![]() |
Torna all'indice Comunità |
|||||
Puoi anche Tu intervenire a questo argomento o invia un post alle e-mail private |
||||||
Argomento presente: « Da S. Paulo a Torre del Greco » | ||||||
|
Pagina 2 di 2 - << Prima Pagina < Indietro 1 2 |
ID: 2578 Intervento
da:
Luigi Mari
- Email:
info@torreomnia.com
- Data:
giovedì 22 settembre 2005 Ore: 01:02
Caro Ciccio, Qualsiasi form telematico (non Forum) scade dopo alcuni minuti. E' una regola del linguaggio htlm internazionale delle pagine web. Molte funzioni di edizione scadono se non si passa alle fasi successive previste. Allora, per messaggi che superano i cinque righi è necessario usare un editor di testo: il word pad o meglio il word e poi fare copia e incolla. Hai scritto: Non c’è che dire siamo simpatici. Facciamo ridere come è avvenuto stamani coi due giovani che ho incontrato in bottega. Addirittura dici che mi hanno preso per un colonnello dei carabinieri. Ho presenza! Del resto il ruolo del militare l’ho interpretato varie volte in teatro anche se in quello comico. Si sono scompisciati me ne sono accorto ma credevo che fossero tue vecchie amicizie ed invece erano nuovi visitatori di Torre omnia! Bravi giovani! Adesso non si visita telematicamente il sito ma si fanno visite reali in carne ed ossa! Altro che anonimia. Se vi fossero più sedie e qualche tavolino! Il Bar è vicino! Ma queste sono solo teorie. Vuol dire che continueremo a sorbire allert allert ‘’i ttazzulelle ‘i cafè. Vedi come la lezione dialettale dell’amico Argenziano funziona. Rispondo: Gli emigrati torresi da tutto il mondo da anni vengono in tipografia, vuoi per il DVD, vuoi per le foto antiche, vuoi semplicemente per la curiosità di vedere la mia brutta faccia dal vivo. Nell'arco di quindici anni, da quando ha avuto inizio questo "gioco" ne avrò contati almeno un paio di migliaia. Pensa che del primo libretto di foto "Torre del Greco antica come messaggio d'amore, 100 pagine con la copertina verde infiorata, edito nel 1980, ben 500 furono spediti a Little Italy sempre gratuitamente. Il mio lavoro di tipografo mi consente di farlo senza sentirmi svenato. Non è difficile farsi degli amici con la generosità. I miei nemici sono gli addetti al lavori. Ti omaggio di un link con una Tua pagina Ciccio: http://www.torreomnia.it/novita/mmiria.htm Hai scritto: Quella che non ha funzionato è stata invece la tua pazienza che ti ha fatto intervenire a gamba tesa nel rispondere alla sig.ra Eleonora. Non mi sei piaciuto. La sig.ra non poteva sapere che tu eri giustamente indignato a causa di persone che tu stesso avevi evocato se pur in forma criptica suscitando la sua legittima curiosità. Non mi sei piaciuto. Vedi tu. Rispondo: Da un lato chiedo scusa alla signora Eleonora per quel moto di rabbia; dall'altro lato se l'è meritato anche perché mi ha sùbito spedito un post privato con le testuali parole: "Noi donne ragioniamo con l'utero, voi uomini col c.....o. Scusami moderatore, ma te lo sei voluto". Chiaramente non ha adoperato i puntini di reticenza, anzi ha scritto il termine in maiuscolo. Inoltre ritengo la signora Eleonora una anonima dei 15, perché i dati dell'iscrizione sono fittizi, il telefono è inesatto. E' ora di mettersi in testa che il "messaggero" anonimo non fruisce appieno dei benefici del forum perché la sua credibilità e parziale. D'altronde, con un ambiente come il nostro essere tutti "schedati" vorrebbe dire inviare dei messaggi simili a quelli dell'epistolario delle Orsoline oppure altrettanto fittizi ed ipocriti per salvare la faccia. Almeno nell'anonimato c'è meno falsità. Hai scritto: Passando poi all’argomento Lettera aperta alla città faccio rilevare che a parte il tuo intervento circa la storia ormai risaputa della Festa e l’intervento firmato ma in sostanza anonimo e quequero della signorina che se la prendeva con gli innocenti Merola, padre e figlio (da notare come i nomi sono sostanza delle cose infatti merola = Merlo = Uccello che canta = cantanti.) nessuno poi è intervenuto. Altro che provincialismo. Qui si snobba la cosa. Vi è l’indifferenza totale, l’assenza pneumatica del Cittadino. Mi verrebbe voglia di dire: La Festa è finita! Andiamo in pace! La verità è che le persone che contano a Torre del Greco hanno gli occhi rivolti altrove. Essi sono veramente internazionali. Cosa volete che si mettano a perdere tempo con queste sciocchezze!! Verità nuda e cruda. Qualcuno mi convinca del contrario. Avevo detto altro nella lettera perduta ma non voglio tediare. Rispondo: Ciccio, se "le persone che contano" intendi gli arrampicatori sociali, i megalomani, gli egoisti, i ruffiani, i complici, i conniventi, i voltagabbana, gli ipocriti, ecc. allora stai parlando di poveri infelici, perché ad essi non basta la consapevolezza quotidiana di volere spegnere il fuoco con la benzina. Quella è una escalation senza fine. Se poi parli degli allineati, pedissequi alla cultura e all'etica seriosa e di facciata, quelli per intenderci, che si professano "tutto di un pezzo", "signori", allora quelli sono sì non accecati dall'insaziabilità, ma eludono e fuggono tutto ciò che parla di libertà e di amore senza etichette. Questi ultimi sono i maggiori spioni del forum. In entrambi i casi, cosa te ne faresti di loro? Hai scritto: Voglio solo dire che mi mancano molto gli interventi di Lola Lola! Chi sa se farà sentire la sua presenza con qualche scritto. Comunque La saluto come saluto tutti gli amici del foro. Buona notte. Ciccio Rispondo: Lola Lola, L'angelo Azzurro, Monica Falanga, Ghost, come la chiama Gennaro, è una donna viva e vegeta innanzitutto e non inventata dalle mie figlie, come mi è stato rivelato in pizzeria, in più è una grande simbologia! Presente o assente, vicina o lontana, viva o morta. Ella, insieme al silenzio dei disertori, è il più grande test di coscienza che Torre del Greco abbia mai avuto in una sperimentazione letteraria perché ha afferrato l'intera sfera dei sentimenti della comunità. Amore, sospetto; attrazione, dileggio; amicizia, scaltrezza; dubbio, perdono. Lola Lola sa che per la prima volta nella vita qualcuno ha ignorato la sua avvenenza, il suo fascino muliebre, l'eterno femminino, l'afrore dei contatti, per far posto ad un sentimento nuovo diafano, pulito, pre cultura, fuori dalla storia e dalle leggi. Così come l'amore è. Bello e nobile come il perdono! Luigi Mari |
ID: 2577 Intervento
da:
loffredo Carlo
- Email:
carloloffredo@hotmail.it
- Data:
mercoledì 21 settembre 2005 Ore: 23:32
Buona notte alla comunità. I ragazzi di questa discussione mi fanno venire in mente un argomento che mi è stato sempre a cuore e che adesso è di grande attualità a causa del fenomeno degli extracomunitari o comunque nostri immigrati. L'Italia da emigrante è diventata immigrante. Conosco almeno un centinaio di torresi, compreso i miei parenti, tra le migliaia di corallini che furono emigrati sparsi per il mondo. Ho sempre appreso pareri e discussioni sull'emigrazione italiana e meridionale da fonti giornalistiche e letterarie a partire da quì nello stivale, ma qual è il punto di vista all'estero, cioè degli emigrati o figli di emigrati meridionali e non al di là dell'oceano. Questi ragazzi potrebbero darci finalmente una versione inconsueta e di prima mano? Ho in serito qui delle note di repertorio classiche sull'emigrazione storica italiana vorrei che questi due ragazzi italo-brasiliani o torre-brasiliani le commentassero. L'emigrazione italiana nel mondo. Il capitolo della emigrazione italiana non incomincia nel nel 1800. Il suo avvio è di gran lunga più antico. Fin dal Medio Evo incontriamo colonie di mercanti italiani a Londra o a Costantinopoli, a Anversa o a Siviglia, a Parigi o a Aleppo. E non solo mercanti ma, in prosieguo di tempo, anche pittori e musici, gelatai e carbonai, saltimbanchi e muratori. L’entità delle collettività di origine italiana, invece, dal 1900 ammonta a decine di milioni, comprendendo i discendenti degli immigrati nei vari paesi. Al primo posto troviamo l’Argentina con 15 milioni di persone, gli Stati Uniti con 12 milioni, il Brasile con 8 milioni, il Canada con un milione e l’Australia con 1.540.000 persone. "Nell’arco di poco più di un secolo, a partire dal 1861, sono state registrate più di ventiquattro milioni di partenze. Tale fenomeno interessò tutte le regioni italiane, non soltanto il sud d’Italia. Dove si dirigevano? Le mete migratorie furono diverse: sia mete transoceaniche (Oceania, Africa e Asia, ma soprattutto Americhe) sia paesi industrializzati dell’Europa del Nord. La maggior parte degli italiani del sud preferiva gli Stati Uniti. Gli emigranti del nord Italia privilegiavano l’America Latina: i veneti soprattutto in Brasile, mentre i piemontesi si diressero prevalentemente in Argentina. Dalle regioni dell’Italia centrale l’emigrazione si divise equamente tra stati nordeuropei e mete transoceaniche. L'emigrazione italiana negli Stati Uniti Sono quasi quattro milioni gli italiani che fra il 1880 e il 1915 approdano negli Stati Uniti. E per tutti l'impatto con il nuovo mondo si rivelava difficile fin dai primi istanti: ammassati negli edifici di Ellis Island o di qualche altro porto come Boston, Baltimora o New Orleans gli immigrati, dopo settimane di viaggio, affrontavano l'esame, a carattere medico e amministrativo, dal cui esito dipendeva la possibilità di mettere piede sul suolo americano. Le modalità dell'emigrazione e lo sfruttamento Assieme ai primi emigranti, i cosiddetti pionieri, uomini soli che si recavano in America a cercare fortuna, si sviluppò il fenomeno della catena migratoria: parenti, amici e compaesani raggiungevano i primi emigrati, grazie alle notizie che ricevevano attraverso le lettere inviate dall'America. Le lettere, contenenti notizie più o meno attendibili, fungevano spesso da veicolo principale di propaganda all'emigrazione nel paese. Lette da parenti e amici, a volte nella piazza del villaggio, servirono e attirare in America milioni di italiani. Molti di loro furono vittime di varie forme di sfruttamento: innanzitutto da parte degli agenti dell’immigrazione, di solito stranieri, e dei sub agenti italiani che cercavano di avvantaggiarsi dell'ignoranza degli immigrati.) Le condizioni di vita e i pregiudizi Nelle principali città statunitensi si vennero a creare delle little italies, interi quartieri abitati da italiani nelle cui strade la lingua ufficiale erano i vari dialetti del paese di provenienza, con negozi in cui si vendevano prodotti di importazione italiani. In questi quartieri gli italiani erano ammassati nei tenements, edifici di cinque o sei piani, a volte sette, lunghi poco più di sette metri e larghi trenta, in cui le condizioni di vita degli immigrati erano assai precarie a causa delle pessime condizioni igieniche e degli ambienti malsani. Gli italiani erano accusati di essere sporchi, di mantenere un basso livello di vita, di essere rumorosi e di praticare rituali religiosi primitivi. I calabresi e i siciliani che approdavano alle città statunitensi, venivano individuati e descritti come coloro che davano un contributo fondamentale alla crescita del fenomeno della delinquenza nelle città americane. I mutamenti della famiglia immigrata tradizionale La tradizionale famiglia patriarcale italiana a contatto con la società americana entra in crisi.La scuola è spesso il primo luogo in cui i figli degli immigrati si rendono conto di essere diversi e cominciano a vergognarsi di essere italiani. Essi, grazie alla scuola, sono spesso gli unici a parlare inglese in famiglia. Le madri si sentono spesso oggetto di vergogna da parte dei figli, che sono attratti da tutto ciò che è americano, invece che di rispetto come nel paese d'origine. Ma sono soprattutto le ragazze che iniziano a mettere in discussione la finora incontrastata autorità dei genitori. Il pregiudizio delle classi alte e degli intellettuali Percy B. Shelley. Definì gli uomini italiani «una tribù di schiavi stupidi e vizzi» e le donne «le più spregevoli fra tutte quelle che si trovano sotto la luna». Il marchese De Sade, 1772. Disse degli abitanti di Piacenza che erano «imbroglioni e devoti». Quel che si pensa dei napoletani di oggi. E a proposito dei fiorentini: «Vigorosamente attaccati sul terreno di questa depravazione dei costumi…». Charles Dickens, 1844. Descrisse, a Piacenza, bambini sudici, cani magri e pascoli maleodoranti. Rodolphe Rey. Disse: I laziali? Una «popolazione misera, selvaggia e dedita al brigantaggio». Charles de Secondat, barone di Montesquieu. Per lui gli abitanti di Rovereto erano “insolenti”, “plebaglia”, “furfanti”. Mark Twain. Su Civitavecchia. Disse: «il più orribile covo di sporcizia, di insetti e d’ignoranza». Paul Desmarie. Sui romani. Disse: «Mendicanti cinici e audaci». Le annotazioni di Goethe sulla sporcizia di Palermo. Quelle di Sartre sull’aspetto «bollito» della carne delle donne napoletane. Byron che descrive la facilità dell’accoppiamento sessuale degli italiani e che volle provare di tutto, centinaia di maschi e di femmine, stando alle sue lettere per gli amici rimasti in Inghilterra. Lo stesso Goethe. Pare abbia trovato solo a Roma, e solo a quarant’anni, una completa libertà sessuale. Scriveva Thrale: «Quest’Italia è un pozzo di peccati». In poche parole: l’Italia era un paradiso del sesso, un po’ come oggi la Thailandia. Perfino De Sade si scandalizzava. Qualche link: http://www.scriptamanent.net/scripta/public/dettaglioNewsRivista.jsp?ID=1000256 http://web.falco.mi.it/sir2itastoriaweb/viaggi/migrazione/emigrazione/lezione1/lezione_1.htm http://www.voli.bs.it/ccst/scmedia_paspardo/storia/emigrazione/cammino.htm Carlo Loffredo |
ID: 2576 Intervento
da:
ciccio raimondo
- Email:
ciccioraimondo@libero.it
- Data:
mercoledì 21 settembre 2005 Ore: 23:01
Caro Giggino per ben due volte una mia lunga lettera è andata perduta per via che scrivevo direttamente con il form “rispondi” ed il server poi non le ha accettatwe. Ricapitolo per la terza volta scrivendo prima in Word. Non c’è che dire siamo simpatici. Facciamo ridere come è avvenuto stamani coi due giovani che ho incontrato in bottega. Addirittura dici che mi hanno preso per un colonnello dei carabinieri. Ho presenza! Del resto il ruolo del militare l’ ho interpretato varie volte in teatro anche se in quello comico. Si sono scompisciati me ne sono accorto ma credevo che fossero tue vecchie amicizie ed invece no erano nuovi visitatori di Torre omnia! Bravi giovani! Adesso non si visita telematicamente il sito ma si fanno visite reali in carne ed ossa! Altro che anonimia. Se vi fossero più sedie e qualche tavolino! Il Bar è vicino! Ma queste sono solo teorie. Vuol dire che continueremo a sorbire allert allert ‘’i ttazzulelle ‘i cafè. Vedi come la lezione dell’amico Argenziano funziona. Quella che non ha funzionato è stata invece la tua pazienza che ti ha fatto intervenire a gamba tesa nel rispondere alla sig.ra Eleonora. Non mi sei piaciuto. La sig.ra non poteva sapere che tu eri giustamente indignato a causa di persone che tu stesso avevi evocato se pur in forma criptica suscitando la sua legittima curiosità. Non mi sei piaciuto. Vedi tu. Passando poi all’ argomento Lettera aperta alla città faccio rilevare che a parte il tuo intervento circa la storia ormai risaputa della Festa e l’intervento firmato ma in sostanza anonimo e quequero della signorina che se la prendeva con gli innocenti Merola, padre e figlio (da notare come i nomi sono sostanza delle cose infatti merola = Merlo = Uccello che canta = cantanti.) nessuno poi è intervenuto. Altro che provincialismo. Qui si snobba la cosa. Vi è l’indifferenza totale, l’assenza pneumatica del Cittadino. Mi verrebbe voglia di dire: La Festa è finita! Andiamo in pace! La verità è che le persone che contano a Torre del Greco hanno gli occhi rivolti altrove. Essi sono veramente internazionali. Cosa volete che si mettano a perdere tempo con queste sciocchezze!! Verità nuda e cruda. Qualcuno mi convinca del contrario. Avevo detto altro nella lettera perduta ma non voglio tediare. Voglio solo dire che mi mancano molto gli interventi di Lola Lola! Chi sa se farà sentire la sua presenza con qualche scritto. Comunque La saluto come saluto tutti gli amici del foro. Buona notte. Ciccio |
ID: 2574 Intervento
da:
Raffaele Crispino
- Email:
r_crispi@bellsouth.net
- Data:
mercoledì 21 settembre 2005 Ore: 20:46
Gentile sig. Luigi Mari Vedo che altri stranieri bazicano Torreomnie addirittura vengono a trovarvi. Vi scrivo dagli Stati Uniti, mi chiamo Raffaele Crispino vivo in Atlanta Georgia da quasi 10 anni. Sono cresciuto a Torre del Greco precisamente viale Castelluccio dove ci sono tuttora I miei genitori, ogni sera prima di andare a dormire navigo nel sito per vedere il mio paese le mie strade il mio porto ecc. Mi sento cosi triste, pero nello stesso tempo sono contento ad vedere ed imparera cose che non sapevo che mi appartengono, comumque vi voglio ringraziare con tutto il cuore per questo superbio lavoro che avete fatto. Ciao GRAZIE. Raffaele |
Pagina 2 di 2 - << Prima Pagina < Indietro 1 2 |
Puoi anche Tu intervenire a questo argomento o invia un post alle e-mail private |
|
Ogni
risposta fa saltare la discussione al primo posto nella prima pagina
indice del
forum. L'ultima risposta inviata, inoltre, che è la seconda in alto a questa
pagina "leggi", aggiorna sempre pure data e ora
della discussione
(cioè il messaggio principale), |
|
T O R R E S I T A' |
Autore unico e web-master Luigi Mari |
TORRESAGGINE |
|