William Morris scrittore-tipografo
Nell’Ottocento, l'arte della stampa cominciò a perdere il fascino e l’entusiasmo
dei prototipografi; oramai erano finiti i tempi delle basse tirature ed il
progresso tecnico tendeva a meccanizzare il vecchio torchio impiegato per
cinque secoli. Il libro cominciava ad uscire dal concetto elitario in parte
come conseguenza del romanticismo, che comportava una libertà svincolata da
canoni estetici. William Morris, un poeta-artista, ma con uno spiccato senso
pratico, nonché architetto e sociologo e ideologo politico, fondò la
"Kelmscott Press" e creò un nuovo stile, ispirato a motivi gotici
del medioevo, ma infarinato sullo stile liberty. L’euritmia di Morris
consisteva nella doppia pagina del libro aperto, dove maggiormente era da
trovare l'equilibrio compositivo.
La sua tipografia era di alta qualità, per la quale ìdeò anche una serie
personalissima di caratteri goticheggianti. L'impresa è ancora una volta
legata a ragioni estetiche: considerando i libri come opere d'arte, Morris
introduce infatti nell'attività tipografica procedimenti di stampa
sofisticati, carte speciali e l'uso della seta per la confezione delle
copertine.
William Morris nacque a Walthamstow (Essex) nel 1834 e morì a Hammersmith (London)
nel 1896. Veniva da un’agiata famiglia borghese proprietaria di una serie
di miniere di rame. Frequenta scuole scuole cattoliche inglesi con studi
classici. Traduce l'Eneide e l'Odissea. Continuò gli studi all’Exeter
College di Oxforddal 1852. Termino il corso di studi ne1856 con la
prestigiosa laurea in letteratura inglese.

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Riformatore ideale della concezione estetica e sociale con nostalgie del
gotico. Per questo motivo crea i suoi caratteri goticheggianti. Promuove
studi sul problema della decadenza dell'Arte e della spersonalizzazione
dell'artista a causa dell’industrializzazione sociale avanzante. Opera
in prima persona sulla realizzazione delle decorazioni e dell'arredamento
della Red House di Upton, e qui fa valere con successo i suoi ideali
artistici. Si dedica inoltre alla pittura, influenzato dalla forte
personalità di Dante Gabriele Rossetti, che conobbe personalmente. Non
pago dell’attivbità tipografica impianta nel 1862 uno studio di
arredamento molto personale.
Scrive la sua opera migliore, la raccolta di poesie La difesa di Ginevra
nel 1858, poemetti del ciclo bretone - dedicata al suo amore Jane Burden,
che presto sposerà. Nel 1867 stampa in proprio "The Life and Death
of Jason", poema sul mito di Giasone. "Il paradiso
terrestre" 1868, racconti in versi ispirati all'antichità pagana
greco-romana. "Poesie lungo il cammino" 1891, "La storia di
Sigurd il volsungo" 1876. "A Dream of John Ball" 1888, e
soprattutto scrisse forse la sua cosa migliore, il romanzo utopistico
"Notizie da nessun luogo" 1891, poi "The Wood Beyond the
World" 1894, e continua a sull’arte e libri di carattere politico
fino alla morte.
Senza dubbio gli scrittori-tipografi della storia saranno stati tanti, ma
rimasti sconosciuti. Molti ingegni nella storia non pubblicavano perché
la stampa tipografica aveva costi sensibili. Oggi con l’avvento dei
duplicatori a basso costo e della globale tipografia interconnessa
chiunque pubblica e si esprime. L’unico neo è che si vede in giro pure
tanta, ma tanta zavorra. Non solo, in questo oceano di scritti e grafica
non si distingue nemmeno più ciò che è di valore per la storia e per la
cultura. |