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mezzo di diffusione delle opere popolari era il teatro con l’espressione verbale, comprensibile da tutti. L’analfabetismo, ancora massiccio, arrestava la produzione di libri di carattere divulgativo. Dovranno passare ancora dei secoli prima che la massa dei vesuviani possa far involare la fantasia attraverso la lettura di un libro. Quando, però, questo è accaduto, il tomo, col suo fascino peculiare, prodotto da officine fuligginose a misura d’uomo, con la fatica fisica e mentale che caratterizza ogni arte applicata, realizzato con sudore ed emicranie, viene fagocitato dai nuovi espedienti dell'informatica  che esclude l’uomo dalla partecipazione diretta, emotiva, epidermica, olfattiva, al lavoro. Si estingue il vociare logomoico dei tipografi napoletani; scompare l’unto e la fuliggine delle attrezzature ed il fragore delle pianocilindriche. Le moderne officine sono ben linde ed opali, vi impera uno strano, glaciale silenzio. Ambienti chiari, silenti ed asettici come gli ospedali. La produzione tocca vette mai raggiunte. Danaro a valanga, successo commerciale. I diagrammi produttivi e finanziari sono in continua ascesa, in contrapposizione a quelli affettivi. Si nota una gelida

solitudine, più nessun calore umano, più nessuna forma d’amore.
LITOGRAFIA,
MADRE DEL SISTEMA OFFSET

La vecchia litografia, da cui deriva la moderna stampa offset, prevede come matrici delle pietre speciali, le quali vengono trattate e disegnate con speciali vernici grasse, gomma arabica ed acido nitrico; risciacquo ed olio di trementina. La tintura di asfalto ridà il grasso al disegno, mentre le altre zone della pietra ricevono solo acqua. Una volta inumidita la pietra, solo il disegno accetta l’inchiostro dal rullo. Questa tecnica viene ancora adoperata da quegli artisti che desiderano riprodurre in serie le loro opere. Per la stampa utilizzano un torchio simile a quello usato da SENEFELDER agli inizi del 1800.
La moderna stampa offset, come ho gia detto nelle pagine precedenti, si basa su questo principio. Le pietre litografiche sono state sostituite con pratiche e leggerissime lastre di zinco e specialmente di alluminio, oggi presensibilizzate da ditte altamente specializzate, montate sui cilindri rotanti consentono alte tirature a velocità sostenuta. Le lastre, come