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        Cosa volete, questi sono i sospetti miei e di tutti gli esordienti in
        materia scrittoria che si accingono ad adoperare ferri del mestiere
        altrui. Cimentarmi, cioè, a trattare una buona messe di argomenti,
        peraltro eterogenei, a prescindere da quelli strettamente legati alla
        mia professione. Spero proprio che ciò non
        suggerisca un sentore di falsa modestia, un mettere, cioè, le mani
        avanti a salvaguardia non già di riconoscimenti e plausi, ma per
        scongiurare eventuali lacune o incongruenze. A ciò sarebbe bastata la
        dichiarazione di non aver seguito studi regolari fino in fondo. Ma grazie all’affermazione di molti
        intellettuali autodidatti del nostro secolo questo conta poco: (vedi
        Moravia, Roberto Bracco, ecc.).  D’altra parte un
        lavoro di compulsazione e di stilatura, nonché di composizione
        tipografica e di stampa, eseguito nei ritagli di tempo, con l’assenza
        di limature e rifacimenti, non può ambire che ad un po’ di
        riconoscenza e di affetto specie dall’uomo della strada, il maggiore
        utilizzatore di stampati tipografici artigianali. Spero, a proposito,
        che non venga in mente a nessuno di sospettare che lo
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        scopo
        recondito di questa modesta fatica sia quello di strumentalizzare il
        testo a mo’ di materiale promozionale a vantaggio della mia tapina
        bottega artigiana di Via Purgatorio, vista la frequenza con cui la cito
        nel corso della stesura. Non solo sono ostile all’aspirazione non dico
        plutocratica, ma nemmeno altoborghese, e non desidero incrementare di
        solo mille lire il mio minuscolo fatturato. Oggi, e specie nel nostro
        Sud, ci vuole ben altro per incrementare le attività, altro che ciarle
        stampate. Le cause che devitalizzano lo sviluppo economico del Meridione
        sono annose e ben note. E’ superfluo reiterare ancora la questione
        meridionale mai risolta e i diabolici nord che vogliono sempre qualche
        sud sottomesso. Ma lasciamo ad altra sede queste considerazioni che
        ormai sanno di rancido, sebbene sia lapalissiano che il potere si
        impugna più con le caustiche leggi del Pentateuco, ad esempio, che con
        i melici ed annichilanti Vangeli sinottici, cioè con la morale, ma non
        attraverso la morale. Comunque alcune osservazioni apparentemente di
        stampo po-
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