Anno I
n. 2 - giugno 2001 

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Malesseri psicologici

Da diversi anni accuso malesseri psicologici, in passato erano dovuti allo stress fisico. Per dieci anni ho svolto intensa attività sportiva ed ero immatricolato all’università di Napoli.
Oggi lo strascico dello stress mi ha lasciato delle ferite che non sono del tutto rimarginate. I sintomi sono diversi: dalla necessità di prendere tranquillanti ad un’eccessiva rilassatezza che a volte mi porta in un altro mondo, quello più profondo, quello subconscio, in un mondo tutto mio nel quale immagino di sentire le voci dei miei familiari, dei vicini, insomma nell’ambiente che mi circonda e in cui vivo gran parte della giornata.
  

Altre volte, ma più raramente, ho immaginato di avere delle visioni. Purtroppo non erano visione di belle donne o di madonnine, ma di veri e propri cadaveri, forse degli spiriti: mani che mi rivolgevano dei gesti carichi d’energie. Mi spaventavo a tal punto che con la mente fuggivo lontano e solo così riprendevo coscienza.
In seguito a questi episodi mi sono confidato con il medico e gli ho detto che avevo queste sospette visioni medianiche. Il medico mi ha dato una terapia idonea, ma anche in seguito all’inizio della terapia ho continuato ad avere le visioni.
Forse sono dei poteri che mi ha regalato madre natura, o forse solo col tempo potrò dormire sogni più tranquilli.

                          Felice Gaglione

A 22 anni

A 22 anni conobbi per la prima volta nella mia vita uno psichiatra, mi sentivo confuso, iniziai con lui una lunga psicoterapia, presi soprattutto ansiolitici e pochi antidepressivi. Prima di conoscere questa rispettabilissima persona, conobbi un altro dottore, che fu scortese con me, non volle misurarmi la pressione, andai a casa sua, voleva i soldi, mi sentivo molto depresso.

 
Prima di raccontarvi il perché di questa visita al Bottazzi, negli anni precedenti la mia vita lavorativa non era molto soddisfacente, pochi soldi, instabilità, cioè cambiavo lavoro di continuo; adesso? Sono purtroppo disoccupato. All’età di 25 anni caddi in una crisi d’ansia, stavo sempre a letto, non riuscivo ad uscire da casa, anzi non ce la facevo neanche a mettere la testa fuori dalla finestra, sembrava fossi uscito dalla realtà. Poi scoppiò un forte sentimento con una ragazza, ma rimasi deluso, perché dopo tre anni ci lasciammo! La mia lunga malattia, se così si può chiamare, ebbe delle forti conseguenze, col finire in psiconevrosi e molti ricoveri in clinica, ben otto, dei quali cinque per grave necessità.
Amo Dio, sono cattolico e mi manca però molto la possibilità di essere capito e compreso da tutta la mia famiglia.

                           Angelo Castelli

YOGA
KUNDALINI

La parola Yoga in lingua sanscrita vuol dire unione: di corpo, mente e spirito, del sé individuale con il sé collettivo e della coscienza individuale con la coscienza dell’Universo.
Tutti possiamo trarre vantaggio dalla pratica dello yoga ed entrare in contatto con la memoria perduta dell’unità corpo-mente-spirito, sperimentare il risveglio delle nostre potenzialità addormentate, ridurre la distanza che separa la coscienza dall’Universo e realizzare la pienezza del nostro essere.
All’inizio era l’Assoluto, poi Egli si è manifestato "srotolando se stesso nella creazione".
Questo svolgimento e manifestazione si chiama Kundalini. E’ già dentro di noi ed è fatto per esprimersi dentro di noi.
L’uomo è creato ad immagine dell’universo, tutto quello che è dentro di lui influisce direttamente sul cosmo, così anche l’universo non cessa di agire su di lui. Così come c’è una strada che trasforma la coscienza in materia, è possibile percorrere il cammino in senso opposto per permettere alla materia di unirsi alla coscienza. Lo yoga è nato per produrre il risveglio dell’essere individuale e ampliarne la coscienza.

COME?

Attraverso posizioni e movimenti del corpo, tecniche di respirazione, meditazione e suono l’energia del sistema ghiandolare si combina con quella del sistema nervoso generando una sensibilità così grande da permettere di integrare le esperienze e diventare consapevoli.
Guarire non è necessariamente far scomparire un sintomo, ma produrre una modificazione che inneschi un processo di auto-guarigione dell’intero sistema spirituale, mentale e fisico. Nelle antiche tradizioni curative la guarigione avviene prima nell’anima, nello spirito; si può sperimentare l’armonia anche se non sempre l’armonia della guarigione corrisponde ad un totale ripristino della salute fisica. In alcuni momenti della vita "guarire" può voler dire accettare la malattia come un insegnamento e un’opportunità per crescere spiritualmente. In quest’epoca di profondi cambiamenti si scopre che il senso profondo dell’esistenza è diventato vago e in fondo

all’anima troviamo la paura del vuoto. La pratica dello yoga ci aiuta a guardare il nostro vuoto e lasciarlo essere senza paura, ci aiuta a ritrovare la connessione profonda con il senso della vita e in virtù di questa guarire. " Nel centro del caos il nostro più grande alleato è la mente meditativa che ferma il comportamento impulsivo e ci porta ai nostri valori di base."

MEDITAZIONE PER L’EQUILIBRIO EMOZIONALE

Questa meditazione è un semplice esempio da sperimentare per calmare le emozioni e ritornare ad uno stato calmo e armonioso.

POSIZIONE:

Seduti a gambe incrociate con la schiena ben diritta. La mano sinistra è in gyan mudra (punta del pollice sulla punta del dito indice). La mano destra è sul naso, con le dita rivolte verso l’alto.

a) chiudi la narice destra con il pollice; inspira profondamente attraverso la narice sin.

b) usa il mignolo per bloccare la narice sinistra. Ed espira lentamente attraverso la narice destra

TEMPO

Continua questo ciclo inspirando a sinistra ed espirando a destra per 10 minuti.
Per finire inspira attraverso entrambi le narici, trattieni il respiro per un po’ e poi rilassa e medita.

OCCHI

Gli occhi sono chiusi e rivolti verso l’alto, come a guardare il "terzo occhio" sede della ghiandola pituitaria (1 cm. e 1/2 sopra la linea che unisce le sopracciglia, al centro della fronte e 1 cm. e 1/2 in profondità): bere alcuni bicchieri d’acqua quando ti senti particolarmente emotivo ti aiuta anche a mantenere l’equilibrio.

                        Teresa D’Arienzo

                         UOSM Sorrento