sono delle esperienze, nella vita, che lasciano un segno profondo ed indelebile. La direzione di questo giornale è certamente una di queste. Non solo per la meravigliosa équipe che vi lavora, per Maurilio, per Pippo, per tutti i giovani giornalisti (o aspiranti tali) che vi si dedicano con tanta cura e passione; ma per l’insieme di questo contesto territoriale. La città in cui nasce questa esperienza, tra mille difficoltà e contraddizioni, riesce a lasciarti nel cuore il segno della sua singolarissima forza. I suoi colori, dal rosso acceso del suo corallo, all’azzurro intensissimo del suo mare, al bruno cupo della sua pietra lavica che ricorda costantemente il maestoso e affascinante vulcano che incombe sulle sue case.
Gli operatori di questo servizio di salute mentale hanno saputo riscattare una condizione di emarginazione e di stigma. Hanno combattuto quotidia-namente per avere strutture e risorse, per essere messi in condizione di lavorare dignitosamente. Tutto questo ha determinato un cambiamento irreversibile nella loro capacità

professionale ed incrementato la loro forza (e ce ne vuole davvero tanta per far bene il nostro lavoro). Questi risultati non sono mai attribuibili a singole persone o a gruppi ristretti, attraversano tutti, anche coloro che sembrano più distanti e distratti. Questa esperienza riemergerà potente nei momenti più inattesi proponendoci soluzioni o ispirandoci progetti che solo qualche
anno prima erano impensabili. A chi rimane qui, a chi come me, va a lavorare altrove. Con la stessa speranza, con gli stessi incrollabili obiettivi.
E quando questo accadrà ci ricorderemo i nomi ed i volti di coloro che ci hanno insegnato queste cose. Siano essi amici e compagni di lavoro, che pazienti, perché questi ultimi sono i nostri veri maestri e da loro – almeno quanto dai libri e dagli studi – apprendiamo l’agire quotidiano del lavoro, i percorsi da seguire, gli strumenti e le strutture da usare.
Grazie. So che ci ritroveremo presto. So di lasciare questo giornale nelle migliori mani possibili.




Periodico a distribuzione gratuita
per l’integrazione socio-sanitaria
e la riabilitazione psico-sociale a cura del Dipartimento di Salute Mentale
dell’ASL NA 5
Supplemento a
"il Giornale di Cava"
registrazione del Tribunale di Salerno
numero 953 del 18 luglio 1996
Tel. 0347 4771692
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Direttore Responsabile
Walter Di Munzio
Coordinatore della Redazione
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Redazione

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Disegni:
Antonio Giordano e R. Iovine

Hanno collaborato a questo numero:
Ida Balzano, Lucio Bonelli,Rosanna Ciaravolo, Giuseppe Della Monica,Maria Pasqua Di Donna, Sabatino Falanga,Salvatore Garofalo, Simona Giraud, Renato Gervasio, Antonio Giordano, Stefania Iele, Marina, Mimmo Matrone,Elisabetta Mattiucci, suor Morgana, Adele Pisapia,Oscar Porcelli, Teresa Quirino, Vincenzo Riccio,Errica Sorrentino, Adelaide Tagliaferro,Antonella Tarotto, Tavix, Ciro Viola

Grafica ed Impaginazione
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e la riabilitazione psico-sociale.


" Pianeta Italia" Pacifico/Magritte (olio su tela cm 70 x 100 )- Napoli 1998, collezione privata dell’artista Giovanni Pacifico, esposta a Parigi, Marsiglia e Francoforte.
Pianeta Italia nasce dalla fusione di tre opere dello stesso autore "Pianeta Bianco", "Pianeta Rosso" e "Pianeta Verde" e in omaggio a Magritte. Il Bianco della pasta, il rosso del pomodoro e il verde dell’oliva, spiccano dallo sfondo etereo dell’opera, come quasi per magia dall’opera surreale di Magritte. Essi sono i colori della dieta mediterranea e della bandiera italiana. Pianeta Italia è un sodalizio tra arte e produzione, è un’integrazione tra il nuovo e il moderno e può essere considerata una reivenzione surrealista postdadaista."