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sempre in uno status quo da cenerentoli, stagna sempre in una dipendenza vassallica? Devo spezzare una lancia a favore del nord Italia, perché si sta verificando la tendenza alla perequazione, nel bene e nel male. Nel sud non si può parlare più di aree molto depresse, come all’inizio del secolo; mentre nel nord non si può riscontrare una buona qualità della vita, almeno a livello psicologico. L’economia del sud si solleva, sebbene manipolata dai cisalpini e dalle multinazionali che puntano soprattutto sulle masse più sprovvedute, maggiormente disponibili alla grancassa propagandistica perché più inclini agli entusiasmi delle appariscenze. Noi meridionali siamo degli ottimi consumatori, ma che cosa produciamo se le nostre risorse, agricoltura ed artigianato, vanno alla malora? Il sud, in pratica, beneficiando in parte dello sviluppo nazionale, non si realizza nelle sue risorse naturali (vedi pure il turismo in parte compromesso) ma si settentrionalizza come una colonia del nord. Gli africani e gli arabi non possono che offrirci sentimentalismi accesi e ardori religiosi come modello sociale, di cui abbiamo avuto piene le tasche per millenni, ma che ci aiutavano a lenire

1’angoscia esistenziale, non di meno la realizzazione individuale nel lavoro a misura d’uomo, sia pur svolto sempre in condizioni precarie ed aleatorie, il famoso vivere alla giornata, ma con la viva speranza di un domani migliore. Il deterrente atomico stagna la stasi politica internazionale. Le speranze di rinnovamento, le ambizioni, le lotte sociali sono smorzate sul nascere. Le arti applicate, linfa della vecchia Napoli, vanno lentamente e pietosamente estinguendosi, tanto da non farcene neppure accorgere, e con esse le tradizionali botteghe, immediatamente dopo la loro massima esplosione numerica che la storia campana ricordi. Si estinguono dietro le pressioni fiscali, sindacali e multinazionali, cieche davanti alle condizioni sfavorevoli di un’area geografica. Le evoluzioni fiscali e sindacali sono giuste e sacrosante, applicate ai settori giusti. Le botteguccie dell’angolo, neglette e tapine, che in passato assorbivano una grossa fetta di adolescenti post-scolare, dovrebbero essere sottoposte a delle leggi speciali che vanno al di la dello sfruttamento minorile e del lavoro nero, degenerante e abominevole in una società moderna.