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Argomento presente: « Angelo da New York, le spiagge » | ||||||
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ID: 4247 Intervento
da:
Angelo Guarino
- Email:
AngeloJG@aol.com
- Data:
giovedì 31 agosto 2006 Ore: 20:41
Caro Arturo, grazie due volte per la tua risposta. Il secondo ringraziamento e per aver dimostrato a Serena che ci sono altre persone che piacciono scrivere a lungo. My, my, mi dici che, da marittimo, hai visitato parecchi posti in America..Mi parli di famosi, incantevoli posti da New York alla California, alla Florida come un vecchio e lungo residente, mai come “un torrese sempre rimasto a Torre, tranne gli imbarchi” La descrizione di quei posti, da te visitati, come marittimo, e’ fatta con passione, con un tocco di amore ed e’ tanta accurata da farmi sospettare che questa e’ la tua seconda journee' su questa terra. Mi fa piacere che hai avuto dei bei ricordi dell’ America e a quanto scrivi, li tieni come un tesoro. Mi fa oltremodo piacere sentire una persona che parli dell’ America come se fosse un posto magico. In un mondo pieno di antiamericanismo, il tuo sentimento e’ gradevole, e’ un “babba” Arturo, io amo l’America, la terra di mia adozione, la terra che mi ha dato l’ opportunita’di migliorare la mia posizione e la posizione dei mei discendenti, ma allo stesso tempo e allo stesso modo amo l” Italia, la mia terra natale, la terra dei miei genitori, della mia famiglia. ecco perche’ scrivo su argomenti come se io non avessi mai lasciata la nostra amata Torre Arturo, in quanto ad invidiarmi per la mia residenza in America, ho da farti una confessione. Parecchie notti, quando non si dorme, un caso normale per noi altri ottantenni, visualizzo la posizione mia e dei miei discendenti, mentalmente recito il “God Bless America”. Quando invece visualizzo la mia famiglia che mi salutava alla mia partenza dal molo di Napoli o quando, specialmente, visualizzo mia madre, mio padre che mentalmente mi chiedevano “quando ti vedremo di nuovo” allora al God Bless America, aggiungo........ ”cumme e’ amar stu pane”. Saluti alla grande famiglia di Torreomnia. Da Rockaway, vogliamoci bene, Angelo PS: sei proprio sicuro che questa non e’ la tua seconda journee? |
ID: 4246 Intervento
da:
ciccio raimondo
- Email:
ciccioraimondo@libero.it
- Data:
giovedì 31 agosto 2006 Ore: 15:19
Errata Corrige: Non White House ma Campidoglio!!! |
ID: 4245 Intervento
da:
ciccio raimondo
- Email:
ciccioraimondo@libero.it
- Data:
giovedì 31 agosto 2006 Ore: 15:11
Torre del Greco - Nuova York - Torre del Greco: andata e ritorno Per prima cosa un saluto a tutti i lettori del forum. Dopo un lungo silenzio, seguito alla interessante partecipazione a codesto nuovo modo di comunicazione, che però, mio malgrado, degenerò in una serie di equivoci e malintesi che portarono all’allontanamento di molti e alla temporanea chiusura del sito stesso, mi permetto di inserirmi in questa discussione promossa dal compaesano Angelo Guarino, ormai cittadino della Grande Mela da diversissimi anni. Ritornato come turista nella piccola città che gli diede i natali, inevitabilmente si è trovato a fare i conti con il tempo che è trascorso e con le modifiche che ha notato nei luoghi della sua infanzia. Alla cara Serena Mari (potrei dire Sirena per le cose che dice a mio riguardo) dico grazie per il “filosofo” e spero non per la lunghezza dei mie canuti e non più lucidi capelli. L’intervento di Angelo e le risposte di Serena, di Arturo e, in altro tema di discussione, di Vito D’Adamo, mi hanno fatto ricordare una discussione protrattasi per diversi giorni che ebbi con il compianto, grande artista Carlo Parlati, stando entrambi seduti sulla battigia con i piedi infossati nella non sottile ma fresca rena del Laghetto. Dietro a noi le grigie rocce di basalto posto a protezione della ferrovia, davanti la breve scogliera grigio-nera, perché bagnata ed in lontananza parte di Capri e poi Sorrento fino a chiudere la cartolina con la Torre di Bassano ed il sottostante, rumoroso lido “La scogliera”. Questo avveniva più di vent’anni fa. Dopo l’ultimo intervento della Ferrovia a protezione di quel tratto che va dal Cavaliere fino a Bassano anche i luoghi che descrivo non sono più gli stessi sotto diversi aspetti. Faccio una breve digressione sulla parola “cavaliere” che non indica una persona ma proprio la spiaggia di cui parliamo per il semplice fatto che essa si trova “a cavaliere “ vale a dire “tra” l’abitato e la famosa torre di avvistamento voluta e costruita in epoca vicereale. Con il mio gozzo di sei metri, armato con vela latina, ero solito allora sfruttare il vento di maestrale che prima di mezzogiorno si faceva, e si fa sentire, in maniera leggera per poi rinforzare nel pomeriggio. Con lo “specone” (leggi bompresso) dritto per Sorrento stringevo quella leggera brezza che mi portava con abbastanza celerità al largo del cimitero qui poi, avendo la barca preso adeguato abbrivio, viravo verso terra con il vento da sinistra che faceva gonfiare la randa in tutta la sua estensione non avendo questa l’ostacolo dell’alberotto. Quando arrivavo al laghetto Carlo già da tempo aveva avvistato la mia vela standosene seduto accanto alla moglie Luisa e facendo attenzione ai suoi figli che intorno giocavano. Il suo grosso gommone con fuoribordo era tirato per metà sulla spiaggia mentre la mia Kiapa con le vele imbrogliate la lasciavo dondolare al centro dello specchio d’acqua. Ho voluto di proposito indugiare su questa descrizione per avere una ambientazione adeguata a quanto andrò a dire. Ho letto, dunque, con interesse le cose dette dai tre non più giovani amici: uno residente negli USA, un altro a Torre ed ancora un altro in Germania. Il celebre incisore, scultore, orafo e pittore, che ha onorato in vita questa nostra comunità e che ancora la onora ora che non è più tra i cosiddetti vivi, mi raccontava la sua esperienza americana avendo all’epoca fatto un lungo viaggio negli States. Egli usava quasi le stesse ammirate parole dell’amico Arturo Borriello che pure a quanto leggo ha molto viaggiato “per terra e pur per mar” Con i grandi occhi incastonati nella sua robusta e rotonda testa dai capelli cortissimi oltre che con la voce mi descriveva le sue emozioni d’artista al cospetto della grandiosità del Nuovo Mondo; di quella naturale e di quella artificiale, prodotto appunto dell’uomo artifex. Mentre lo ascoltavo ammirato ed interessato nella mia mente le note della Rapsodie in Blue facevano da sottofondo musicale. Egli poneva in evidenza sempre una cosa: la grandezza fisica di tutto ciò che aveva visto e per conseguenza logica la grandezza di tutto il “sistema” di questa grande nazione che si chiama United States of America. Certamente le immagini che cinema e televisione ci offrono quotidianamente di questo mondo americano non riescono a suscitare in chi non è stato fisicamente in quei luoghi un’adeguata emozione. Io che sono rimasto sempre entro il perimetro dei confini italiani provo non poco rammarico di non esservi ancora stato. Forse un giorno anche sul mio volto schizzerà l’acqua del Niagara, i miei occhi si poseranno ammirati sul volto bronzeo di Abramo Lincoln, sulla cupola grande della White House ed ancora ed ancora…….Voglio dire in definitiva che l’esperienza diretta delle cose imprime nell’animo di chi tale esperienza fa impronte più definite ed indelebili e a seconda della personalità più adatte a formare quella che generalmente si chiama “cultura”. Ma dove si vuole andare a parare con questo discorso? E’ presto detto: tutto quello che i nostri tre amici hanno scritto, tutte le loro riflessioni circa le differenze tra il passato ed il presente, tra le diverse realtà sperimentate chi non le sottoscriverebbe? E allora? Le realtà rimangono tali con le loro differenze: Nuova York rimarrà quella che è e che sarà e Torre del Greco pure. Per poter risorgere “post fata” Torre del Greco o meglio i torresi, con l’apporto anche di quelli che vivono all’estero, dovrebbero acquisire una maggiore “consapevolezza” del loro grande passato. Qui il “grande” supera di molto l’emozione che pure suscita la visione delle megalopoli nordamericane e ora anche cinesi o giapponesi. o arabo-saudite. In questo nostro piccolo golfo, infatti, è passata la Storia. Questi luoghi a noi familiari perché ci hanno visto nascere, salvo poche modifiche, sono gli stessi in cui le più grandi figure hanno fatto la storia del mondo occidentale che è culminata poi proprio nella “grandiosità americana”. Non a caso Paul Getty si fece ricostruire la casa dei Pisoni di Ercolano, “Villa dei Papiri”, credo, nei pressi di Los Angeles. Voglio ricordare di questo arcimiliardario una battuta:” Se devi alla banca 100 dollari è un tuo problema. Se invece devi 100 milioni di dollari è un problema della banca.” Carina, nevvero? Ho parlato di personaggi grandissimi. Uno tra i primi: Cesare. Si, Caio Giulio Cesare, che dopo la guerra civile tra Silla e Mario, lui, mariano o popolare, visitò questi luoghi, se ne innamorò, e a Baia si fece costruire una sua prima “casuccia”. Essa ancora ospita gente e continua a fare la sua funzione inglobata nel famoso Castello. Calpurnia, moglie del guerriero, era una Pisone i cui discendenti si faranno in quegli anni fortunati costruire la villa di cui prima si è parlato e che Bebio con la sua eruzione nel 79 d.C. non distruggerà ma conserverà, testimone di quella grandezza. Torre del Greco, come città e come territorio, era rimasta quasi intatta rispetto alla sua storia millenaria salvo le distruzioni, queste sì, del 1631 e del 1794. Tuttavia esse non sono niente rispetto a quelle perpetrate dai suoi figli dopo il secondo conflitto mondiale che pure aveva portato lutti e distrutto edifici. Nell’immediato dopoguerra suonarono le trombe e si videro innalzare muri di una Gerico all’incontrario. Qui mi fermo perché non voglio essere tedioso e lungo ma credo che il concetto che ho inteso esprimere sia alquanto chiaro. La discussione è aperta e può essere fruttuosa con l’intervento di chi è interessato all’argomento. Francesco Raimondo |
ID: 4236 Intervento
da:
Angelo Guarino
- Email:
AngeloJG@aol.com
- Data:
mercoledì 30 agosto 2006 Ore: 19:51
Cara mia nuova acquisita nipotina Serena Mari grazie per aver risposto alla mia lettera sulle spiaggie rubate Si, e’ vero, sono stato un po’ lungo, ma come si fa a dire tante cose con un meno spazio? Infatti io avrei potuto essere ancora piu’ lungo, senza essere noioso, Schioccamente, nella mia lettera, ho lasciato fuori il “lido delle mappatelle” il piccolo strato di spiaggia, al secondo Cavaliere, accanto ad uno sbocco d’ acqua piovana contenente anche tutto cio’ che la mente umana possa immaginare. Questo strato di spiaggia era lasciato libero di accesso ai non paganti forse per rispetto al codice costiero e coprirsi le proprie spalle. Il suo accesso era crossando un passaggio a livello della ferrovia (quanto rischio) e seguendo un vialottolo non piu’ grande di un metro di larghezza. Alla gente che frequentava questa spiaggia, era proibito inoltrarsi verso la spiaggia a pagamento, i trasgressori venivano “consigliati”di lasciare, con un insito venivano cacciati con la forza. Per aver un idea di quanto era deplorevole, se non puzzolente quel pezzo di spiaggia, basta dire che il mare era tanto inquinato che a volte e spesso, si nuotava in compognia di un oggetto indesiderabile (l’ ultima volta che usai il proprio termine, Luigi mi cesttino’ la lettera per “volgarita”) Cara nipotina Serena - accetto ben volentieri, (credimi ne sarei orgoglioso), la tua proposta di essere il tuo angelo custode (a tempo dovuto) ma sappi che devi aspettare molto tempo in quanto che’ io ho un contratto a lunga scadenza, quindi per ora di devi accontentare solo di uno zio affettivo. Please give my best wishes to my niece, Dina Da Rockaway, come sempre, vogliamoci bene, Angelo |
ID: 4232 Intervento
da:
Arturo Borriello
- Email:
borrielloarturo@supereva.it
- Data:
martedì 29 agosto 2006 Ore: 23:52
Caro Angelo, Ti invidio per la tua permanenza in America da tanti anni. IL SOGNO AMERICANO è il caso di dire. Io conosco New York da marittimo torrese e ne sono rimasto sempre incantato. A me tutta l'America mi incanta. Una delle nazioni più giovani del mondo, gli Stati Uniti, sono un concentrato di paesaggi sconfinati, immensi parchi nazionali, spiagge lunghissime e gigantesche metropoli. Ciò che colpisce chi vi si reca per la prima volta è la grandezza di questo Paese, che caratterizza ogni cosa. Quando si parla delle grandi metropoli americane la prima che viene alla mente è sicuramente New York, la Tua zona, a quanto so. Immensa, piena di gioia di vivere, suggestiva, frenetica, la “Grande Mela” accoglie gente di ogni parte del mondo ed offre meravigliosi paesaggi in tutte le stagioni. Sono rimasto sempre incantato dai celebri grattacieli situati a Manhattan, il cuore della città. Questi sono l’ Empire State Building, il Flatiron ed il Chrysler. Times Square è considerata l’ombelico del mondo. E' vero che Napoli è bella e Torre del Greco vanta un clima eccezionale, ma a parte il degrado che Tu pure osservi nel Tuo messaggio sulle spiagge nulla è Torre con l'unico "Palazzone" accanto alla Villa comunale rispetto ai quartieri di Broadway, con i suoi numerosi teatri, di Chinatown e Little Italy, e di Soho, ritrovo degli artisti. Passeggiando lungo le avenues e le streets incontravo numerose gallerie d’arte e prestigiosi musei, come il Guggenheim ed il Metropolitan. Spesso ho fatto un giro in battello intorno all’isola di Manhattan e godevo di uno sguardo d’insieme di tutta la baia di New York ed ammiravo la famosa Statua della Libertà, simbolo della città e di tutti gli Stati Uniti. Alla fine mi facevo condurre al Central Park, il grande giardino dei newyorkesi con splendidi viali alberati e piccoli laghi che d’inverno si trasformano in piste per pattinare sul ghiaccio che Tu ben conosci. Ma visto che in questa discussione hai parlato di spiagge e ci hai mandato la foto di due torresi che abitano nientemeno che in California, definiamola la meta ideale per coloro che amano il sole, il mare e il divertimento. Oltre a Los Angeles e a San Francisco, le località che più amo sono le famosissime spiagge di Santa Monica, Venice e Malibù e Santa Barbara, che racchiude in sé lusso e mondanità. Los Angeles, la città degli angeli, la Tua Città Angelo, è la tappa obbligatoria per coloro che amano il cinema e vogliono visitarne i luoghi sacri. Nel mitico quartiere di Hollywood, lungo la Hollywood Boulevard, hai mai visitato il Teatro Cinese che custodisce nel cemento le impronte delle mani e dei piedi dei divi dello spettacolo più famosi. Ma è negli “Studios” di Hollywood che si potrebbe avere la fortuna di incontrare un attore in carne ed ossa oppure assistere a spettacoli dai sorprendenti effetti speciali all’interno dei set cinematografici dove sono stati girati alcuni tra i films più belli del mondo. Non potrò mai dimenticare da quarantenne una passeggiata con una ragazza americana lungo la Rodeo Drive, la strada più elegante di Los Angeles, che attraversa il lussuoso quartiere di Beverly Hills, residenza preferita di grandi attori e personaggi più in vista della città. E chi dimentica, caro Angelo la stravagante ma allo stesso tempo raffinata e anticonvenzionale San Francisco, conosciuta soprattutto per l’imponente Golden Gate Bridge, uno dei ponti più belli del mondo. Non meno conosciuto è Chinatown, che, con i suoi caratteristici edifici con il tetto a pagoda, costituisce il più grande quartiere cinese di tutta l’America. Ogni volta che sbarcavo da quelle parti non mi perdevo lo splendido panorama sulla baia che si gode dalla collina di Twin Peaks, famosa per il telefilm che vi è stato girato negli anni ’90. Scendendo più a sud della costa californiana, troviamo poi la città di San Diego, una delle località più particolari ed accoglienti della California meridionale. I suoi imponenti grattacieli si intonano perfettamente con l’azzurro dell’oceano ed il verde dei suoi ampi parchi cittadini. Prega i tuoi amici torresi che ci parlano delle sue tante bellissime spiagge che non sono mai troppo affollate e regalano una piacevole sensazione di relax e tranquillità. Come vedi questa Tua proposta di descussione è così bene articolata e analitica che sembra Tu non abbia mai lasciato Torre del Greco, ma Ti aspettavi che un torrese sempre rimasto a Torre, tranne gli imbarchi, conoscesse così bene il posto in cui vivi Tu e i due Tuoi amici californiani? Cosa sono le spiaggette di Torre del Greco, privatizzate ma col mare inquinato rispetto alle spiagge della Florida, grandi città dalla vivace vita notturna e numerose bellezze naturali dove l’aria che si respira è fortemente influenzata dal vicino Messico. Le località preferite dai turisti sono sicuramente Orlando e Miami. Tu mi insegni, caro Angelo che Miami è il paradiso per coloro che amano il mare e il sole ed è una città che fonde la vivacità della cultura latino americana con la atmosfera delle immense metropoli americane. Una delle zone più note è Miami South con il coloratissimo Art Déco District, ricco di stravaganti edifici dalle tinte pastello e dalle vistose decorazioni Anni Venti. L'America è immensa, le spiagge sono tante e chilometriche che sarebbe impossibile privatizzarle. Grazie per avermi dato lo spunto per esprimere questo mio sogno americano. Arturo |
ID: 4220 Intervento
da:
Serena Mari
- Email:
sery_mari@hotmail.com
- Data:
lunedì 28 agosto 2006 Ore: 16:04
Caro zio Angelo, è proprio vero, Giotto superò Cimabue. Nessuno fin'ora, a parte il filosofo Ciccio Raimondo, (a giudicare dalla chioma) era stato capace di comporre scritti lunghi ed interessanti come quelli di mio padre. Angelo da New York piano piano e quatto quatto ha cacciato fuori tutta la sua scienza di italo-americano in gamba. Superba la Tua chiara relazione sulle spiagge. Ci hai fatto conoscere molti termini di paragone appunto italy-americani circa ciò che è di demanio pubblico. Ci aspettavamo qualche parola sui nuovi personaggi all'estsro del Forum D'adamo Vito dalla Germania, che ci manda vecchie foto di gruppo dei torresi; di Giuseppe da Verona, salvato dalla nobile sorella torrese che gli ha donato mezzo fegato per farlo ancora vevere (aspettiamo la storia intera); d 'A Cerasa, torrese archeologo da Milano, purtroppo defunto; della nuova grande intera sezione dedicata al Dott. Francesco penza, che spesso ha detto di stimarti e volerti bene; dei BEN 500 FILMATI di Torre del Greco che mio padre ha messo in Torreomnia e che puoi goderteli in poltrona in quel di New York. Senza parlare di quelli che stiamo raccogliendo redigendo di nuovi. Lo so, Torreomnia è una risacca di amore torrese che immerge il torrese sul bagnasciuga dei sogni; e la spuma del mare non fa nemmeno in tempo a tornare indietro che subito ti riinvade e ti avvolge di armonia e serenità. Angelo, volevo farti una proposta. Il so che Tu camperai ancora moltissimi anni, ma quando sarà il momento... (perché alcuni che seguono Torreomnia in silenzio, pensano che per loro "quel momento" è scongiurato), ebbene fra cent'ann che sarà il Tuo momento, quoi divemtare il mio Angelo custode come ne films "La vita è meravigliosa" di Frank Capra? Per me basta che per ora mi sei Zio affettivo su quasta terra. Ti abbraccio ![]() Tua nipotina acquisita Serena Mari |
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