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Argomento presente: « Ritorna il vero guerriero »
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ID: 5662  Discussione: Ritorna il vero guerriero

Autore: Veronica Mari  - Email: veronicamari@libero.it  - Scritto o aggiornato: sabato 12 maggio 2007 Ore: 15:38

Ci arriva in redazione una foto di un guerriero, figlio di guerriero.

Egli la commenta la foto così: "Adesso sì che siamo a cavallo!"

La foto è stata collocata Qui:

www.torreomnia.it/forum/bacheca/raimondo/raimondo.htm

La foto è quella di Ciccio che cavalca un bello esemplare.
Nessun commento da parte della redazione.

Bay bay


 
 
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ID: 5672  Intervento da: luca merlino  - Email: luigi.merlino@fastwebnet.it  - Data: sabato 5 maggio 2007 Ore: 18:15

A dire la verità,di questa discussione non ho capito niente!.I guerrieri secondo me sono quelle persone che con un azione possono cambiare qualcosa nel mondo,ancora nessuno lo ha fatto,quindi guarrieri non ce ne sono.Poi nella vita di tutti i giorni ogni persona si sceglie i suoi guerrieri a seconda dei propi ideali,si fantastici che veritieri.

ID: 5670  Intervento da: Marina Ciliberti  - Email: marinaciliberti@hotmail.it  - Data: sabato 5 maggio 2007 Ore: 16:43

Carissimo, mi hai tirato in ballo in modo gentile ed elegante.
Sono veterana del forum, ma con pseudonimo, l'ho sempre detto sin dai primi scherzi con Luca Merlino.

Dunque, guerrieri si nasce o lo si può diventare, poiché si tratta di acquisire un tipo d’energia in più rispetto a quella che abbiamo, un’energia atta ad aiutare il Guerriero stesso nelle sue battaglie.

Ma cosa sono queste battaglie? Sono semplicemente le difficoltà quotidiane della vita, gli ostacoli attraverso i quali dobbiamo dimostrare a noi stessi di possedere le qualità del vero Guerriero. Il maschio da noi è guerriero o è fesso.
Ma il vero Guerriero più che forte e combattivo deve essere ‘puro e senza macchia’ in fatto di lealtà ed altruismo, amico e mai complice, e questo non significa, appunto, che deve necessariemente vincere le sue lotte, anche perché molto spesso il Guerriero ne esce perdente invece che vincente, ma significa purezza d’ideali e di comportamento e quindi possedere una solida autodisciplina, non solo fisica, ma soprattutto mentale.

Io non credo che Franco Penza abbia inteso un guerriero tale quando ha introdotto, messaggi fa, l'appellativo di Guerriero a Luigi. Egli intendeva riferrsi forse alla frase fatta "Il riposo del guerriero", ma il suo risveglio.

L’autodisciplina fisica si acquisisce nella prima parte della via del Guerriero, che è una parte più pratica e dove gli atti che devono essere compiuti non sono tanto importanti in sé, ma servono soprattutto a tenere fermi sulla strada scelta, a non perdersi, perché ogni volta che usciamo dalla strada il lavoro per rientrarci è veramente faticoso, come nel forum.

Per autodisciplina mentale s’intende il controllo della mente, non fare cattivi pensieri, in sintesi, non perdere la fede. Il Guerriero combatte contro le disarmonie, le negatività, combatte per l’integrità morale, per l’equilibrio, per la Luce. Questi traguardi sono la sua vittoria.

Fino a che punto si è guerrieri?

Marina





ID: 5669  Intervento da: francesco raimondo  - Email: ciccioraimondo@fastwebnet.it  - Data: sabato 5 maggio 2007 Ore: 15:09

Sono in pieno accordo con questa giovane interlocutrice.
Solo per scherzo ed in forma del tutto privata avevo mandato a Luigi la mia foto a cavallo ma non per esibire me ma per amore della mia Deneb.La gentile Veronica ha usato impropriamente il termine "guerriero" avendomi preso forse per un Gattamelata o un Colleoni e associandomi, come si è soliti fare, con mio disappunto, a mio padre. E così abbiamo avuto due guerrieri e abbiamo suscitato la giusta reazione della lettrice e chissà di quanti altri che pur seguendo il forum non scrivono.
Per quanto riguarda le buone azioni che si dovrebbero fare sembrerebbe dalla osservazione della scrivente che i soggetti in questione vale a dire i "due guerrieri " padre e figlio" si siano dedicati a guerreggiare disseminando sui loro sentieri morti e feriti.
Posso assicurare che non è così. Come tutti i mortali cristiani si peccò e si pecca ma si è compiuto e si compiono anche buone azioni come quelle descritte dalla gentile e sensibile Ciliberti.
Chiudo questo mio intervento facendo una piccola e doverosa osservazione:amici forummisti vedete come da un, credo ingenuo, uso di un sostantivo si possa poi arrivare a toccare corde abbastanza nascoste e delicate come l'amor proprio,la sensibilità e tanti altri sentimenti che non sto qui ad elencare.
Un poco di attenzione in più quando si scrive ed altrettanta attenzione quando si legge.
Ciao a tutti
Francesco Raimondo


ID: 5668  Intervento da: Marina Ciliberti  - Email: marinaciliberti@hotmail.it  - Data: sabato 5 maggio 2007 Ore: 14:35

"I guerrieri non sono quello che voi intendete.

Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di nuocere la vita di un altro.

Il guerriero per noi è chi sacrifica se stesso per il bene degli altri.

È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a se stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità".

Toro Seduto (1831–1890), capo tribù dei Hunkpapa Sioux (Lakota).


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