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La tipografia Luigi Mari è la classica bottega dell'angolo a stretta conduzione familiare. In pratica tutto il grosso del lavoro lo svolgo da solo. 
In sessanta metri quadrati di terraneo sono costipate centinaia di piccole attrezzature raccolte in 40 anni di attività. Per questo risolve svariatissime, se pur piccole, soluzioni grafiche e paragrafiche artigianali impossibili da realizzare per una moderna tipografia di media o grossa entità.

Quasi tutti gli addetti ai lavori delle tipografie campane sanno che le lettere e le immagini vanno disposte ed alternate con un ritmo proporzionale, suggerito dal senso critico interpretativo personale e avvalendosi di esperienze precedenti personali o di terzi. La spaziatura deve essere armoniosa, coadiuvata da una sicura scelta dei bianchi. Si dice che la bravura di un autista si misuri dal freno, ebbene io aggiungo che la maestria di un tipografo si misura dai bianchi. Tutte queste regole conducono all’euritmia, la preventiva disposizione armonica, cioè, di tutte le parti che determinano la gradevolezza visiva di uno stampato.
Non sempre, però, l’assemblaggio della materia grafica deve seguire le stesse regole. Vi sono dei casi in cui si presentano degli stampati destinati ad utilizzatori particolari che dietro peculiari motivi, lo osservano sotto un’ottica diversa da quella convenzionale. La mia piccola bottega artigiana di via Purgatorio, ad esempio, realizza ogni tipo di piccolo lavoro, dalla carta da visita alla partecipazione di nozze, dal volantino all’avviso murale cittadino, stampati, cioè, di uso domestico o relativi alla piccola grafica pubblicitaria di livello locale.
Uno stampato destinato all’osservazione popolare dovrà contenere delle caratteristiche grafiche di assimilazione diverse da un catalogo, ad esempio, che interessa dei conoscitori d’arte. Un volantino dovrà essere coerente al genere di prodotto pubblicizzato e fedele ai fattori ambientali dei suoi utilizzatori. I cittadini campani, ad esempio, sono ligi alle tradizioni figurative, alle ampollosità geometriche: non possiamo sottoporre loro un volantino con ampie aree di bianco e una grafica avanguardistica, questo comporterebbe diffidenza non già nei riguardi del tipografo, ma dell’intestatario. In altre parole il tipografo deve in alcuni casi ridurre la propria cultura grafica ed abbassarla ad un rango creativo inferiore, modificare le proprie capacità, dirottandole verso 1’indirizzo a cui è destinato lo stampato.


Procedimento offset col piccolo formato

 


Procedimento tipografico 
col medio formato 50x70 cm. Con questa tipografica ancora stampo e fustello.

 


La gloriosa linotype

 


Procedimento serigrafico con attrrezzature manuali