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Argomento presente: « Perché molti ci odiano? » | ||||||
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ID: 4057 Intervento
da:
Arturo Borriello
- Email:
borrielloarturo@supereva.it
- Data:
domenica 30 luglio 2006 Ore: 22:05
Caro sig. Angelo, Sono vissuto alcuni anni in Inghilterra per motivi di lavoro. All'inizio mi sembrava di avere tutti nemici intorno, poi con pazienza e fatica mi sono fatto un sacco di amici. Ma rimane il senso del razzismo dovunque, perché si considerano sempre gli immigrati degli estranei che vengono a sottrarre qualcosa di proprio. Invece quasi tutti gli immigrati è più quello che danno che quello che ricevono. L'unico paese dei "fessi", per così dire, è l'Italia che accoglie tutti: polacchi, africani, cinesi, cantanti e attrici straniere senza battere ciglia. Un italiano per avere la pensione sgobba quarant'anni e, oggi, rischia di non averla più. Una donna polacca, invece, sposa un anziano italiano ed dopo due o tre anni di accudimente l'anziano muore e lei si prende casa e pensione. Più America di così... Il paese della cuccagna. E' l'Italia è oggi la vera America, il nuovo crogiuolo di razze. Premetto che sono tollerante e antirazzista come tutti. Inoltre, a parte qualche sporadica protesta del singolo non ho mai visto veri episodi di razzismo e di intolleranza verso gli immigrati in Italia, anzi, nei riguardi dei più diseredati gli extracomunitari, c'è molta comprensione. C'è un giovane tracagnotto africano "vu cumprà" che gira con il carrozzino per Torre del Greco con la trovata da imbonitore: "Cinqui anni di caranzia amigo" e mostra cerotti o mollette per i panni. Come fai ad odiare un essere umano così? Tuo amico Arturo |
ID: 4052 Intervento
da:
Luigi Mari
- Email:
info@torreomnia.com
- Data:
domenica 30 luglio 2006 Ore: 15:43
Caro fratello in Torre Angelo Guarino, ![]() perdonami se Ti chiamo fratello in Torre, ma sono talmente felice di avere nel forum uno dei pochi torresi fuori le mura che mettono in pratica la nobiltà del proprio animo, rischiando controversie e contraddizioni con coraggio ed umiltà. Tu hai scritto: >"Perche’ noialtri italiani siamo malvisti, disprezzati o perfino odiati?< Bisogna distinguere le varie sfaccettature dell'odio, sia razziale che classista che paesano, che, addirittura, domestico secondo i parametri epocali odierni. Ciò perché le dritte etiche e morali oggi penano sotto il giogo del potere economico. Gli italiani stiamo sullo stomaco a molti per due motivi, secondo me. In primo luogo per la nostra valentìa, il nostro genio creativo, la nostra storia, la nostra meravigliosa terra. Quindi per invidia. In secondo luogo, come in tutti i popoli geniali, vi sono le "pecore zoppe" l'eccezione che conferma la regola, cioè i malavitosi, gli scaltri e i furbastri, gli sfaccendati, grazie, o per colpa del meraviglioso sole quasi quatrimestrale. Eslege. Retaggio storico dei briganti, dei lazzaroni, ecc. che acquistavano potere dagli stessi reami che li utilizzavano per combattere la delinquenza comune con l' "occhio per occhio, dente per dente" fino a consolidare nel futuro un secondo stato scisso e fuorilegge, ma connivente col primo. E' chiaro che questo non è solo un fenomeno italiano, ma a parte le esportazioni cinesi, portoricane, russe, ecc., della malavita, l'Italia eslege estende l'arroganza e la soverchia autodifesa in molte fasce sociali per la sua origine di popolo dominato dagli stranieri, specie il sud e la Campania. Ciò ha causato uno stato psicologico precario che si è inserito cromosomicamente nel DNA fino ai giorni nostri. (Leggi "Il resto di Niente" di Enzo Striano, versione scolastica con chiose). Il caso attuale dei napoletani minacciati di essere scacciati da Paestum, Agropoli e da tutto il Cilento, per arroganza, prevaricazione, ecc. si riferisce a questa minoranza di persone che, vuoi per sentimenti atavici, vuoi per mancanza di studi e vecchie ideologie gerarchiche o per origini lazzaroniche, guastano il buon nome di un intero popolo che ha portato nel mondo, a parte qualche guasto, civiltà, cultura, romanicismo e napoletanità. Angelo. Tu hai scritto: >In un certo modo potrei intuire la differenza tra bbasci ’a mare e ncap ’atorre; potrei anche intuire il sentimento fra Torre e Resina e viceversa. (c’e stato e vi sara’ sempre poca simpatia fra due adiacenti paesi). Il disprezzo e la poca simpatia verso il napoletano (non credo affato all’odio, non si puo’ odiare per così poco) la si puo’ individuare nel suo noto carattere:: furbizia, spavalderia Chi non ricorda le varie storielle (che poi non sono storielle, ma verita’ viventi) del paesano (l’ingenuo) che va a comprare un paio di scarpe a Napoli per trovare, nella scatola, solo dei giornali o del vestito di gambardina trasformatosi in stracci.< L'intolleranza del paese accanto, caro Angelo, si riallaccia (in tutto il mondo) all'intolleranza del vicino di casa la "cui erba è sempre più verde". Furbizia, scaltrezza spavalderia del vesuviano invece hanno origini storiche, masanielliane. Ettore Imparato conclude cosi la sua «Piccola storia di Napoli»: «I Romani vennero per liberare Napoli dai Sanniti, i Goti dai Romani, i Bizantini dai Goti, gli Svevi dai Bizantini, gli Angioini dagli Svevi, gli Aragonesi dagli Angioini, Carlo VIII dagli Aragonesi, gli Spagnoli dai Francesi, gli Austriaci dagli Spagnoli, i Borboni dagli Austriaci, i Francesi dai Borboni, i Borboni nuovamente dai Francesi, Garibaldi dai Borboni, gli Alleati dai Fascisti. (...) Meno male che il napoletano, quando e come può, sa liberarsi da solo! In mancanza sa vivere libero anche sotto l’oppressione. (...) Egli ha preso pregi e difetti di tante razze, dalla cui fusione ha tratto una vivida intelligenza, invidiata da altri popoli». Ma allineati ai pregi ci sono immancabilmente i difetti. Pensa Te a noi torresi, marittimi da secoli, quindi, oltre che atavicamente dominati e precari, giramondo per eccellenza. Le virtù, purtroppo sono pesanti e difficili da imparare, i difetti sono l'unica cosa che si imparano senza maestri. La fortuna del popolo torrese fa perno proprio su questo sentimento di uscire dalle dominazioni e dalle esperienze negative dei "porti" che si è tradotta in individualismo domestico ed estremo antagonismo. Da qui le lottizzazioni, i masi chiusi e le poche famiglie-branco che però sfociano in accoliti, nepotismi e malvessazioni. Tutti sanno, però, cosa fa una mela guasta in un paniere di mele buone! La maggior parte dei napoletani, dei vesuviani e degli italiani tutti sono brava gente, ma, giocoforza, sono soggetti ingiustamente alla brutte nomee per colpa di pochi arrampicatori sociali senza scrupoli che sgraffignano il potere dalla buona fede della gente. Tu hai scritto, Angelo: >Nel campo locale, non credo che debba elencare le dicerie fra gente di ‘bbasci ‘a mare” e gente di “ncap ‘a torre” le dicerie fra Torre e Resina e viceversa e fra Resina e......... Napoli Nel campo nazionale basta ascoltare le odissee di un napoletano o siciliano vissuto a Milano o in altre parti dell’alta Italia per rendersi conto della poca simpatia, disprezzo o odio riservatoci<. Una delle altre cause dell'intolleranza è anche L'INVIDIA. Essa si caratterizza come desiderio ambivalente: di possedere ciò che gli altri possiedono, oppure che gli altri perdano quello che possiedono. L'enfasi è, quindi, sul confronto della propria situazione con quella delle persone invidiate, e non sul valore intrinseco dell'oggetto posseduto da tali persone. E' intesa come ostilità nei confronti di chi potrebbe sottrarre al geloso qualcosa che questi già possiede. Il fenomeno epocale è bidirezionale. Vale a dire che un emigrato napoletano può nutride invidia per il milanese benestante ed il milanese è intollerante per questo sentimento, ma nel frattempo invidia le nostre capacità. Il peggio è che questa intolleranza da nazionale, regionale o paesana si è estesa oggi, in diversi casi, fino all'interno delle mura domestiche con incomunicabilità ed altre intolleranze nevrotiche. La droga, voluta dal potere, ha fatto il resto. Angelo, Tu scrivi: >Io sono lontano dalla Madre Patria da quasi 60 anni, ma sono orgoglioso di dire che ho mantenuto un contatto con la mia famiglia italiana, sia dentro che fuori le mura di Torre. Durante il mio soggiorno ho incontrato molte persone di mie e di altre origini ed e’ stato quasi sempre una manifestazioni di poca simpatia, disprezzo o perfino odio per la nostra stirpe<. Ecco perché in altra sede abbiamo detto che sei l'italo-americano più buono del mondo. Mantenere buoni rapporti con la famiglia di origine è quasi scontato, ma Tu li mantieni pure con gli amici torresi, ed esprimi pubblicamente apprezzamenti per Torreomnia come non hanno mai fatto molti riottosi infermi di invidia. Il problema odierno non è essenzialmente razza contro razza, nazione contro nazione, ma uomo contro uomo. Non altro che l'antico "homo homini lupus" di Plauto. (L'uomo è lupo con un altro uomo). Le persone intolleranti che hai incontrato si sarebbero ridimensionate diventandone complice. Ma stu sei troppo onesto e leale e Ti sei limitato solo a chiederTi il perché, magari con dei senso di colpa perché non trovi risposta. Malgradio tutto sii orgoglioso di essere italiano, perché i nostri difetti che ho citato non sono superiori a quelli delle altre etnie. Ma quello che Ti fa nobile, Angelo, è che in un mesaggio precedente Tu hai difeso gli Italiani e gli americani per quanto riguarda il cibo allo stesso modo, perché la bontà e la saggezza di un uomo non fanno mai sputare nel piatto che si mangia. Eppure Tu stesso hai subito storicamente le porte aperte degli americani ai nemici tedeschi anziché agli alleati italiani con il “Nuovo Atto d’Immigrazione del 1921". L'importante, caro Angelo è stare a posto con la coscienza. "Fa 'u bene e scuordete, fa 'u male e pienzece". Non è vero, in conclusione, che gli italiani sono mal visti da tutti. Non possiamo basarci solo su alcune esperienze vissute. Nell'ultimo campionato del mondo la maggior parte delle nazioni ha tifato per l'Italia. Purtroppo, talvolta, quando sei umile e amorevole con chi ti illudi di avere per amici può scattare la molla devastante della carenza disastrosa dell'invidia e della gelosia E tutto ciò che disgrega e deteriora denota mancanza d'amore. Ti abbraccio Fratello in Torre Luigi Mari ![]() |
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