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		Salomon, 
		da Amsterdam 
		a Torre 
		
		 
		di Peppe D'Urzo 
		
		
		Un'appassionante storia sull'asse Amsterdam Torre del Greco, con lo 
		scenario delle vicende dell'ultima guerra, che lega il Paese dei mulini 
		al vento con un paese di laboriosa gente di mare: è la storia di Salomon Zurel detto "Sal" nato ad Amsterdam (Olanda) il 22.11.1919 e spentosi a 
		Torre del Greco il 15.08.2000, figlio di Izak e Margareth Hijmans.  
		Discendente da una famiglia di alto rango borghese e di origine ebrea: 
		il padre era Ufficiale della Corona olandese e luogotenente di 
		Guglielmina d'Orange, regina d'Olanda (1880-1962; nel 1940 riparò, di 
		fronte all'invasione tedesca, in Inghilterra; abdicò a favore della 
		figlia Giuliana nel 1948).  
		Salomon vive una vita serena e spensierata come il protocollo di allora 
		richiedeva: lineare ed esigente l'educazione ricevuta e l'amore verso i 
		genitori; trascorre la gioventù col fratello Gerard che attualmente vive 
		ad Amsterdam e la sorella Shell, felicemente coniugata in terra 
		australiana. Come un tuono a ciel sereno, scoppia la seconda guerra 
		mondiale e con l'avvento del terzo Reich (con Hitler al potere), 
		l'Olanda viene invasa dai tedeschi nel maggio del 1940, rimanendo 
		occupata fino alla primavera del 1945; sotto la croce uncinata viene 
		turbata la pacifica esistenza del popolo olandese; persecuzioni, 
		arresti, eccidi, rastrellamenti ed invii nei campi di concentramento in 
		special modo per i cittadini di religione ebraica; la vita è un inferno 
		ma gli Zurel riescono a tener duro, esaurendo pian piano il capitale 
		di famiglia.  
		Gerard ripara in Svizzera e Shell riesce a raggiungere la lontana 
		Australia; la terribile svastica, portatrice di terrore e morte, 
		continua a mietere vittime; purtroppo l'uno febbraio 1944 i genitori di 
		Salomon furono deportati in Germania nel campo di Bergen-Belsen; da un 
		riscontro degli atti della "Het Nederlandsche Roode Kruis" (Croce Rossa 
		Olandese) del 7 novembre 1946, risulta che: Izak Zurel, nato il 
		03.06.1888, ultimo indirizzo: Christ. de Wetstraat, Amsterdam, è morto a 
		Bergen-Belsen il 27.11.1944 e Margareth ZurelHijmans nata il 09.09.1887 
		fu trasferita da Bergen-Belsen a Ravensbruck (sempre in Germania) il 
		19.10.1944, ove è deceduta o per malattia o in una camera a gas.  
		In questo mesto frangente, Salomon rimane nascosto, aiutato da una donna 
		olandese che provvederà al suo mantenimento, in un sotterraneo fognario, 
		attiguo ad una caserma di soldati tedeschi ad Amsterdam; vi resterà per 
		più di tre lunghi, lunghissimi anni, riuscendo a sopravvivere a tutte le 
		angherie degli occupanti.  
		Finita la mostruosa guerra con il lento 
		recupero delle attività lavorative, trova un'occupazione grazie anche 
		alla conoscenza di inglese, francese e tedesco, nella "Drukker Diamond", 
		un'importante società di diamanti e pietre preziose (prodotti dalle 
		Indie ex olandesi). Nel 1956 viene inviato in Italia dove a Milano 
		svolgerà le funzioni di direttore generale; nella   | 
    
	 
	
	  
	 
	  
  
		
		
		
		città meneghina, grazie alle sue doti umane e professionali, avrà una 
		grossa affermazione; il suo lavoro, contornato da una competenza non 
		comune, lo porterà ad avere contatti di un certo spessore nelle
		alte sfere
		socio-culturali-politici.  
	Nel capoluogo lombardo conosce un'onesta lavoratrice, Teresa Franco, nativa 
	di Torre del Greco, che diventerà la sua compagna di vita; dopo il 
	matrimonio ella lavorerà nella Direzione Generale della "Drukker". 
		Nel 1982, 
	quasi alle soglie della pensione, i due decidono di venire a Torre dei Greco, 
	dove andranno ad abitare in via Nazionale (Parco S. Antonio) ed in seguito 
	al Parco Primavera (zona Leopardi). Salomon si godrà il sospirato riposo con 
	la pensione di "perseguitato di guerra" (riconosciuta dal governo olandese) 
	e qualche altro indennizzo.  
	Persona riservata di buona cultura di stampo liberale, lettore di poesie e 
	scritti letterali, amava molto la città di Torre del Greco, al punto di 
	"sentirsi" un vero torrese; era attratto dal clima, dalla posizione 
	geografica, dal cibo e dal modo di fare della tipica gente nostrana; era un 
	attento osservatore della vita cittadina, ne constatava pregi e difetti e si 
	corrucciava per le cose che non andavano per il verso giusto.  
		Era solito 
	transitare con una ''Panda" di colore verde per le strade del centro; il 
	caotico traffico non lo spaventava.  
		Amante della pittura olandese, (in 
	primis: Vincent Van Gogh (1853-1890), maestro impressionista), uomo mite, 
	comprensivo e dagli elevati valori umani, ammirava molto il 
	giornalista-scrittore Indro Montanelli (1909) che lo definiva grande 
	divulgatore di storia. l ricordi della guerra li ha sempre portati ben 
	stretti nel cuore; il dispiacere della perdita dei diletti genitori fu 
	enorme.
	Le sofferenze, i dolori e le avversità della vita, invece di inasprirlo, lo 
	hanno temperato e mitigato.  
		La sua morte, inattesa e rapida, ha lasciato un 
	gran vuoto fra tutti coloro che lo amarono: alla vedova, signora Teresa (zia 
	del V.U. G. Russo che ha rinvenuto questa foto del proprio zio in una 
		immagine di forte e dinamica gioventù) non rimane altro che custodire le 
	fuggenti memorie del caro estinto, fulgido esempio di galantuomo.  |