PIZZE…
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A LUME DI CANDELA
di Francesca Mari
L’inefficienza dei servizi di molti enti locali,
nonostante i buoni propositi, torna a colpire e questa volta a lasciarci le
penne sono due giovani disoccupati torresi, i quali non possono avviare la
propria attività commerciale perché da mesi aspettano, invano, l’installazione
di energia elettrica nel loro locale da parte dell’Enel.
I due malcapitati sono Aniello Vitiello e la fidanzata Monica, i quali, circa
cinque mesi fa, hanno deciso di aprire una "pizzetteria" in Via
Circumvallazione da gestire in comune, per sfuggire alla disoccupazione e per
costruirsi una strada per il futuro. Ma mai avrebbero pensato che la loro
favola si sarebbe trasformata in una commedia grottesca.
Infatti, a gennaio scorso, dopo aver provveduto all’affitto del locale, all’acquisto
delle apparecchiature e alla risoluzione di pratiche burocratiche per l’avvio
dell’attività e quando tutto era pronto per aprire il negozio, il sig.
Vitello si è rivolto all’Enel, tramite numero verde, per richiedere l’allacciamento
dell’energia elettrica, ma, nonostante la promessa di un intervento
tempestivo, dopo alcune settimane l’energia non era stata ancora erogata.
Vista la reticenza, allora, i futuri commercianti hanno continuato a
sollecitare i dipendenti degli uffici Enel, ma hanno ricevuto solo risposte
evasive, mentre all’ultima
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sollecitazione, effettuata agli inizi di marzo, è
stato risposto che per problemi tecnici e in vista di nuovi progetti, i
tempi per l’impianto dell’energia sarebbero stati molto lunghi.
Quest’atteggiamento ha mandato su tutte le furie i due giovani e le loro
famiglie anche perché non potendo avviare l’attività, non riescono
più a ricoprire le spese effettuate per il locale e il pagamento mensile
del fitto. Il più irritato è proprio il padre di Monica, il Sig. Luciano
Ciavolino il quale, ha deciso di far sentire la propria voce:
"Questa mancanza da parte dell’Enel- dice il Sig, Ciavolino- ci sta
apportando anche molti danni economici. Infatti, per provvedere alle spese
per il locale ho dovuto chiedere un finanziamento di 30.000 euro, di cui
già devo pagare la seconda rata. Inoltre, chi mi ripaga dei quattro
pigioni di fitto versati inutilmente? Dicono che siamo in una città in
via di sviluppo e poi fanno tante storie per erogare un po’ di energia
elettrica. Questo dimostra la disorganizzazione dei nostri enti e delle
nostre strutture che agiscono sempre a svantaggio del cittadino e poi si
lamentano se siamo costretti a ricorrere ad "atti
clamorosi"!"
Ma prima di ricorrere ad atti "troppo" clamorosi, il Sig.
Ciavolino ha deciso di farsi sentire attraverso una serie di pungenti
lettere di protesta inviate ai dirigenti dell’Enel ed anche al nostro
sindaco, e pare che abbia ottenuto qualcosa. Infatti, qualche giorno fa ha
ricevuto una telefonata dagli uffici dell’Enel con la promessa che nel
giro di due settimane l’allacciamento dell’energia elettrica sarebbe
stato effettuato. Speriamo, allora, di provare al più presto queste tanto
agognate pizzette senza il rischio di doverle mangiare… a lume di
candela! |