L'ATARI col CALAMUS SL          
                    
all'epoca unica economica alternativa al Mac
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Sul finire degli anni '80, quando l'ST si affermava presso i neofiti dell'informatica scoraggiati dai costi del Macintosh e dalle stringhe di comando degli MS DOS compatibili, due mitici programmi costituirono l'orgoglio di tutti gli atariani: Notator, della tedesca C-Lab, che si lasciava i sequencer dell'epoca ad anni luce di distanza, e il connazionale Calamus 1.09n, della DMC, che rivoluzionava l'editoria da tavolo fornendo all'utente comune una potenza di utilizzo ignota alle piattaforme più affermate.



Certo, Calamus era, nella realtà e nella diceria, complesso e assai poco "user friendly" per un pubblico abituato a 1st Word Plus. La sua interfaccia a icone (fig. 1), la filosofia di funzionamento a "gabbie", la capacità di intervenire su tutti i parametri della composizione e della stampa scoraggiavano un po', anche se la resa tipografica, coi font scalari per la prima volta sulle nostre macchine, era superba e consentiva addirittura di creare documenti professionali, sfruttando i driver per Linotronic a corredo e un kit di collegamento hardware (caro) acquistabile a parte...

Calamus 1.09n, insomma, era - ed è ancora in gran parte - un pezzo da 90, come sanno bene i suoi utenti legali e i numerosissimi illegali (si tratta di uno dei programmi più piratati nella storia atariana), con tutti i pregi e i difetti del caso.
Fra questi ultimi:

Orbene, per ovviare a queste manchevolezze (e ad altre ancora), la DMC ha approntato in seguito la versione SL che, dopo una significativa messa a punto fra il 1994 e il 1995, si è definitivamente affermata come una delle applicazioni più professionali oggi disponibili per l'intera gamma dei computer TOS compatibili.

Il dominio del modulo
A prima vista, la schermata di Calamus SL ricorda da vicino quella del vecchio 1.09n (fig. 2): pochi menù a discesa e molte opzioni iconiche a sinistra dello schermo (o a destra, se preferite), che variano a seconda del modulo superiore e delle sottostanti "Menu box" attivate.



Ma, mentre nella versione precedente i moduli erano prefissati e limitati a cinque (Layout, Gabbie, Testo, Linee e Aree), in Calamus SL essi, prodotti in gran numero anche da diverse "software houses", dipendono unicamente dalla RAM a disposizione. In altre parole, Calamus è diventato completamente configurabile, adattabile al vostro hardware e, soprattutto, alle vostre esigenze di lavoro. Amate editare i vostri testi dall'interno del programma? Dovrete caricare il modulo "text processor" - ce n'è uno fornito col programma, PKS Write (fig. 3), ma ne esistono di migliori, come Eddie, prodotto dalla ADS.
 


Volete correggere le vostre immagini bit mapped dopo averle impaginate nelle gabbie? Userete il modulo di ritocco apposito (fig. 4).
 

E lo stesso dicasi per le gabbie di disegno vettoriale (c'è il potente Lineart) o di rotazione. Sono disponibili infiniti moduli che rispondono alle esigenze più varie:

Con l'ausilio dei moduli, insomma, il programma è divenuto almeno altrettanto potente delle applicazioni che vanno per la maggiore su altre piattaforme (p.e. XPress per Macintosh o PC).



Le opzioni all'interno dei moduli
Oltre alla presenza di nuovi moduli, si è aumentato, in molti casi, il numero delle opzioni contenute nei vecchi, ordinandole pure con criterio ergonomico differente. Così, ad esempio, il sottomenù "Righello" del modulo "Testo" prevede nuove opzioni per la giustificazione delle spaziature di parola e quella verticale, e per impostare i caratteri di tabulazione e i parametri di sillabazione per l'andata a capo (fig. 6).

 
Al tempo stesso, l'opzione per il formato pagina non si trova più nel menù pull-down "Pagina", come in Calamus 1.09n, bensì all'interno del sottomenù "Layout di pagina" nel modulo "Pagina" (fig. 7).
 

Proprio Il trasferimento di molte funzioni dalla barra superiore alle icone sottostanti ha fatto sì che in Calamus SL il numero dei menù a tendina si sia ridotto a tre (File, Options e CDK).
In generale, il potenziamento modulare si avverte un po' in tutti i campi. La gestione dei caratteri, ad esempio, ora condivisa fra un modulo "Testo" e uno "Stile di testo", consente di creare italici o compressi da qualsiasi font tondo (fig. 8), come in un word processor, senza caricare in memoria le tipologie apposite (che avrebbero, comunque, sempre una miglior resa di stampa), di scrivere da destra a sinistra, come in certe lingue semitiche, di ancorare fra loro le gabbie così da consentire lo scorrimento simultaneo di parole e immagini (era ora!) e via discorrendo...

 

La gestione di più documenti
Proprio dal menù CDK di cui sopra è possibile richiamare uno qualsiasi dei documenti Calamus (*.CDK) temporaneamente in memoria. La nuova versione, infatti, possiede finalmente questa prerogativa a lungo sospirata, consentendo tutte le possibili operazioni di interscambio.

Uno zoom da vertigine
La magnificazione è migliorata di molto sia per il numero dei rapporti di ingrandimento memorizzabili (3, + 9 di default e la risoluzione stampante) sia per la potenza del vertiginoso zoom aggiuntivo (100 volte la visione cosiddetta normale, fig. 9), un tool inesistente sulla versione 1.09n. A questa risoluzione, per intenderci, un millimetro di pagina sullo schermo appare grande 10 centimetri (!).



La memoria virtuale
A differenza dell'1.09n e senza l'ausilio di programmi particolari (p.e. Outside), Calamus SL è in grado di usare la memoria fissa come estensione della RAM, ogniqualvolta se ne presenti la necessità. Certo, ci vogliono dischi rigidi veloci per non notare troppo la differenza, ma, se avete pochi Mega di RAM, questa possibilità vi consente - a parte l'inevitabile rallentamento - di condurre a buon porto più di un'operazione altrimenti impossibile...

Il colore
Gli amici francesi di ST Mag li usano da tempo per realizzare la loro rivista, interamente impaginata su Atari, e in effetti i moduli per la gestione del colore sono uno degli strumenti più nuovi e poderosi al servizio degli utenti di Calamus SL (fig. 10), supportando ben cinque diversi sistemi di composizione (RGB, K, IHS, CYM e CYMK, la quadricromia oggi comunemente utilizzata nei processi di stampa professionale). Ma proprio per queste loro caratteristiche "da addetti ai lavori" essi rivestono un interesse limitato per il grosso dei potenziali utilizzatori atariani, tanto che la DMC ha posto in commercio anche una versione monocromatica del programma (Calamus S), a un prezzo più contenuto e senza l'appendice "coloristica" di cui sopra.



L'import-export di testo e grafica
Appositi programmi di traduzione, sempre trasparenti in memoria, hanno il compito di convertire al volo tutti i file di testo e di immagine, vettoriale o rasterizzata, consentendone il caricamento immediato. Sono ovviamente disponibili, fra i filtri di importazione testo, quelli per alcuni classici word processors Atari, l'ASCII e, vieppiù fondamentale, l'RTF (non compreso, però, nella dotazione iniziale del programma). Sarebbe auspicabile (ma forse esistono di già e non ne siamo a conoscenza) l'integrazione di nuovi filtri, sia per formati atariani di più recente acquisizione (Papyrus e That's Write) che per i più importanti formati "esterni" (Word per Windows e per Macintosh, ad esempio). Per quanto, invece, concerne la grafica, esistono svariati driver di importazione, con la sola ragguardevole eccezione (ma anche qui gradiremmo essere smentiti) del formato JPEG. L'esportazione appare decisamente meno versatile, ma l'adozione del magico modulo Bridge, non fornito col programma, consente, come dice la parola, di gettar ponti fra grafiche (e testi) di ogni genere...

Migliorie e sconfinamenti
Se provate a scrollare le finestre dei documenti di Calamus SL con i tasti freccia, otterrete finalmente quanto è, da sempre, alla portata di tutti o quasi i programmi GEM: lo spostamento del cursore e la graduale comparsa delle porzioni nascoste... Sembra una sciocchezza, ma sull'1.09n, assolutamente mouse-dipendente, ciò non era possibile.
Inoltre è stata finalmente introdotta la funzione di salvataggio automatico con programmazione degli intervalli di tempo.
I responsabili della casa madre hanno da tempo approntato ulteriori versioni del programma, che girano su piattaforme MS DOS compatibili, con Windows NT o il più recente Windows 95. Tale "sconfinamento", data l'assoluta interscambiabilità dei formati, dovrebbe consentire, anche in assenza del modulo di traduzione PostScript, di stampare direttamente documenti Calamus Atari da un qualsiasi PC interfacciato a una fotocompositrice. A tal proposito, occorre menzionare il formidabile CDTG.PRG (Calamus Drucker Treiber Generator), un'applicazione a corredo che consente di editare i driver - un po' diversi da quelli della versione precedente - ottimizzandoli per la propria stampante ovvero compilandone di nuovi, il tutto con pochi click del mouse e senza saper nulla di programmazione (fig. 11).



In sintesi
Calamus SL è indubbiamente un gran bel programma, potente e versatile. Quasi tutti i principali problemi e difetti del vecchio 1.09n vi appaiono risolti e rimediati, seppure a prezzo di un'accresciuta lentezza di funzionamento, avvertibile soprattutto sui Falcon a 16 MHz in modalità 256 colori. Dire che l'NVDI è assolutamente necessario è cosa talmente ovvia da non meritare ulteriori citazioni e forse sarebbe auspicabile un computer più rapido (TT o Falcon) per un uso più intensivo e ricco di soddisfazioni.



Un'ultima considerazione a proposito dei font. Passano gli anni e l'autarchia del programma non mostra tentennamenti: sempre e soltanto i pur ottimi *.CFN (fig. 12), ormai diffusi in centinaia di famiglie diverse. Proprio non era possibile, tenendo conto delle versioni per Windows, adottare anche i True Type o addirittura accettare finalmente lo Speedo GDOS ovvero la scaler dell'NVDI (versione 3 e successive), con conseguente accesso al più vasto parco caratteri oggi disponibile?

CALAMUS

Il parere dell'epoca sul programma.

La cosa principale che mi ha spinto al voler utilizzare in modo così totale il programma Calamus é stata la grande voglia di creare qualcosa con le mie proprie mani, un qualcosa che fino a quel momento avevo sempre visto fatto da altre persone e che invece ora mi era possibile realizzare.
Col passare del tempo ho accumulato una discreta libreria di fonts diversi e vari tipi di immagini, salvate in vari formati, con le quali ho potuto creare dei discreti documenti che nulla avevano da invidiare, con i relativi limiti, rispetto ad altri lavori creati che so io con altri tipi di computer.
Ho parlato di limiti, ma gli unici limiti che al momento ho riscontrato nell'adoperare Calamus sono la mia fantasia e la mia stampante.
Alla stampante si deve attribuire il minimo della colpa anche perché non penso che più di così si possa ottenere dato che é ''Solo'' una 24 aghi (é una NEC P 20 che con opportuno driver di stampa , tra l'altro fornito già in configurazione con il Calamus, da una risoluzione di 320 punti per pollice) Certo che se avessi una stampante laser...
Comunque accontentiamoci, anche perché credo che molti utenti Atari posseggano una stampante di questo tipo considerando l' uso a cui é destinata (i più la usano per hobby e l' unico tipo di stampante a buon mercato é la stampante ad aghi).
Tornando al nostro Calamus si può aggiungere che la fantasia, a questo punto unico intoppo all' uso ideale del programma, a molti non manca anzi ne hanno da vedere e con questa iniziativa, forniremo gli strumenti giusti affinchè tutti, anche i più sprovveduti, possano utilizzare al massimo delle sue capacità quello che al momento é il migliore programma di Desktop Publishing in commercio per i computer Atari.
La prima domanda a cui il Calamus risponde é: come realizzare un documento velocemente e che rispecchi ciò che voglio effetivamente creare?
Infatti col Calamus si possono realizzare sia volantini pubblicitari che documenti, fascicoli , libretti o addirittura libri completi con la massima maneggevolezza e libertà d' azione senza dovere sottostare ad alcun compromesso. L'importante , come mi sembra logico, é di avere le idee molto chiare su quello che realmente si ha intenzione di ottenere.
Realizzando una bozza del lavoro che volete creare vi sarà poi più facile impostare la pagina sul video e saprete a priori ciò che vi dovete preoccupare di impaginare . Sul contenuto non possiamo consigliarvi, ma permetteteci di farlo su ciò che riguarda la forma .Credo che il modo migliore per imparare sia quello di mettere in pratica quello che di volta in volta andremo a dire; é infatti molto difficile spiegare le molteplici funzioni del
Calamus senza fare degli esempi concreti, e quindi visibili.
Immaginiamo per prima cosa, di voler creare un documento semplicissimo : la propria carta intestata. Molti, sia privati che intestatari di ditte , hanno la necessità ogni tanto di scrivere una lettera, che sia di presentazione oppure un curriculum o più semplicemente aprire una corrispondenza con amici , ed é bello presentarsi con amici con una carta intestata personalizzata; sarà certamente un punto a favore vostro sul lavoro o un modo elegante per farsi riconoscere via posta.