Una
legge
da
salvare
di
Walter Di Munzio
I n
questi giorni la Commissione Sanità della Camera valuta i
progetti di legge depositati in Parlamento per modificare - o
meglio cancellare - la riforma psichiatrica in Italia. Sembra
incredibile che in un Paese civile come il nostro si possa
soltanto concepire di stravolgere l’impianto di una legge che ci
ha posto all’avanguardia nel mondo e che ha cancellato
definitivamente la vergogna dei lager manicomiali.
Certo, ai cittadini si dice che si tratta solo di un
"adeguamento" legislativo, di "lievi"
modifiche; ma in realtà ci si appresta a radicali arretramenti,
come ad esempio quello di consentire strutture di internamento che
possano accogliere oltre 50 persone, di espandere in modo
sconsiderato l’uso del trattamento sanitario obbligatorio (un
vero e proprio arresto con espropriazione di tutti i diritti
civili), di consentire a chiunque ne avesse necessità o interesse
di richiedere per chicchessia un ricovero coatto in psichiatria,
che, detto con parole meno formali significa consentire al vicino
di casa, al lontano parente che si vergogna e persino chi possa
sentirsi in qualche modo infastidito dalle stravaganze di
qualcuno, di richiederne l’internamento. Si vorrebbe
ripristinare, insomma, uno stato di polizia psichiatrica in cui
allontanare nuovamente questi brutti, sporchi e fastidiosi matti
dalla comunità "civile", dalla massa di benpensanti che
non vuole turbare la propria coscienza con la vista della
sofferenza psicologica altrui.
Una spaventosa filosofia di vita che si associa inevitabilmente al
rifiuto di ogni forma di marginalità e che si continuerà con la
lotta agli immigrati, con la soppressione sociale dei
tossicodipendenti, con la ghettizzazione degli anziani non
autosufficienti, con la fuga da ogni forma di responsabilità
umana e sociale.
Come se chiudendo gli occhi si potesse per magia cancellare la
realtà che ci circonda o mentendo ad alta voce a noi stessi ed
alla comunità dei "normali" (quelli felici e sani della
pubblicità del Mulino Bianco) si potesse cancellare ogni
sofferenza.
Naturalmente questo non significa che tutto ciò che è contenuto |
"Les Demoiselles d’Avignon"(cm244x234)-New York,
Museum of Modern Art - Pablo Picasso -1907
I motivi simbolisti del soggetto, quale era concepito
inizialmente, forse alla fine 1906, vengono risolti in una nuova
struttura plastica, che segna il punto di partenza delle ricerche
cubiste: l’opera è rimasta incompiuta. |
nell’attuale
riforma è ben fatto.
Le difficoltà in cui operiamo ne sono la prova evidente. La legge
va riformata, ma senza stravolgerla. Bisogna destinare più
risorse e attenzione alle fasce socialmente deboli, senza separare
le famiglie dall’assistenza
e senza negare a queste il necessario sostegno per continuare l’immane
compito di aiutare i propri cari a vivere meglio e, laddove
possibile, a guarire.
Più strutture, quindi, più residenze ed assistenza più
qualificata. La civiltà di un popolo, diceva Basaglia, si misura
da come questo tratta i suoi malati mentali.
E’ vero, come è vero che noi, da parte nostra, dobbiamo
continuare a svolgere bene il nostro lavoro; con passione ed
entusiasmo, perché è un lavoro che ci mette a contatto con la
parte più dolorante, ma anche più ricca e sensibile dell’animo
umano.
Questo giornale, ma anche ciò che quotidianamente facciamo per
strappare lembi di vita alla rassegnazione ed alla emarginazione,
ne sono la prova.
Il Comune e la ASL, in questi mesi, stanno attuando i piani di una
legge che favorisce, finalmente, l’integrazione sociale e
sanitaria, utilizzando risorse rese disponibili allo scopo. E’
un’occasione straordinaria per imparare a lavorare assieme e per
scambiare competenze ed intelligenze, a stretto contatto con le
famiglie e con gli stessi pazienti.
Vi renderemo conto di tutto questo, con la nostra testimo nianza
ed il nostro impegno. |

Periodico
a distribuzione gratuita
per l’integrazione socio-sanitaria
e la riabilitazione psico-sociale a cura del Dipartimento di
Salute Mentale
dell’ASL NA 5
Supplemento a "il Giornale di Cava"
registrazione del Tribunale di Salerno
numero 953 del 18 luglio 1996
Tel. 0347 4771692
www.obla.it/ilgiornaledicava
email: ilgiornaledicava@obla.zzn.com
Direttore Responsabile
Walter Di Munzio
Coordinatore della Redazione
Maurilio Tavormina
Redazione
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Disegni: Antonio Giordano e Raffaele Iovine
Hanno collaborato a questo numero:
Francesco Albanese, Ida Balzano, L. Bonelli,
Caterina Butaro, Angelo Castelli, Ciro Cefariello, Antonio
Ciaravolo,
Ciro, C’Onnan, Giuseppe d’Aquino, Teresa D’Arienzo,
Francesco De Stefano, Filippo Di Carluccio, Carla Di Cristo,
Salvatore Garofalo, Felice Gaglione, Nunzia Gaglione, Antonio
Giordano, Giovanni Iennaco, Luigi Intoccia, Raffaele Iovine,
Maurizio Lombardo, Mangiafuoco, Maria Cristina, Giannofrio Masessa,
Mimmo Matrone, Andrea Miele, Giovanni Olimpiade, Anna Maria
Sorrentino, Anna Maria Speranza, Stefania, Telem@tico,
Raffaella Terrone, Rosanna Tortora, Rosalba Vitulano
Grafica ed Impaginazione
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Tel. 0347 4771692 - email: mimmolaudato@katamail.com
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