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  Compagnia di Donna Peppa: un teatro finalmente maturo
        
 
                              
     Antonello Aprea

Un nuovo successo teatrale per la Compagnia del Teatro di Donna Peppa. Ben 7 repliche al Plinius di Don Orione in Ercolano, hanno suggellato un patto di affetto e stima fra il suo pubblico (sempre numeroso ed attento) e la compagnia di Antonello Aprea, adattamento e regia dell’ultima fatica da Gaetano di Maio, “e denare fanne venì’ a vista ‘e cecate”, due atti di risate e ottimo teatro.
Il cast di attori è il solito, ma si vede in questi anni il notevole salto di qualità di alcuni attori, frutto di un lavoro serio e professionalmente appassionante. La commedia fila lineare fin dall’inizio ed è un insieme di divertenti dialoghi, simpatiche gag, un insieme anche di fraintesi e di equivoci, che hanno reso uno spettacolo piacevole e che ha fatto divertire il pubblico. Trascinatore nel secondo atto un grande Antonello Aprea, che passa con grande versatilità dalla parte del cieco a quella del muto, creando situazioni esilaranti, che fanno ridere a crepapelle. La brochure distribuita in sala tra le tante notizie reca una frase: “il nostro è un semplice gioco ….. noi giochiamo a fare teatro!”. Ma non mi pare che il Teatro di Donna Peppa giochi con il teatro. Anzi, la compagnia torrese ha dimostrato che di tutto si tratta tranne che di scherzi, bensì di un teatro professionalmente elevato, originale nell’adattamento, profondamente attento alle esigenze del pubblico, ma soprattutto con personaggi fortemente caratterizzati, tragicomici, che rendono bene gli aspetti tipici del teatro napoletano, soprattutto quello di Di Maio. Ottimo l’aspetto scenico e quello dei costumi; un plauso al Maestro Raffaele Maria Amendola, che ha curato le musiche. I costumi, molto belli ed ammirati dal pubblico per la loro semplicità sono stati curati da Antonietta Loffredo, il trucco è stato di Anna Sorrentino, le scene di Antonello Aprea realizzate da Scenotecnica di G.E.G. Ascione, la direzione artistica di Aprea, Ascione e Di Rosa.
Un bravo a tutti, ma alcune menzioni sono necessarie. Eccezionale, come già detto l’interpretazione di Antonello Aprea, nei panni di Gennaro Belvedere, il protagonista. Valente l’interpretazione di Teresa Di Rosa, nel ruolo di Carmela; ottima l’interpretazione del prim’attore Gennaro Ascione, nel ruolo di ‘izerillo; Maurizio Gioia, nel ruolo di Tommaso, apprezzato per riuscire a caratterizzare personaggi nuovi.
Caratteristica dei lavori di Antonello Aprea è quella di rivedere testi originali, presentarli in forma comico-brillante e divertire il pubblico.
La grande serietà professionale del lavoro svolto dalla compagnia è testimonianza della rappresentazione proposta, ma soprattutto della grande coesione, dello stare insieme, che esiste fra gli attori e traspare nelle commedie che vengono rappresentate.

Tommaso Gaglione

La scheda
Compagnia del Teatro di Donna Peppa

L’Associazione Culturale del Teatro di Donna Peppa nasce nel settembre del 2000. L’associazione prende il nome da una delle prime capocomiche napoletane, mamma del grande Pulcinella Antonio Petito. Giuseppina Errico, Donna Peppa, comunemente chiamata dai napoletani, era donna energica ed autoritaria, nella vita d’ogni giorno come sulla scena. Il suo teatro era ubicato a Piazza del Carmine e prima di essere attrice, era anche cassiera del teatro. Il via ai suoi spettacoli veniva dato con uno stridulo suono di trombetta, tanto è vero che nel gergo teatrale è in uso ancora dire l’espressione: “Donna Pè suonate” per dare inizio allo spettacolo. Il gruppo si avvale di un nutrito cast di attori ed attrici (circa una ventina) ed è guidato alla Presidenza ed alla regia da Antonello Aprea, nella vita fisioterapista e nel mondo dell’arte apprezzatissimo presepista e nel mondo teatrale attore e regista dal valore indiscusso. E’ tradizione che gli spettacoli di Antonello Aprea si tengano sempre nei mesi di febbraio o marzo di ogni anno con una serie di repliche (circa con pieno successo di pubblico ed aggiungiamo noi di critica. Successi precedenti sono stati “Madame quatte solde”, “Scarpa doppie e cervelle fine”, “Arezzo 29?, “Donna Cuncè passa a vacca” e “Quante ‘e femmine se metteno ‘o cazone”. Aprea ama attingere il suo fortunato repertorio teatrale da Gaetano Di Maio. Dove pure ha attinto l’ultimo successo targato 2005.