Cap. 2 - Pag. 84 

Cap. 2 - Pag. 85                                      

o soscrizione: Finito di stampare coi tipi, ecc. Anzi il frontespizio rappresentava proprio 1’emblema dei libri stampati rispetto ai codex. Le pagine ormai sempre numerate. Si affermò la segnatura, una sorta di ciak cinematografico, che aiuta ancora oggi a riordinare progressivamente i quinterni in 32’, 16, 8’, ecc. (Il numero indica quante volte il foglio da stampa e stato suddiviso per ottenere la pagina). Frequentissimi i titoli dei capitoli, i sottotitoli, gli occhielli, le epigrafi, le dediche, ecc. Già era in uso l’ex libris. Alla fine del 1700 il libro già aveva l’aspetto attuale.
BREVE PANORAMICA SULLA 
DIFFUSIONE DELLA STAMPA NEL 1500

La patria della stampa a caratteri mobili, per antonomasia, è la Germania. Negli annali di storia della stampa, insieme a Gutenberg, figurano sempre altri due nomi: JOHANNES FÜST e PETER SHÖFFER. Füst era un avvocato di Magonza. che spesso dava ossigeno all’orefice per finanziare l’azienda. E così, ottocento fiorini oggi, ottocento domani, divenne socio dell’impresa che produceva nientemeno che scritti artificiali. L’avvocato,

non riscontrando subito i frutti dell’investimento, ben presto incominciò a lagnare i diritti di creditore. (Dice un mio caro torrese: Le società andrebbero compiute con membri di numero. dispari, inferiori a tre…). E accade sempre che tra i due litiganti un terzo goda. Ecco l’ultimo del trinomio: Schöffer, il quale, adottando l’infallibile arma degli affetti, si appropriò ben presto di tutte le sostanze e le attrezzature impalmando la figlia di Füst. Potenza della mentula! Dopo altre peripezie, non escluso frequenti successi, Gutenberg capì che non si può essere artisti e plutocrati contemporaneamente, (oggi si direbbe: conflitto di interessi N.d.r.) e poiché i suoi manager dimostravano più interesse per il danaro che per la cultura, determinò che a questo mondo non si può servire Dio e mammona. Si rese conto che non era possibile ricavare l’oro dal piombo in maniera nobile e lecita. Come tutti gli uomini geniali ed estrosi che non si.piegano ai compromessi si affacciò alla vecchiaia sostenuto da una. pensione elargitagli da un arcivescovo. Morì il 3 febbraio 1468. Prima.che facesse capolino il XVI.secolo, la Germania