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Argomento presente: « SCRIVERE EXTRA MOENIA »
ID: 8306  Discussione: SCRIVERE EXTRA MOENIA

Autore: Vito d'Adamo  - Email: vda27@online.de  - Scritto o aggiornato: domenica 9 marzo 2008 Ore: 20:19




















Pigia la freccia e regola il volume per l'ascolto di "ivory_mozart_sonata_12"

Scrivere in un Paese d’altra lingua: testimonianze di varia letteratura italiana in Germania


Sento il dovere ed il bisogno di portare a conoscenza dei lettori e collaboratori del Forum di Torreomnia, circa l’esistenza di una letteratura italiana extra moenia (il prof. Gino Chiellino la definisce “Letteratura decentrata”) e di sommariamente spiegarne il fenomeno, che si è manifestato in Germania, aprendo in questa sede un nuovo argomento, che spero vada ripreso e integrato da chi ne ha interesse.
In ogni tempo e presso tutti i popoli, gli uomini hanno sovente dovuto lasciare la terra natia per cercare lavoro in Paesi stranieri; e l’impatto con le strutture sociali e culturali autoctone ha sempre provocato dolorosi allontanamenti dalla loro identità culturale.
Per quanto riguarda l’Italia, il fenomeno migratorio si è espresso in direzione interna e verso l’estero (1). Ai fini della presente esposizione, esamineremo brevemente quest’ultimo aspetto, soffermandoci sul confronto, che i nuovi arrivati hanno dovuto vivere in Germania nel contatto quotidiano con la lingua e cultura locale, sotto l’influsso ed i condizionamenti relativi.Il soggiorno in terra tedesca fu, generalmente, sulle prima pianificato dal lavoratore per un periodo limitato al superamento delle difficoltà d’ordine economico, sia private sia nazionali, sottostanti all’esodo; ma, perdurando le condizioni precarie della richiesta di lavoro in Italia, la permanenza finì per assumere caratteristiche di stabilità, favorita anche dalla libera circolazione della mano d’opera all’interno del Mercato Unico Europeo. La necessità d’integrarsi nella struttura sociale d’accoglimento diviene fondamentale: la lingua per le necessarie relazioni sociali, per il lavoro, per la comunicazione e l’informazione, il tempo libero, la scuola per i figli, assume, nel nuovo ambiente, importanza centrale.

L’integrazione, però, non può considerarsi sinonimo d’annullamento dell’identità culturale, d’estraniamento dai valori atavici, l’elemento più rilevante dei quali è costituito dalla lingua madre. Ben lo sanno quelli degli italiani che in Germania principiano a scrivere, indotti dal bisogno di dar testimonianza in forma letteraria di sé, delle loro esperienze, del loro passaggio. Ciò dà misura della compiutezza di questa frazione di un popolo, che pur tagliato fuori delle vicende nazionali, si considera inscindibilmente legato alla cultura d’origine, parte integrante di essa e non intende rinunziare a nessuna delle attinenti manifestazioni, neppure ai fermenti artistico-letterari per il solo fatto di essere separato dalla Nazione d’origine e di risiedere in un Paese ospitante. Vi sono da qualche tempo cospicui esempi: un Premio Strega (Carmine Abate), ricercatori (prof. Gino Chiellino, UNI Wolksburg), espositori (Ulrike Reeg, UNI–Perugia), una rosa di tesi di laurea sull’argomento. L’Autore adegua, pertanto, la propria produzione alla specificità del suo nuovo stato, restando fedele alla propria lingua, che rimane lo strumento per interrogarsi e per comunicare (2).

(1) Il flusso migratorio si manifestò massicciamente verso la metà del secolo scorso e coinvolse nell’esodo fin oltre cinquecentomila persone l’anno, tolte le pause, dovute al travaso della mano d’opera eccedente nelle imprese coloniali del regime fascista ed al periodo della seconda guerra mondiale.

(2) Il fatto di non considerarsi cittadino di seconda scelta rispetto ai connazionali peninsulari e di non voler abdicare a nessuna delle manifestazioni della vita nazionale, spiega l’accanimento con il quale l’italiano all’estero - esclusa la pur consistente fascia di quei connazionali, che hanno scelto di mimetizzarsi nelle pieghe della società accogliente, per sfiducia nelle istituzioni patrie e per diffidenza o incapacità di una compiuta integrazione in loco - chiede di poter partecipare alla politica del Paese d’origine, esercitando direttamente dai Paesi di residenza il diritto di voto attivo e passivo.



Nonnovito torrese doc dalla germania


 
 

ID: 8315  Intervento da: Vito D'Adamo  - Email: Viad37@online.de  - Data: domenica 9 marzo 2008 Ore: 20:19


TORRE DEL GRECO (NAPOLI) ITALIA - ORIGINI DI VITO D'ADAMO.
TUTTO SOMMATO STIAMO SOTTO LO STESSO CIELO!!!







ID: 8314  Intervento da: Vito D'Adamo  - Email: Viad37@online.de  - Data: domenica 9 marzo 2008 Ore: 20:16


HASLASH – FORESTA NERA - GERMANIA - RESIDENZA DI VITO D'ADAMO DA 50 ANNI







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