PIZZE…                        38
A LUME DI CANDELA

di Francesca Mari

L’inefficienza dei servizi di molti enti locali, nonostante i buoni propositi, torna a colpire e questa volta a lasciarci le penne sono due giovani disoccupati torresi, i quali non possono avviare la propria attività commerciale perché da mesi aspettano, invano, l’installazione di energia elettrica nel loro locale da parte dell’Enel.
I due malcapitati sono Aniello Vitiello e la fidanzata Monica, i quali, circa cinque mesi fa, hanno deciso di aprire una "pizzetteria" in Via Circumvallazione da gestire in comune, per sfuggire alla disoccupazione e per costruirsi una strada per il futuro. Ma mai avrebbero pensato che la loro favola si sarebbe trasformata in una commedia grottesca.
Infatti, a gennaio scorso, dopo aver provveduto all’affitto del locale, all’acquisto delle apparecchiature e alla risoluzione di pratiche burocratiche per l’avvio dell’attività e quando tutto era pronto per aprire il negozio, il sig. Vitello si è rivolto all’Enel, tramite numero verde, per richiedere l’allacciamento dell’energia elettrica, ma, nonostante la promessa di un intervento tempestivo, dopo alcune settimane l’energia non era stata ancora erogata.
Vista la reticenza, allora, i futuri commercianti hanno continuato a sollecitare i dipendenti degli uffici Enel, ma hanno ricevuto solo risposte evasive, mentre all’ultima

sollecitazione, effettuata agli inizi di marzo, è stato risposto che per problemi tecnici e in vista di nuovi progetti, i tempi per l’impianto dell’energia sarebbero stati molto lunghi.
Quest’atteggiamento ha mandato su tutte le furie i due giovani e le loro famiglie anche perché non potendo avviare l’attività, non riescono più a ricoprire le spese effettuate per il locale e il pagamento mensile del fitto. Il più irritato è proprio il padre di Monica, il Sig. Luciano Ciavolino il quale, ha deciso di far sentire la propria voce:
"Questa mancanza da parte dell’Enel- dice il Sig, Ciavolino- ci sta apportando anche molti danni economici. Infatti, per provvedere alle spese per il locale ho dovuto chiedere un finanziamento di 30.000 euro, di cui già devo pagare la seconda rata. Inoltre, chi mi ripaga dei quattro pigioni di fitto versati inutilmente? Dicono che siamo in una città in via di sviluppo e poi fanno tante storie per erogare un po’ di energia elettrica. Questo dimostra la disorganizzazione dei nostri enti e delle nostre strutture che agiscono sempre a svantaggio del cittadino e poi si lamentano se siamo costretti a ricorrere ad "atti clamorosi"!"
Ma prima di ricorrere ad atti "troppo" clamorosi, il Sig. Ciavolino ha deciso di farsi sentire attraverso una serie di pungenti lettere di protesta inviate ai dirigenti dell’Enel ed anche al nostro sindaco, e pare che abbia ottenuto qualcosa. Infatti, qualche giorno fa ha ricevuto una telefonata dagli uffici dell’Enel con la promessa che nel giro di due settimane l’allacciamento dell’energia elettrica sarebbe stato effettuato. Speriamo, allora, di provare al più presto queste tanto agognate pizzette senza il rischio di doverle mangiare… a lume di candela!