Cap. 4 - Pag. 136

Cap. 4 - Pag.137 

plasmato e modellato le sue composizioni tipografiche con sorprendente senso pratico, forse ignorando che l’arte tipografica si riallaccia, nel tempo, alle influenze dell’arte pittorica e della architettura. Da tempo, ormai, sono state introdotte nelle sia pur sparute scuole grafiche le moderne tecnologie relative alla stampa offset, trascurando i sistemi tradizionali. I nuovi orientamenti sono incentrati sulla fototecnica grafica, sul disegno, sulla composizione elettronica e, conseguentemente, sulla ripresa fotografica e montaggio. Beninteso, non è necessario essere pittori o disegnatori di professione per diventare valenti tipografi, sia con i vecchi che con i nuovi sistemi. E’ importante, pero, che si abbia gusto artistico, senso delle proporzioni, sensibilità armonica, predisposizione, in una parola, l’euritmia. Si deve almeno saper distinguere un buon disegno da uno scarabocchio o un ammirabile dipinto da una crosta. Ci sono dei bravi disegnatori, ad esempio, che sono dei tipografi mediocri, se viceversa e meno grave. Lo stampato tipografico allo stato di abbozzo, va interpretato come un canovaccio da palco- scenico. Impostato con gusto e sobrietà, quindi 

caricato e modellato con la personale forza espressiva attraverso il gioco degli elementi, sia nel caso di caratteri mobili, filetti e cliché, che in quello dell’assemblaggio fototecnico.
LE ARTI APPLICATE 
(LINFA DELLA VECCHIA NAPOLI)

Gli italiani del nord, date le loro caratteristiche somatiche, si avvicinano ai gruppi etnici europei; i meridionali, chiaramente, ai gruppi razziali del sud, vale a dire quelli del Continente africano. A prescindere dal fattore etnico vi e un’altra sorta di contagio da tener conto, ed e quella dell’assuefarsi ai tratti caratteriali dei popoli viciniori, al di la delle influenze di natura politica. Gli italiani del nord hanno molto appreso dall’Europa confinante, debarbarizzata e civilissima, nazionalsocialismo a parte, sebbene la civiltà, per dirla col padre della psicanalisi, ha nevrotizzato il vecchio mondo. A parte la questione meridionale risolta solo nel senso che il benessere del sud e dovuto al potere eliocentrico del nord, con quali modelli viciniori, dopo l’Unità d’Italia, hanno avuto il modo di identificarsi i meridionali moderni? La nostra evoluzione rimane