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L'autore unico e webmaster e alcune redattrici: Francesca Mari, Virna Mari, Serena Mari, Veronica Mari

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IL FUTURO

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Sotto: didascalie estese dell'album elettronico sonoro foto famglia dell'autore (vedi link qui sopra):    Legenda:
FOTO 01 - 1947 - La persona di Luigi Mari a 2 anni.FOTO 02 - 1949 - Idem a 4 anni.
FOTO 03 - 1953 - La persona di Luigi Mari a 7 anni.
FOTO 04 - 1952 - La mia famiglia di origine. In piedi: Zia Rosa, Mio padre, Nonna Severina. Seduti: mia madre, Gabriele e il sottoscritto.
FOTO 05 - 1955 - La mia persona a 10 anni.
FOTO 06 - 1958 - La mia persona a 18 anni.
FOTO 07 - 1963 Luigi Mari il secondo da sinistra, apprendista tipografi nella Tipografia Turris di Torre del Greco. Le maestranze.
FOTO 08 - 1963 Luigi Mari stampa il giornale locale "La Torre" in una vecchia pianocilindrica. Le lettere: bastoncini di piombo, venivano ancora composti come 5 secoli prima.
FOTO 09 - 1966 Luigi Mari assolve il servizio militare nella Marina italiana.FOTO 10 - 1969 Luigi Mari nella tipografia editoriale dell’Università di Napoli
FOTO 11 - 1970 Luigi Mari emigrato in Germania per lavori diversi.FOTO 12 - 1971 Rosaria Maliardo quando la vidi per la prima volta.
FOTO 13 - 1973 Viaggio di Nozze di Luigi Mari e Rosaria Maliardo.
FOTO 14 - 1974 Luigi e Rosaria con amici.
FOTO 15 - 1974 La famiglia Mari si annuncia prolifica.
FOTO 16 - La primogenita Francesca.
FOTO 17 - La sorella Annamaria, la matrigna Gelsomina ed il padre Gennaro di Luigi Mari.FOTO 18 - 1976 Luigi e Rosaria con amici. -FOTO 19 - 1976 Aniello Mari il fratello e Luigi Maliardo, il suocero do Luigi Mari.FOTO 20 - 1977 Francesca e Virna Mari. -
FOTO 21 - 1979 Fotografia e Cinema, le vecchie passioni di Luigi Mari. Una proiezione di super 8 in casa di amici.FOTO 22 - Luigi e Gabriele Mari con le mogli Rosaria e Luisa. Le "pulcelle" Virna, Francesca e Francesca junior. 
FOTO 23 - 1979 Nonni: Luigi, Gelsomina, Gennaro, Virginia e le "pulcelle".FOTO 24 - 1980 Papà Luigi con Virna, Francesca e Serena nella vecchia casa di Via Calastro.
FOTO 25 - 1980 Mamma Rosaria con Virna, Francesca e Serena.
FOTO 26 - 1980 Festa di famiglia a Via Calastro.
FOTO 27 - 1983 Natale da Nonno Gennaro. Cugine tutte femmine.
FOTO 28 - 1984 Fuori quattro. Fine gara. E' nata Veronica.
FOTO 29 - 1984 I Nonni bambini e le tre pulcelle.
FOTO 30 - 1984 Carnevale in gruppo in casa Mari.
FOTO 31 - 1985 Vacanze in Calabria - La chioccia Rosaria. 
FOTO 32 - 1985 Francesca, Virna, Serena e Veronica Mari.
FOTO 33 - 1986 Prima Comunione Francesca e Virna.
FOTO 34 - 1986 Veronica e Serena con mamma e papà.
FOTO 35 - 1987 Vacanze a Rimini.
FOTO 36 - 1990 La negletta e tapina bottega artigiana di Via Purgatorio che si avvia verso il mezzo secolo..
FOTO 37 - 1994 Amici di Via Purgatorio dirimpettai della bottega artigiana.
FOTO 38 - 1994 Gli ultimi tipografi da piombo Fabio e Franco oggi passati alla tipografia elettronica.
FOTO 39 - 1994 Luigi e Rosaria Mari con la gloriosa vecchia Linotype,nella bottega di Via Purgatorio.
FOTO 40 - 1994 Luigi Mari nell'angusta bottega bazar di Via Purgatorio.
FOTO 41 - 1997 Festa dei 18 anni di Serena la terzogenita.
FOTO 42 - 1998 25. Anniversario di matrimonio dei coniugi Mari.
FOTO 43 - 1998 25. Anniversario di matrimonio dei coniugi Mari.
FOTO 44 - 2000 Francesca si sposa con Marco.
FOTO 45 - 2004 Veronica (al centro) all'Università di Bordeaux.
FOTO 46 - 2004 Serena e Veronica a Bordeaux (Francia).
FOTO 47 - 2004 Francesca Veronica Virna
FOTO 48 - 2004 Virna,(giurisprudenza). Uno studente. Veronica,(Scienze della comunicazione). Serena (inglese, francese e Giapponese). Francesca (Lingue straniere).
FOTO 49 - 2004 Virna, Francesca, Serena, Veronica.
FOTO 50 - 2004 Veronica, Virna, Francesca e Serena.

CONSIDERAZIONI
di Luigi Mari

SI FA PER DIRE...
 

Questo sito, pur se di tono arcaico, un po’ retorico, come tutti i revival, un tantino satirico, adatto agli anziani, ma sorprendente ed istruttivo per i giovani, vuol essere null’altro che un disinteressato e costruttivo atto d’amore per la città di Torre del Greco, e... consentite lo sfogo: lo dimostra il fatto che una sola persona si e assunta il compito di una intera equipe con la non facile raccolta di materiale; quindi ricerche, creazione, fino ad un meticoloso ed estenuante assemblaggio elettronico, eseguito spesso di notte, anche nei periodi di vacanza, senza nessun contributo economico istituzionale, sociale o di terzi. Dove le spese di attrezzature, server, ecc. sono tutte a carico dell'autore, il quale non si aspetta riconoscimenti speciali dai suoi torresi, né il mezzo busto dopo morto ...forse un sorriso o una stretta di mano, ove mai capitasse di incontrarlo, preferibilmente nell’al di qua.
Spesso, infatti,  mi si chiede quale patologia o delirio narcisistico giustifica l'immane fatica, priva di compenso, per costruire questo sconfinato sito. Rispondo che, tra i miei innumerevoli errori ed ingiustificabili difetti, ho avuto in sorte, nella maturità, la scoperta dei benefici dell'umiltà, non solo, la fortuna di rimanere malgrado tutto, profondamente innamorato della mia città, della mia gente, così come siamo, con i nostri imperdonabili difetti, e non ci cambierei con altri. 
Se dovessi rinascere pregherei il Signore di venire alla luce qui, per, qui, gioire, soffrire e morire. 
Cosa guadagno, quindi?... la gratificazione, le migliaia di entusiastiche e-mail che ricevo; la gioia per la scoperta che i torresi gelosi, invidiosi, snob, sono ben pochi anche se benestanti, ritenuti detentori di cultura, artisti, insomma addetti ai lavori, che non solo si rifiutano di far parte del sito, ma fingono di ignorarlo e poi, maniacalmente lo scandagliano palmo palmo come i guardoni.  

Questo, credete, è un infinito, immane lavoro di assemblaggio, di compulsazione, in alcuni casi di filologia, addirittura di esegesi, perché nella nostra Torre cattolicissima sono innumerevoli le argomentazioni agiografiche. Lo scopo è che la vecchia, sincera, buona, autentica Torre del Greco del passato, non ancora europeizzata, non venga dimenticata perché si sappia che non è solo quella che appare di tanto in tanto sulla cronaca.
Un revival, pero, che non provochi sterili nostalgie, confronti, polemiche e rimpianti. Torre del Greco riflette solo le problematiche epocali planetarie attuali. Non e Torre che si e incrinata, ma la società oggi globalizzata.
In questa sede si ricusano i protagonismi, i trionfalismi ed il successo. Successo non e altro che il participio passato del verbo succedere, è gia accaduto, questo e un tipo di passato che non mi interessa. Qualche anima buona potrebbe accennare ad un timido successo culturale. Se così fosse il merito non sarebbe mio, ma di tutti i torresi, con i nostri volti nelle foto d’anteguerra, le nostre strade, il nostro porto, le nostre tradizioni, il nostro folklore, la nostra cultura. E’ la città che ha sprigionato arte, storia e né l’una né l’altra sono mie, sono di noi tutti. Il vero autore di Torreomnia è Torre stessa.
Sia chiaro sin d’ora che (malgrado le apparenze: la presenza in questo sito di scritti satirici, caustici, a forti tinte polemiche) soprattutto amo miei torresi e guai a chi me li tocca; li amo, forse, di un amore sviscerato. Amo la mia città, le campagne fertili, le rocce vesuviane, i miei compaesani anche cosi come siamo, con molti nostri imperdonabili difetti, e, in fondo, non ci cambierei con altri. Se dovessi rinascere pregherei il Signore di rivenire alla luce qui, per, qui, gioire, soffrire e morire.
Detto questo pongo delle domande ai pochissimi, per fortuna, addetti ai lavori, affetti da sindrome da sindrome da  snobite perniciosa. Non trovando altro appiglio certa intellighentzia, insomma alcuni sparuti  addetti ai lavori, criticano la grafica elementare, cubitale e variopinta di questo sito, (perché dei contenuti si guardano bene dal parlarne). 
Certo, la nostra è una società di facciata, di conformismo, ma in Torreomnia la pagnotta non c'entra; prevale sostenere la libertà, almeno compiere lo sforzo di sostenerla.
I pochi criticoni, ossessionati dalla loro incapacità di costruire contenuti, sono conformisti e sostenitori del look attuale, portabandiera dell'immagine impeccabile e conforme: poi non sanno aprir bocca. Per loro creare significa somigliare, per non dire clonare Succubi della filosofia pappagallesca rivolta solo ad intimidire e prevaricare con una sorta di nuovo insignificante latinorum, penalizzando infine, tra l'altro, i navigatori poco iniziati  che impiegheranno anni prima di imparate a scovare i link mirmicolanti da microscopio presenti in quei rebus a cui somigliano certe pagine web più quotate.
E' lo scotto delle dottrine acquisite, delle nozioni da esoterismo mestierante, della seriosità e della pseudo professionalità. Diceva Galilei: La differenza che passa tra il filosofo e il laureato in filiosofia è quella che intercorre tra l'artista che crea il proprio quadro e il pittore che lo copia.
Come si fa, inoltre, ad ignorare Torreomnia? 
E' un po' come far finta di non vedere la gente per la strada, di ignorare il Campanile di S. Croce, di non sentire la brezza del nostro mare.  
Diceva Oscar Wilde: "Tutto ti perdonano tranne il successo". 
Come si misura il successo a Torre? col silenzio profondo sempre di quei pochi tra gli addetti ai lavori! E' un parametro infallibile.

L'ingenuo, invece, l'invidioso di turno, colui che vuole ottenere tutto e subito dalla vita senza sacrifici, senza seminare, colui che fa dell'apparire, del somigliare, l'essenza ed il fine ultimo dell'esistenza spreca le sue energie nella critica, oppure giace nell'indifferenza. Il cattivo gusto o la sproporzione grafica sono opinabili sulla rete, cari, per fortuna pochi, webmaster, soprattutto quando il numeratore delle presenze sale inesorabilmente, giorno per giorno. 
Qui la fantasia sfora le regole dell'imitazionale o dei canoni architettonici epocali o di quelli settoriali web, nella fattispecie, fino a che l'essenza dei messaggi (che sono i contenuti) viene transustanziata in una dimensione grafica elementare, puerile, allo scopo, forse ingenuo, comunque non speculativo, di rumoreggiare con le tinte forti, col desueto, col barocco, col grottesco per trascinare anche gli utenti poco inclini alla cultura e all'arte diritti diritti ai CONTENUTI!!! 
La seriosità non è serietà, amici miei.  Il figurativo esasperato lasciamolo condannare, oggi, ai baroni dell'arte pittorica propriamente detta.
La grafica è anche libertà o sperimentazione, ma qui  soprattutto si adatta alla fascia d'utenza globale che comprende soprattutto inesperti e sprovveduti. Non si tratta di un linguaggio castigato da schemi e regole irreversibili, dove è d'obbligo la rigida "convenzionalità" per la comprensione di tutti, prerogativa di tutti i linguaggi.
Pure la Chiesa riforma le rigidità, riprende in TV il Papa che tamburella dietro la musica roccheggiante perché ha capito che per raggiungere Dio, lungo la strada, ci vuole un pizzichino di diavolo. Grande silenzio sui contenuti. A Torre vale a dire grande successo, grazie a Dio.
E già, perché, vi piaccia o no,  in TORREOMNIA finalmente risiedono i contenuti. Fatto desueto, lo so, in questa società del solo apparire! 
QUARANTAMILA PRESENZE, 100 E-MAIL AL GIORNO, riceve questo vecchietto sessantenne, chi l'avrebbe mai creduto, cari giovani webmaster torresi, dai siti lindi e asettici, tutti uguali, glaciali come il polo nord (che Dio vi benedica), senza un'ombra di calore umano, privi di una voce antropica, scevri di un messaggio benigno, indulgente, cordiale, affabile. Siti tuttavia esteticamente a braccetto con i canoni della New economy, conformi al convenzionale HTML emblema della globalizzazione, con le scritte, ripeto, mirmicolanti, mimetizzate, là dove il navigatore non iniziato "deve fare un corso di tre mesi" per individuarle.
Ma davvero credete che sia così difficile realizzare delle pagine web nello standard comune, simili a quelle dei portali o motori più in auge, scaricando, modificando, clonando, scopiazzando ed imitando pari pari?  Non fate gli ingenui!
Io ricuso la  "facciata",  l'"Immagine" perché spesso è ipocrisia.
Eppure, cari giovani, siete migliori di noi anta, credete, anche se vittime della legge inesorabile dell'apparire; siete meno scaltri, più sinceri, meno cattivi, ma molto, molto, più confusi ed indifesi. Ho quattro figlie giovani a casa.
Noi anta, talvolta intellettuali, veri o presunti, spesso siamo feroci nei giudizi: quando la tigre ammazza l'uomo la chiamiamo "ferocia", quando l'uomo ammazza la tigre lo chiamiamo "sport". 
Un affermato artista torrese ha detto: "Non posso entrare nel sito di Mari, ci sono anche artisti umili, terra terra"; un altro: "...e che mi metto nel sito dove stanno pure gli zingari?" cioè i meno abbienti, coloro i quali la civiltà e la libertà di pensiero danno una sia pur flebile voce, perché ancora impera il raccapricciante detto torrese " 'e denare so' 'a voce 'e ll'omme!". O si fa riferimento ad artisti umili, non "protocollati" dai masi chiusi di certa intellighentia, senza nome e legami clientelari. (Fatti il nome e piscia a letto, diranno che hai sudato). 
Che squallore! Che solitudine! ...E, retorica permettendo, molto spesso dimentichiamo, come diceva Aulo Cellio, che la nostra vita è un attimo, il resto o lo abbiamo già vissuto o non sappiamo se lo vivremo; e dimentichiamo pure che, dopo morti, puzziamo tutti allo stesso modo. 
Per questo vi amo, cari giovani, perché a molti di voi almeno la cattiveria, l'egoismo e l'egotismo non vi sfiorano, siete fuori dai baronati anche se siete tutti uguali, portate una sorta di divisa interiore, non vi vedete mai bene sulle foto perché talvolta i vecchi volponi detentori del potere soffocare in voi l'autostima, sono gelosi della vostra intelligenza, della vostra cultura e della vostra giovinezza, infine. 
Per questo, forse, divenite succubi dell'apparire,  tornate tardi la notte, vi destate tardi il giorno dopo, parlate alla stessa maniera, trasgredite alla stessa maniera, amate alla stessa maniera, addirittura, talvolta, morite alla stessa maniera. SEMBRA SIATE STATI PROCREATI DALLA STESSA MADRE E DALLO STESSO PADRE!!!, cari, meravigliosi giovani contemporanei, grazie di esistere. E' grazie a voi che alcuni  "vecchi lupi consolidati" non divorano tutto e tutti come i pirana e si dannano nella chimera del potere, nel terrore dei essere detronizzati.
E' chiaro che questa sorta di breve editoriale è solo uno sfogo, non mi si faccia vedere assiso su di una specie di stallo pontificale, tra due flabelli, con toni scolastici o sermonistici. Sono un umile romantico sessantenne. 
Non mi vedo migliore né peggiore dei miei compaesani, forse un tantino differente, specie da quando, con la maturità, tra i miei infiniti difetti e problemi irrisolti, come, ad esempio, l'angoscia esistenziale, ho scoperto il tesoro dell'umiltà, l'unico sentimento che ti lascia fuori dal bisogno infermo dell'uomo, quello sia di comandare che di obbedire.                                      
                                                    Luigi Mari