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Argomento presente: « Da New York Gennaro vostro »
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ID: 451  Discussione: Da New York Gennaro vostro

Autore: Gennaro Della Gatta  - Email: dellagatta@aol.com  - Scritto o aggiornato: sabato 23 dicembre 2006 Ore: 15:20

Carissimi amici,
Di nuovo Buon Anno a tutti e buon lavoro, siete grandi.
Grazie a voi tutti per le bellissime paole nei miei confronti ma siete voi che meritate tanto apprezzamento.
Comunque il sito della stazione radio che trasmetto ogni sabato pomeriggio (dalle 4.30 alle 5.30 p.m. ora di New York - ci sono 6 ore di differenza nel fuso orario)e': WWW.ICNRADIO.COM
Il numero telefonico della stazione radio e': 1-718-779-6777
Nel mio programma menzionero' questo sito mandero' un caro saluto a tutti voi e spero che tanti nostri concittadini possano avere la gioia di scoprire e visitare questo sito per gettare sull'oceano un'autostrada immaginaria che unisca l'America e ogni angolo del mondo alla nostra cara Torre.
Un salutone affettuoso da un torrese innamorato della sua citta' e dei suoi cari amici che non dimentichera' mai.
Da NY il vostro Gennaro
 
 
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ID: 561  Intervento da: Gennaro  - Email: dellagatta@aol.com

Caro Salvatore,
a dirti la verita' di nostri concittadini ce ne sono molti e a Brooklyn e nel Queens (ora hanno tutti una certa eta') ma ne conosco ben pochi.
So che c'e' anche un circolo torrese, che io non ho mai avuto modo di visitare perche' neanche conosco la residenza.
Forse saprai che la citta' di New York e' grandissima, il lavoro e la famiglia ci impegna molto e poi noi italiani siamo molto disuniti, gelosi e pieni di preconcetti.
E' tutta una cultura diversa, un modo di vivere sociale completamente differente e... poi manca "La piazza".
Non c'e' una piazza o un angolo o zona di un quartiere dove la gente si incontra e si discute di tutto.
Si', esistono i circoli sociali, i bar ma... cisi reca solo per giocare a carte o assistere in compagnia ad incontri di calcio trasmessi su Rai International
anche se ognuno di noi e' provvisto di un abbonamento a Rai Intl.
Ogni circolo ha una sua struttura ma si pecca di tante attivita' culturali che possa coinvolgere tutti da i piccoli, ai piu' grandi.
La comunita' italiana all'estero e' molto disunita, sparpagliata, poco partecipe
ma tutti si lamentano di questo o quello ma quando si va al sodo tutti si tirano indietro.
L'esperianza radiofonica mi ha insegna tanto e credetemi si fanno sacrifici enormi sotto tutti i punti di vista ma... alla fine sono proprio i nostri connazionali a girarci le spalle.
La nuova generazione non e' per nulla interessata alla nostra cultura, alle nostre tradizioni, ai nostri valori e questo e' anche colpa nostra che non facciamo nulla per coinvolgerli.
Comunque al momento Caro Salvatore non mi vengono a mente forme dialettali se non poche come ad es.:
'A zeppata;
'o cazzabbocchio:
'a lamparina - che noi facevamo la vigllia dell'Immacolata e noi di Via Sedivola , vicina a chiesa 'e Santa Rita credo facevamo la piu' grande, la piu' colorita e forse la piu' familiare di tutta Torre del Greco.
A proposito non ho notato alcun riferimento a questa tradizione della lamparina dell'Immacolata>
Forse sono io che non l'ho ancora trovata?
Ciao caro Sal e a presto!!!
Da una serata fredda di N.Y.


ID: 534  Intervento da: Salvatore Argenziano  - Email: salvatore.argenziano@fastwebnet.it

Caro Gennaro,
ieri sera ti abbiamo ascoltato alle prese con decine di tuoi amici di tante regioni italiane.
Grazie per i saluti che ci hai rivolto e per avere più volte segnalato la nostra gang, na chiorma ‘i patuti p’a Torre. Che onore! M’hai miso nzieme î pitturi. Spero ca Ciroadrian nun se ncazzi.

Visto che tra i tuoi amici ci sono vecchi brucculini, ti chiedo di verificare questi termini torresi-brucculini dei miei ricordi. Ne ho cercato l’etimologia ma non ho certezze. E se ne acchiappi altri, sarò ben lieto di aggiungerli al Dizionario Torrese, con l’onore di inserire il tuo nome tra i coautori del testo “pe purta’ nzavramiento a lenga turrese”.
cr(i)s(e)mìss(o): s. m.
Regalo di Natale. etim. Dall’americano “Christmas.
sichinènza: agg.
Di seconda mano. etim. Americano “second ands”.
suèssa: s. f.
Giacca di lana. etim. Americano “sweater”.
zibbàbba: s. f.
Chiusura lampo. etim. Americano “zip up”.

Eccapace (può darsi) ca pure Angelo ce putesse ra’ na mano.
Un abbraccio carissimo Torre-NY.


ID: 474  Intervento da: GENNARO DELLA GATTA  - Email: DELLAGATTA@AOL.COM

Carissimo Luigino, Gigino
ma tu mi metti in imbarazzo!
I troppi elogi mi fanno piccolo piccolo e, lo sono.
Magari fossi San Gennaro, una volta e per sempre accontenterei tutti quelli che lo pregano, lo bestemmiano o lo prendono in giro.
Farei vincere la lotteria (ogni settimana) ai piu' poveri e bisognosi, pieni di debiti e senza lavoro.
Cosi' si andrebbe per gradi di poverta' e bisogno (per favore non un unico vincitore ma piu di uno).
Poi darei una bella e comoda casa a tutti quelli che la sognano.
Un compagno o compagna ideale per tutta la vita.
Una macchina che non si rompe mai e poi sempre pulita e meno inquinante.
Che 'u Napule e 'a Turris stessero in serie A e vincessero lo scudetto ogni due o tre anni.
Che la nostra amata Torre fosse rispettata, valutata, incoraggiata, piena di voglia di aiutare l'un l'altro.
Farei diventare santi a tutti i delinquenti che la storpiano (ricchi e poveri , intellettuali e non, sfaticati e menefreghisti)
Vorrei che Torre fosse un giardino dove ginestre, rose, margherite, la rendessero profumatissima, idilliaca insomma 'na bella vuagliona ca fosse rispetytata e vuluta bene comma 'a 'na mamma.
Noi tutti la vogliamo bene la Signora TORRE e' a mamma 'e tutte quante, e' cumm' Ammaculata e' 'a Vita nosta.
Lui, Aniello, Antonio, Angelo, torresi facimma 'a mamma nosta 'nu bellu regalo...
Facimmela chiu' bella, vulemmela chiu' bene, nun c'a scurdamma sia nuie che stamme luntane che vuie ca tenite abbacciata tutte 'e iuorne.
Da New York
Il vostro Gennarino innamorato della sua mamma


ID: 454  Intervento da: Luigi Mari  - Email: gigiomari@libero.it

Genna',
Tu sei, senza tema di smentita, la reincarnazione di S. Gennaro in quel di New York, con tutto il rispetto del "Ianuario" (trasformazione napoletana di un componente la famiglia gentilizia del III secolo, in piena persecuzione cristiana). Tu, come il vescovo di Benevento (non di Napoli), puoi intercedere per difenderci dal "Vesevo sterminatore" in nome dell'amore comune che abbiamo per Torre.
Ianuario, quindi Gennaro, era il cognome orignario del santo e non il nome.
Cosa c'entra S. Gennaro con Torre? Ma ne è il compatrono insieme all'Immacolata.
I torresi, per adattamento epocale non possono affidare il proprio destino solo alla clemenza del Tuo grande Omonimo perseguitato da Diocleziano e per intercessione a Te; ma sa bene, il corallino, che oggi, per vivere bene, deve accendere una candela al diavolo e una a S. Gennaro proprio come la Tua posizione anagrafica: "Gennaro" la spiritualità, il sacrificio, l'amore per il fratello e la "gatta", felina, feroce, traditrice.
Quel "Gennaro vostro" del titolo di questa discussione la dice tutta e ti scagiona dal dualismo bene-male. D'altronde solo un "illuminato" poteva generare la metafora della lunga autostrada ideale da Torre del Greco a New York.
Intanto godiamo della fortuna di avere intorno, in questa sede, torresi "scelti" in fatto di umanitario e di fattività come Aniello Langella, Salvatore Argenziano, Antonio Abbagnano, Franco Formicola, ecc.
Speriamo che la rosa dei cavalli trainanti questa carrozza ideale di progresso torrese e di revival di recupoero si ampli senza contraddizioni e discrepanze. Non è facile allineare tante teste, specie se ciauscuno è cima del proprio settore; ma l'amore per le origini e per la città farà da paciere, accomuna, perché è vero che di mamma ce ne è una sola, ma, a parte l'Immacolata che è la mamma di tutti, Torre è la nostra mamma ideale, non ne abbiamo altre, teniamocela stretta. Essa è il nostro passato e il nostro futuro. La sua materia è fatta di infiniti pezzetti di noi stessi nel bene e nel male, nella bontà e persino nella cattiveria che, spesso, è solo una reazione difensiva irrazionale ma reversibile.
A parte il "cattivo patologico" certa superbia torrese non è altro che riservatezza, timidezza, introversione. Le lunghe assenze di casa dei nostri progenitori marittimi ha un po' incrinato nel tempo il nostro caratteriale con l'introversione. Perché una cosa è la famiglia intera che emigra ed un'altra è la scissione drastica e disumana del nucleo domestico.
Basta prendere per il sedere l'orgoglio, il preconcetto è certe negatività si sovvertono. Ma alla base ci deve stare stare l'umiltà. E l'umiltà non è debolezza o codardia; la vera umiltà è soprattutto forza, volitività, vigore. L'umiltà vera non ha bisogno né di comandare né di obbedire. Chi la scambia per debolezza è uno stupido ed un inetto ed è difficilmente recuperabile.
Tu sei il nostro corrispondente da New York, Gennaro, sei la voce della Torre americana, il novello "Ruggero Orlando" della nostra conoscenza dei torresi d'oltre oceano.
Aniello. Salvatore, ecc. siamo le voci della Torre Italiana, ma ascoltiamo una sola musica, ora vicina, ora lontatana, ma una sola comune armonia.
Luigino u 'nquacchiacarte


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