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Argomento presente: « NEWS PER I MARITTIMI TORRESI »
ID: 8526  Discussione: NEWS PER I MARITTIMI TORRESI

Autore: camillo scala  - Email: doncamillo57@libero.it  - Scritto o aggiornato: venerdì 19 settembre 2008 Ore: 18:44


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I GONFALONI TORRESI A LIVORNO

Pigia la freccia per l'ascolto della "Marcia della Marina", eseguita dalla Banda Nazionale della Marina militare, regola il volume.


FINALMENTE dopo tre anni di assenza, ritornano i gonfaloni torresi a Livorno per la commemorazione della tragedia del Moby Prince.
Una delegazione del Comune torna alla commemorazione delle vittime della Moby Prince. Dopo tre anni di assenza, l’amministrazione torrese sarà nuovamente presente alla manifestazione che ogni anno ricorda le 140 persone morte nell’incendio del traghetto al largo del porto di Livorno.

Proprio nella città toscana da 14 anni (la tragedia si verificò la sera del 10 aprile 1991) si celebra il ricordo di marinai e passeggeri che persero la vita in quel terribile rogo. Una tragedia che colpì profondamente anche la città del corallo: cinque furono le vittime residenti a Torre del Greco, mentre altre due pur facendo riferimento alla Capitaneria di porto torrese abitavano ad Ercolano e Scafati. Anche per questo ogni anno l’amministrazione prendeva parte alla manifestazione. Almeno fino al 2005, anno in cui l’allora commissario prefettizio Carlo Alfiero decise di tagliare la spesa legata alla trasferta di una rappresentativa del Comune a Livorno. Scelta che creò non poco rammarico tra i familiari delle vittime torresi del rogo, che invece hanno continuato a partecipare regolarmente alla commemorazione: «Con un dispiacere in più nel cuore - dicono - perché non vedere il labaro di Torre del Greco tra quelli degli altri comuni per noi significava che la città si era dimenticata dei suoi figli morti in circostanze ancora misteriose».

Una rimostranza che i familiari delle vittime hanno fatto anche al sindaco, Ciro Borriello, alcuni mesi fa nel corso di un incontro nel quale chiesero di ottenere interventi straordinari per il monumento che ricorda i torresi morti sul traghetto della Moby Lines. In quella circostanza il primo cittadino prese l’impegno che l’amministrazione sarebbe tornata a Livorno in occasione della commemorazione. Nei giorni scorsi l’atto con cui la giunta invia una delegazione cittadina, con tanto di stendardo comunale, in terra toscana giovedì: a guidarla sarà il vicesindaco Antonio Spierto, insieme a due rappresentanti del consiglio comunale (uno della maggioranza e un altro dell’opposizione) che saranno scelti nella giornata odierna. Insieme agli autisti del Comune, saranno a Livorno anche tre vigili urbani in alta uniforme. Ma l’amministrazione ha inteso fare di più: «Abbiamo deciso di mettere a disposizione dei familiari che vorranno seguire la cerimonia - afferma Ciro Borriello - un pullman gran turismo che partirà nelle prime ore di giovedì da via Vittorio Veneto per raggiungere Livorno per poi riaccompagnare i familiari delle vittime a Torre in serata. Stiamo predisponendo un elenco di persone: dovrebbero essere circa 30». Soddisfatti i familiari. «È la risposta che attendevamo dall'amministrazione - afferma Raffaele Cirillo, padre di un ragazzo deceduto a Livorno -. Siamo contenti che le nostre richieste siano state finalmente esaudite. Sarà anche un momento per fare il punto sulla situazione legale della tragedia. Noi chiediamo la riapertura del processo, ed è importante che in questa battaglia ci sia vicina anche l’amministrazione» fonte il mattino.

Arrivano le navi con la "spina"
La California vara leggi in difesa dell'ambiente Proprio nei giorni in cui a Genova gli ambientalisti minacciano di invalidare, con un ricorso al Tar, la nomina di Luigi Merlo a presidente dell'Autorità portuale, dalla California arrivano notizie sui rapporti tra politica e necessità di protezione per l'ambiente.Secondo una nuova norma, le navi che effettueranno più di 25 toccate l'anno nei porti californiani dovranno usare, una volta ormeggiate, l'energia elettrica di terra.
In questo modo, le navi manterranno i generatori funzionanti e garantiranno l'operatività dei servizi di bordo, ma senza per questo dover tenere accesi i motori, e tagliando così le emissioni inquinanti: un problema sempre più alla ribalta, dopo il boom dei traffici via mare degli ultimi anni.Per gli americani - ma è una convinzione che si sta diffondendo anche in Italia - la risposta si può trovare quindi nelle "navi con la spina": dopo l'ormeggio, un braccio meccanico issa dalla banchina i cavi di alimentazione, che vengono allacciati alle prese di bordo. Il procedimento viene anche chiamato cold ironing, per il fatto che i motori, rimanendo spenti, non producono calore e quindi non riscaldano lo scafo della nave. Il principio della "nave con la spina" ricorda quello che avviene nella navigazione da diporto: normalmente, quando le barche attraccano, si allacciano alle prese già predisposte sul molo.

Del resto l'allacciamento a terra è abbastanza diffuso anche nel settore delle riparazioni navali.In California, la procedura viene già talvolta utilizzata nei terminal container di Los Angeles e Long Beach: la nuova legge serve quindi per incrementare un fenomeno già esistente.La Pacific Merchant Shipping Association, che riunisce i più importanti operatori della West Coast americana, ha fatto presente che in media per ogni nave il collegamento a banchina costa un milione e mezzo di dollari. Per le navi cisterna, il costo dell'impianto, tra progetto, trasformazione e installazione, arriva a sfiorare i tre milioni di dollari.Tuttavia, buoni risultati sono già stati ottenuti con i nuovi motori di tipo "Green Ship", che riducono al minimo l'inquinamento delle emissioni. Non vanno poi dimenticati gli studi per rendere utilizzabili, anche sotto il profilo economico, i combustibili alternativi. Giusto pochi giorni fa, le due Authority di Los Angeles e Long Beach hanno stanziato complessivamente quasi 20 milioni di dollari in incentivi agli armatori per utilizzare, entro la fascia delle 40 miglia dai due porti californiani, combustibile a basso contenuto di zolfo.Anche in Italia qualche cosa si sta muovendo: finora, l'orizzonte più interessante è quello di Civitavecchia, che punta a diventare il porto più "verde" della Penisola. Giusto un mese fa l'Autorità portuale di questo scalo ha firmato un'intesa con l'Enel. Obiettivi: l'elettrificazione delle banchine (sarebbe il primo caso in Italia di un porto in grado di accogliere le "navi con la spina") e la costruzione di un impianto fotovoltaico.

Avvisatore Marittimo


A cura di Camillo Scala



 
 

ID: 9123  Intervento da: camillo scala  - Email: doncamillo57@libero.it  - Data: venerdì 11 luglio 2008 Ore: 21:11

Dichiarazione di sciopero dei marittimi della Tirrenia


Notizie del 12 luglio 2008


SdL mare (sindacato dei lavoratori intercategoriale) ha dichiarato per giorno 21 luglio 2008 uno sciopero dei marittimi del gruppo Tirrenia per protestare contro le continue disponibilità retribuite del personale in crl che si sono venute a creare dopo l'istituzione del turno fuori convenzione.

Fallito il tentativo di raffreddamento che si è tenuto a Roma giorno 10.07.2008 al Ministero del Lavoro, l'SdL si è vista costretta a dichiarare lo stato di agitazione.
Per ulteriori notizie vai al sito www.sdlintercategoriale.it/trasporti

10-07-2008 Giornale di Bordo
Sindacato escluso per evitare polemiche su Tirrenia: sulla 48 ore del mare si abbatte l’ira di Caronia

Pubblicato su Prospettive future, Trasporto marittimo, economia marittima, news, notizie, traghetti by giornaledibordo su Luglio 10th, 2008

“Si voleva evitare un imbarazzante confronto sulla Tirrenia” così su una nota diffusa in mattinata, il segretario Generale Uilt Giuseppe Caronia ha commentato l’esclusione dei rappresentanti sindacali dalla 48 ore del mare di Genova. Caronia lamenta l’infondatezza una serie di inesattezze e di mezze verità che hanno caratterizzato gli interventi di martedì, nel corso della giornata inaugurale delal manifestazione.Il Segretario rifiuta innazitutto ogni qualsivoglia accostamento tra Tirrenia e Alitalia, in quanto la compagnia di navigazione è un’azienda sana, che ha ridotto progressivamente l’importo della sovvenzione statale a valori tali da essere inaccettabili per qualsiasi armatore privato.

Nella foto a lato: Giuseppe Caronia, segretario generale UILT

Il tutto grazie ai sacrifici dei marittimi che negli ultimi quindici anni hanno visto notevolmente ridotte le loro garanzie.Il sindacato si dichiara favorevole alla privatizzazione della compagnia, ma rifiuta categoricamente ogni soluzione che comporti una sua effettiva soppressione. In questo senso è inaccettabile che Tirrenia sia ceduta ad una concorrente, che abbia quale unico scopo quello di eliminare una concorrente dal mercato.Secondo Caronia la soluzione migliore potrebbe essere la cessione dell’Azienda ad uno o più fondi d’investimento, con una quota di proprietà dello Stato, a garanzia degli obblighi di pubblico servizio. Ma bisogna prolungare la convenzione fino al 2012 e rendere più agevole il trasferimento delle compagnie locali alle Regioni.In conclusione il Segretario della Uiltrasporti auspica che il problema vada affrontato al di là di ogni polemica e senza alcuna interferenza politica e partitica, e non crede che il Presidente del Consiglio abbia potuto affermare di voler porre fine alla concorrenza sleale di Tirrenia.

TIRRENIA: SINDACATI, VERSO BLOCCO TRAGHETTI IN ESTATE
I traghetti Tirrenia rischiano uno stop nel periodo estivo. La minaccia arriva da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, che si dicono pronti "a sviluppare tutte le iniziative necessarie a tutelare i lavoratori marittimi e a sostenere le buone ragioni per andare allo sciopero del settore che prevede anche il blocco dei traghetti nel periodo estivo"



A cura di Scala Camillo della redazione



ID: 9115  Intervento da: Camillo Scala  - Email: doncamillo57@libero.it  - Data: giovedì 10 luglio 2008 Ore: 13:31


IL VESUVIO COMPLETAMENTE INNEVATO ED UN PINGUINO CHE SCRIVE COL PROPRIO CORPO SULLA NEVE UN GRANDE MESSAGGIO DEL REDATTORE DI TORREOMNIA CAMILLO SCALA. NON E' POETICO?



ID: 9114  Intervento da: camillo scala  - Email: doncamillo57@libero.it  - Data: mercoledì 9 luglio 2008 Ore: 17:33

AI NUMEROSI MARITTIMI TORRESI:

IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO AGLI ARMATORI:
"DALLA COMPAGNIA DI STATO CONCORRENZA SLEALE, AVETE RAGIONE"

Notizie del 10 luglio 2008


Nella foto a lato: Silvio Berlusconi

Il Cavaliere spinge la privatizzazione Tirrenia Coccia (Confitarma): "Quella è una "one man company", ma Pecorini non lo cita "Il vostro settore ha sollecitato più volte il governo e il parlamento a porre fine a quello che il mercato considera "la concorrenza sleale della Tirrenia".
Il governo è d'accordo". Firmato Silvio Berlusconi. Acccelera la privatizzazione della compagnia di Stato: Silvio Berlusconi ieri non era a Palazzo Ducale, dove gli armatori festeggiavano i dieci anni del registro internazionale, ma il suo messaggio è arrivato inequivocabile via telegramma: la privatizzazione - che pure è una questione "complicata", secondo il ministro Altero Matteoli - va fatta al più presto. "Tempestivamente" dice il Cavaliere.
Tanto che il governo l'ha messo nel Dpef. Insieme a un altro importante dossier: "Sarà collocata in Borsa Fincantieri, impresa che ha tenuto alto in Europa il prestigio della cantieristica navale italiana". Sarà la volta buona? Lo sperano gli armatori in sala che a Genova hanno ricordato la svolta legislativa voluta dall'allora ministro dei Trasporti Claudio Burlando e che ha portato la flotta nazionale agli attuali 14 milioni di tonnellate di stazza lorda, 20 in prospettiva nel 2010.

Nella foto a lato: Nicola Coccia, presidente della Tirrenia

Ma Tirrenia, resta una spina nel fianco: "una one man company" la definisce il presidente Nicola Coccia, accalorandosi dal palco nel ricordare il dominio incontrastato di Franco Pecorini, al timone dei traghetti di Stato dal lontano 1984. Se veramente si vuole privatizzare, è il messaggio implicito di Coccia, Pecorini si deve far da parte. Sarà lui o un altro a gestire il passaggio ai privati? "Vedremo..." temporeggia Matteoli, che rispetto al premier è sembrato molto più prudente su questo dossier definito "complicato".
Il fatto è che il governo è partito col piede sbagliato: la prima ipotesi era il passaggio a titolo gratuito delle società controllate regionali alle Regioni. "Cosa che non sposta minimamente i termini del problema" nota Coccia. "In effetti questa non è una privatizzazione, sono il primo a dirlo - riconosce Matteoli - d'altronde le Regioni non si sono dimostrate entusiaste all'idea" spiega il ministro con eufemismo. "Lavoriamo insieme per la privatizzazione, la vogliamo.


Nella foto a lato: il Ministro Altero Matteoli

Ma nell'operazione serve il vostro coinvolgimento, se non ci date una mano come imprenditori privati non se ne fa niente" conclude Matteoli. Che, nei prossimi giorni, si vedrà proprio con Pecorini. E di privatizzazione parla anche il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola, sia in riferimento a Tirrenia che a Fincantieri (sinora si era parlato solo di quotazione, in quest'ultimo caso): "Le modalità di cessione - chiarisce - saranno definite nel rispetto dei vincoli posti dalla normativa italiana ed europea, tenendo conto di criteri di economicità e delle esigenze delle diverse realtà locali interessate".
L'importante, per gli industriali, è fare presto. A dicembre, scade la convenzione con lo Stato e di nuove proroghe qui nessuno vuole sentir parlare: "Vogliamo forse ritrovarci con un altro caso Alitalia? Mi auguro di no e che questo tema venga affrontato e risolto al più presto", ha attaccato il vicepresidente Confindustria, Edoardo Garrone. Che, poi, ha raccontato i suoi viaggi di adolescente sui traghetti di Stato così: "I servizi erano a dir poco vergognosi. Vent'anni dopo ho ripreso il traghetto per la Sardegna.

A lato: Edoardo Garrone vicepresidente Confindustria

Un altro mondo, ma anche un'altra compagnia di navigazione, che allora non esisteva, perché esisteva solo la Tirrenia". Federmar-Cisal proclama lo stato di agitazione del personale Tirrenia Il sindacato teme che la compagnia di navigazione pubblica possa essere destinata a diventare una «seconda Alitalia» Federmar-Cisal ha proclamato lo stato di agitazione del personale navigante ed amministrativo delle aziende del gruppo Tirrenia. «La decisione - ha spiegato oggi il sindacato - è stata assunta giudicando ormai superata la posizione del governo sulla privatizzazione della flotta pubblica, almeno come esplicata nel recente decreto legge 122/08, in quanto le Regioni interessate hanno apertamente manifestato il loro dissenso all'acquisizione, ancorché gratuita, della proprietà delle società minori del gruppo, presupposto ritenuto indispensabile per procedere alla successiva vendita ai privati dell'azienda maggiore».
«A ciò si devono aggiungere, poi - ha proseguito l'organizzazione sindacale - i continui attacchi, certamente non disinteressati, portati dalla Confitarma contro il provvedimento del precedente parlamento mirato a realizzare la privatizzazione della Tirrenia entro il 2012, attacchi ai quali purtroppo si unisce lo stesso presidente del Consiglio dal momento che, nel suo messaggio inviato all'assemblea della medesima confederazione, definisce “concorrenza sleale” l'attività svolta dalla Tirrenia, ossia da un'azienda di Stato, per assicurare la continuità territoriale tra continente ed isole».

Nella foto a lato una nave del Gruppo Tirrenia

«A questo punto - ha rilevato il segretario nazionale di Federmar-Cisal, Alessandro Pico - l'indeterminatezza derivante da un progetto non più realizzabile, vale a dire quello del coinvolgimento delle Regioni, fa inevitabilmente sorgere il timore che il Gruppo Tirrenia possa essere destinato a diventare, pur con le dovute proporzioni, una seconda Alitalia, ove, ormai è dato per scontato, saranno proprio i lavoratori a dovere subire l'aggravio maggiore della ristrutturazione e della successiva privatizzazione».
«Poiché questa organizzazione sindacale ha sempre sostenuto che, per tutelare l'occupazione e le ricadute sulle economie locali, un'operazione di cessione ai privati della flotta pubblica dovrebbe concretizzarsi nel suo insieme, cioè senza ricorrere all'artificio dello spezzettamento, e tenuto altresì conto delle dichiarazioni di questi giorni del ministro ai Trasporti Matteoli improntate ad una certa cautela sull'intera questione che coinvolge il futuro di queste imprese e di migliaia di lavoratori - ha concluso Pico - la Federmar-Cisal ha chiesto allo stesso ministro un sollecito incontro al fine di esaminare nel concreto queste tematiche».
ARMATORI D’ACCORDO Tirrenia privata l’accelerazione di Berlusconi Matteoli: andremo avanti ma con cautela Coccia: pronti ad assorbire i 1.600 esodi BIANCA D’ANTONIO Genova. Fincantieri in Borsa e privatizzazione della Tirrenia: sono le due priorità del governo. Lo ha confermato il premier Silvio Berlusconi in un messaggio inviato al presidente di Confitarma Nicola Coccia che ieri, a Genova, ha celebrato il decennale del Registro internazionale e la seconda edizione della «48 Ore del mare». Nella sua lettera, Berlusconi ha consacrato il ruolo trainante per l’economia italiana svolto dall’armamento che contribuisce per il 2,7% al Pil nazionale.

Nella foto a lato: Claudio Scajola

Proprio per questo - ha insistito il presidente del Consiglio - lo Stato dovrà fare più di quanto fatto in passato sul fronte dell’ammodernamento delle infrastrutture». Musica per le orecchie di Coccia che, alla presenza dei ministri delle Infrastrutture e dello Sviluppo economico, Altero Matteoli e Claudio Scajola, ha snocciolato i numeri del settore da lui presieduto: 14 milioni di tonnellate di stazza, la consistenza della flotta destinate a raggiungere tra qualche anno i 20 milioni, 1.535 navi in servizio, di cui il 60% realizzate negli ultimi dieci anni, 220 navi attualmente in costruzione nei cantieri di tutto il mondo e 27 miliardi di euro investiti negli ultimi dieci anni.
A tener banco, però, è soprattutto la privatizzazione di Tirrenia, la compagnia pubblica che Coccia definisce «un vero paradosso perché, con soldi pubblici, fa concorrenza agli altri armatori italiani». Ma se Berlusconi concorda sulla «concorrenza sleale» praticata dalla Tirrenia, il ministro Matteoli frena: «Va bene privatizzare, ma bisogna andare cauti - afferma - Anche il progetto di scorporare le regionali marittime e darle a costo zero alle Regioni non ha trovato d’accordo queste ultime. Non le vogliono a meno che non siano accompagnate dai necessari contributi. Ma i soldi non ci sono e allora è il caso di sedersi attorno al tavolo insieme agli armatori privati e trovare una soluzione». Sul futuro dei 1.600 marittimi in esubero in seguito alla privatizzazione, Matteoli chiama in causa gli armatori privati. «Siamo pronti ad assorbirli - afferma Coccia - penso sia ormai noto che c’è un’enorme carenza di marittimi italiani». Sul fronte della riforma della legge 84/94 sui porti, infine, il ministro ha detto chiaro e tondo che serve una nuova legge e non una serie di riforme.
Fonti notizie: da "Avvisatore Marittimo", "InforMare" e "Il Mattino" 9/7/09



A cura di Scala Camillo della Redazione



ID: 8545  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: domenica 13 aprile 2008 Ore: 22:33




























ID: 8528  Intervento da: camillo scala  - Email: doncamillo57@libero.it  - Data: venerdì 11 aprile 2008 Ore: 01:12

ONORE AI MORTI TORRESI DELLA MOBY PRINCE

Pigia la freccia per l'ascolto della "Inno dei sommergibili", eseguita dalla Banda Nazionale della Marina militare, regola il volume.

La tragedia del Moby Prince 10 aprile 1991
Alle vittime torresi della Moby Prince

«Quella della Moby Prince è una vicenda amara per la nostra città. La speranza, a quasi 17 anni da quel tragico 10 aprile, è che si possa fare finalmente chiarezza sulla sciagura, per dare risposte concrete ai familiari della vittime», dice il sindaco di Torre del Greco, Ciro Borriello. Cinque furono i morti della città del corallo: «Incontro spesso i familiari dei marittimi torresi morti sul Moby Prince - afferma - Nei loro occhi, pur a distanza di così tanto tempo, non leggo rassegnazione. Cercano la verità, una verità che vuole tutta l'Italia, prova ne sia la volontà di riaprire il caso dopo anni di silenzio». Un silenzio a cui non hanno partecipato proprio i componenti del comitato Moby Prince 140, che ogni anno si riuniscono a Livorno per ricordare con un corteo e una cerimonia pubblica quella tragica serata:

«Nel corso della commemorazione dei defunti - dice Borriello - ho incontrato i genitori di alcuni ragazzi morti nel 1991.Ponevano l'accento proprio su questa manifestazione, alla quale il nostro Comune da alcuni anni ha deciso di non partecipare più. Li ho visti seriamente dispiaciuti del fatto che a quella manifestazione mancasse proprio il nostro labaro. Per questo ho deciso di ripristinare la partecipazione di una nostra delegazione alla prossima cerimonia in programma nel 2008».E questa volta è il caso di dire "detto e fatto aggiungendovi un FINALMENTE!!!
Così dopo tre anni di assenza, l'amministrazione torrese sarà nuovamente presente alla manifestazione che ogni anno ricorda le 140 persone morte nell'incendio del traghetto al largo del porto di Livorno. Proprio nella città toscana da 14 anni (la tragedia si verificò la sera del 10 aprile 1991) si celebra il ricordo di 65 marinai di cui 21 marittimi campani: sette di Ercolano, cinque di Torre del Greco, tre di Caserta, due di Napoli e San Giuseppe Vesuviano, uno di Castellammare e uno di Avellino,campano anche l'unico superstite, il mozzo Alessio Bertrand, giovane di Ercolano che però da tempo ha lasciato la propria terra d'origine) e di 75 passeggeri che persero la vita in quel terribile rogo. Una tragedia che colpì profondamente anche la città del corallo: cinque furono,come già detto, le vittime residenti a Torre del Greco, mentre altre due pur facendo riferimento alla Capitaneria di porto torrese abitavano ad Ercolano e Scafati. Anche per questo ogni anno l'amministrazione prendeva parte alla manifestazione. Almeno fino al 2005, anno in cui l'allora commissario prefettizio Carlo Alfiero decise di tagliare la spesa legata alla trasferta di una rappresentativa del Comune a Livorno. Scelta che creò non poco rammarico tra i familiari delle vittime torresi del rogo, che invece hanno continuato a partecipare regolarmente alla commemorazione: «Con un dispiacere in più nel cuore - dicono - perché non vedere il labaro di Torre del Greco tra quelli degli altri comuni per noi significava che la città si era dimenticata dei suoi figli morti in circostanze ancora misteriose».

Una rimostranza che i familiari delle vittime hanno fatto anche al sindaco, Ciro Borriello, alcuni mesi fa nel corso di un incontro nel quale chiesero di ottenere interventi straordinari per il monumento che ricorda i torresi morti sul traghetto della Moby Lines. In quella circostanza il primo cittadino prese l'impegno che l'amministrazione sarebbe tornata a Livorno in occasione della commemorazione. Nei giorni scorsi l'atto con cui la giunta invia una delegazione cittadina, con tanto di stendardo comunale, in terra toscana giovedì: a guidarla sarà il vicesindaco Antonio Spierto, insieme a due rappresentanti del consiglio comunale (uno della maggioranza e un altro dell'opposizione) .
Insieme agli autisti del Comune, saranno a Livorno anche tre vigili urbani in alta uniforme. Ma l'amministrazione ha inteso fare di più: «Abbiamo deciso di mettere a disposizione dei familiari che vorranno seguire la cerimonia - afferma Ciro Borriello - un pullman gran turismo che partirà nelle prime ore di giovedì da via Vittorio Veneto per raggiungere Livorno per poi riaccompagnare i familiari delle vittime a Torre in serata. Stiamo predisponendo un elenco di persone: dovrebbero essere circa 30». Soddisfatti i familiari. «È la risposta che attendevamo dall'amministrazione - afferma Raffaele Cirillo, padre di un ragazzo deceduto a Livorno -. Siamo contenti che le nostre richieste siano state finalmente esaudite. Sarà anche un momento per fare il punto sulla situazione legale della tragedia. Noi chiediamo la riapertura del processo, ed è importante che in questa battaglia ci sia vicina anche l'amministrazione»






A cura di Camillo Scala



ID: 8527  Intervento da: camillo scala  - Email: doncamillo57@libero.it  - Data: giovedì 10 aprile 2008 Ore: 23:57

FILMATI DI REPERTORIO SULLA TRAGEDIA









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