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        subito dire che un libro sulle arti grafiche dovrebbe avere
        un'impaginazione quanto meno superba e ineccepibile, ma i limiti web, la
        lentezza di caricamento, lo spazio tiranno, il tempo mai indulgente,
        ecc. non consentono tecniche tipografiche, proporzioni adeguate,
        spaziature opportune, tra i paragrafi, ecc. Questo si ottiene con
        applicazioni per stampa tipografica e sedi diverse. Anche qui, come in
        tutta Torreomnia ho mirato ai contenuti. In questa sede è il messaggio
        culturale e la materia trattata che conta. Avrei potuto ovviare con la
        riproduzione anastatica in .jpg dell'edizione cartacea del 1998, ma a
        parte il peso dei files non l'ho ritenuto necessario. 
 II libro, a braccetto con l’evoluzione della stampa, ha raggiunto
        l’apice dell’affermazione nel secondo dopoguerra. Adulto ed
        insostituibile strumento di diffusione della cultura, è invecchiato
        dietro i concorrenti mass-media di natura elettronica. Nella sua
        obsolescenza rimane un mezzo comunicativo a priorità passiva. Tutti
        possono esprimersi attraverso il cinema domestico, il teatrino rionale,
        le riunioni scolastiche ecc. ma, allo stato, rimane
        ancora proporzionalmente esiguo il numero di autori, rispetto ai potenziali
        cinque miliardi di lettori.
 | Quando il capo diventa canuto o glabro, ogni
        uomo si ritrova nello stadio della  Recherche  proustiana, con un vulcano
        di reminiscenze che  spingono in superficie. Grande stimolo creativo ha
        la componente nostalgica che favorisce le scaturigini di tutti i libri
        di memorie. In fondo che cos’e la nostalgia se non l’elegiaca
        malinconia relativa all’insoluto esistenziale per l’avanzare
        inesorabile della senilità e l' irreversibilità del decesso.In pratica ci si rammarica perché si apprezza la giovinezza più del
        periodo in esso vissuta. Non vi è dubbio che tutti gli esseri cogitanti,
        di ogni rango, fino a quello tribale, custodiscono dentro di se
        esperienze inedite ed originali. Molti autori antichi sono passati alla
        storia sol perché rivelati da un lavoro di ermeneutica, pur componendo
        zavorra contenutistica ed estetica. II letterato moderno insiste sul
        dottrinario, sul purismo, emarginando l’espressione popolare. Dopo
        Croce vige il terrore della forma. II libro ritorna lo strumento di
        pochi iniziati che hanno finito per leggersi tra di loro, con tutto il
        rispetto per le loro opere, spesso capolavori. Questo lavoro e dedicato
        a tutti gli autori mancati, eruditi o mediocri, vittime di una sorte
        ingrata, che non li ha voluti non gia filosofi, scrittori o poeti di
        professione, ma nemmeno modesti bottegai tipografi, come il
        sottoscritto.
 Luigi Mari
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