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Argomento presente: « BALVANO GRAVINA PROGRAMMI »
ID: 8276  Discussione: BALVANO GRAVINA PROGRAMMI

Autore: Vito d'Adamo  - Email: vda27@online.de  - Scritto o aggiornato: lunedì 17 marzo 2008 Ore: 00:18



Pigia la freccetta per l'ascolto di "La Fantastica Storia", del grande Bennato. Regola il volume

BALVANO; SEICENTO MORTI, DI CUI TRENTA TORRESI – A solo leggere quanto fin qui denunciato dal giudice Gennaro Francione e nei successivi interventi, c’è da rimanere sbalorditi! Mi chiedo se gli inquirenti del tempo abbiano espletato fino in fondo il loro dovere o se, invece, siano stati distolti dal compierlo, da chi e perché. Mi domando, inoltre, se sia possibile attivare o riaprire l’inchiesta a distanza di tanti anni da tale scempio.
Mi perviene via e-Mail “Il mio ricordo di Baivano” dell’amico Salvatore Argenziano; ed invito subito tutti a leggere quella commossa composizione.

CASO GRAVINA – Il ritrovamento dei miseri resti dei fratelli Ciccio e Turi Pappalardo ha suscitato in certi fruitori di “media” la richiesta di spazi sempre più ampi, tali da superare i tassi d’ascolto del prolisso 58° Festival di Sanremo, con grave disappunto di organizzatori e conduttori.
Tale morbosità avalla l’operato dei mezzi di comunicazione, sempre pronti a concedersi alle richieste di simile pubblico. Da qui un continuo ripetersi di macabri servizi, di vicende giudiziarie, di commenti disincantati, non di rado anteposti all’esposizione di notizie, relative alla campagna elettorale in corso.

PROGRAMI ELETTORALI – Rivolgiamo una preoccupata domanda ai responsabili dei Partiti e delle formazioni politiche, concorrenti alle elezioni dell’Aprile prossimo:
Esponendo all’elettorato i programmi di governo, è vostra ferma convinzione che saranno accettati dal Consiglio dei Ministri, a suo tempo insediato, o solo una vostra speranza che l’approvazione avvenga?


Vito D'Adamo torrese dalla Germania

 
 

ID: 8297  Intervento da: Vito d'Adamo  - Email: vda27@online.de  - Data: martedì 4 marzo 2008 Ore: 16:15

L'UOMO si comporta da lupo con i suoi simili un una micidiale competizione di tutti contro tutti (Hobbes: "De Cive", se non erro), cosa che non accade tra bestie della stessa specie; e ciò dà l'esatta collocazione della razza umana.

Ti ricordi, Gigimari, dei "bestioni", degli "scimmioni", di cui a proposito parla il nostro Giambattista Vico? Ne hai accennato più volte anche tu, non nuovo a questi argomenti.

In attesa di una tardiva ed improbabile resipiscenza nella condotta del "bestione-uomo", ti saluto affettuosamente e saluto tutti, amici e compaesani, augurandomi di leggerti più spesso.
(Bis)nonnovito.



Vito D'Adamo torrese doc dalla Germania


ID: 8288  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: lunedì 3 marzo 2008 Ore: 21:41


UN OMAGGIO A NONNO VITO D'ADAMO, E A TUTTI DELLA COMUNITA': IL FUSO ORARIO DI TUTTO IL MONDO. CHE ORE SONO A ROMA QUANDO SONO LE 10 A NEW YORK?












ID: 8285  Intervento da: Luigi Mari  - Email: info@torreomnia.it  - Data: lunedì 3 marzo 2008 Ore: 02:54


Pigia la freccia e regola il volume per l'ascolto la significativa "La Guerra di Piero" di Fabrizio De Andrè.


Caro Vito,
tutto quello che di male accade oggi è spietato e crudele come sempre. La storia è un lungo elenco di stragi e di sangue innocente versato, altro che capri espiatori.
Tutto sommato questo che accade oggi sono "rose e fiori"... pur essendo cose spietate, sono follie singole.

"Uomo del mio tempo" poesia di SALVATORE QUASIMODO chiude la raccolta Giorno dopo giorno
Nella foto a lato Salvatore Quasimodo

UOMO DEL MIO TEMPO.

Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri,
come uccisero gli animali che ti videro
per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

Il tema della poesia è l’immutabilità della natura umana, rimasta uguale a quella dell’uomo «della pietra e della fionda», fatta di istinti, di pulsioni, di sentimenti e di egoismo, è rimasta uguale fino a oggi, anche se la scienza ha fatto passi da giganti. La scienza ha perfezionato le armi che portano la morte ai fratelli. Alcuni uomini, presi dalla volontà di potenza, ancora oggi scatenano guerre che portano lutti e sofferenza alle popolazioni civili. La civiltà ha solo mutato le condizioni di guerra: dalla fionda si è passati ai carri armati, e agli aerei [e ai missili, aggiungeremmo noi ndr.] che seminano la morte. L’uomo del nostro tempo, afferma il poeta, ha perduto ogni considerazione dei fratelli e ha dimenticato la solidarietà e la religione che lo trattengono dalla violenza. E rimasto uguale all’uomo che, attratto il fratello in un campo, lo ha ucciso. Di nuovo l’uomo del nostro tempo tradisce oggi il fratello. E la menzogna di allora è arrivata fino all’uomo del nostro tempo. Di fronte alla menzogna e all'inganno i giovani di oggi, i figli, farebbero bene a rinnegare i padri che portano la guerra: le loro tombe giacciono in una terra desolata, gli avvoltoi rodono il loro cuore e il vento sparge nell’aria l’odore dei loro cadaveri.

È la constatazione della crudeltà dell’uomo che a distanza di tanti secoli è rimasto uguale a se stesso: primitivo, ferino, bestiale, crudele, istintivo, irriflessivo, selvaggio, spietato, al pari di quando per uccidere si serviva di strumenti approssimativi. Il progresso della civiltà non è servito a farne un uomo migliore e oggi si costruiscono armi sempre più intelligenti, destinate alla distruzioni di interi popoli. L’uomo del nostro tempo ha perduto l’amore, la solidarietà verso gli altri uomini e ha perduto la religione che invita gli uomini ad amare gli altri uomini e magari a sacrificarsi per essi come ha fatto Gesù Cristo che si è immolato per salvare la terra dal peccato e dal male.
L'umanità ha molte cose da vergognarsi l'incapacità di aborrire dal proprio ordine di idee il poptere, il possesso, la sopraffazione e la prevaricazione.

L'ultima guerra ha fatto con gli stermini nazisti milioni di vittime, ma non dimentichiamo Hiroshima E CHE PER IL FUTURO NON SI RIPETA PIU' NESSUNA ANALOGIA: CLICCA SULL'IMMAGINE QUI SOTTO:



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