| L'AMORE L'amore per il corallo. Chi si dà altri obbiettivi certo ha pieno
        diritto di farlo ma forse dovrebbe chiedersi se le sue personali
        ambizioni sono compatibili con la materia che tratta e con l'interesse
        generale della categoria cui appartiene. Guai a pensare solo al proprio
        interesse! Sono parole che, chiaramente, non possono piacere a tutti, ma
        che lasciano trasparire il grande amore per il corallo di un uomo che
        afferma di essere "nato e cresciuto sul corallo", in senso
        metaforico e in senso letterale. Quand'ero piccolo il laboratorio
        sconfinava anche in casa: la cucina era piena di scodelle con il corallo
        lavorato, sotto i letti finivano i cesti con il corallo grezzo.
        "Sentivo l'odore del corallo anche quando dormivo. "Quando
        facevano la lustrata, mettevano il corallo ad asciugare davanti al mio
        letto e la mattina avevo paura di calpestarlo. Poi, alla sera, sentivo
        il nonno Basilio, che era analfabeta, dettare le lettere di affari alla
        mamma". Il nipote Basilio dell'analfabeta Basilio ha scritto un
        libro sul corallo tradotto in tre lingue e arrivato alla terza edizione.
        Il deposito che sognava quando gli mettevano la lustrata davanti al
        letto é pieno di quel corallo di Sciacca così ossessivamente citato
        dal nonno nei suoi dettati notturni. E la Basilio Liverino ha cent'anni.
 IL MERCATO Come già detto la "Liverino" distribuisce in tutto il
        mondo.  "Il grosso del lavoro" dice Vincenzo
        Liverino "lo facciamo con i grossisti e con i fabbricanti, ai
        quali vendiamo prevalentemente forme e misure standardizzate. Tanto i
        cammei quanto i cabochon di corallo sono calibrati per poter essere
        inseriti quasi automaticamente in montature predisposte dai clienti. A
        questo, ovviamente, bisogna aggiungere tutti i lavori speciali in
        corallo che facciamo per marchi celebri, come Bulgari, Rolex e così
        via."
 Al prodotto "finito" l'azienda si é avvicinata una decina di
        anni fa, spinta dalle richieste delle grandi catene di negozi, come
        l'americana Zale e la tedesca Christ, oltre che dalla naturale volontà
        innovativa di Vincenzo Liverino. Dalle semplici montature in argento si
        é passati con successo all'oreficeria e poi alla gioielleria, con
        l'impiego del platino e dei diamanti.
 Il protagonista, naturalmente, rimane l'oro rosso: il novanta per cento
        dei grossi quantitativi lavorati ogni mese é di provenienza
        mediterranea (Marocco, Algeria, Francia, Spagna, qualcosa della
        Sardegna), il dieci per cento é di provenienza asiatica (Taiwan,
        Giappone, Midway). Il corallo asiatico - a eccezione di quello delle
        Midway - é il più costoso: possono essere richieste cifre decine di
        volte superiori rispetto alle quotazioni del corallo mediterraneo. Ed é
        salita a livelli notevoli anche la più pregiata conchiglia da cammeo,
        la Sardonica delle Bahamas, ben più costosa della varietà Corniola,
        reperibile in Madagascar, Mozambico, Kenja.
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 Una fattura al famoso gioielliere Bulgari del
        '37
 
  
 Cespi di corallo mediterraneo
        "Sardegna"
 e prodotto finito
 
           
 Collana di corallo "cerasuolo",
        qualità asiatica
 come il "moro" e il cosiddetto "pelle
        d'angelo"
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