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Le Vie del corallo - Marocco e Algeria - pag.27 |
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La Gran Cabilia algerina La gioielleria della Gran Cabilia, 150 chilometri a est d’Algeri, era nota per la sua magnificenza sin dal XV secolo, influenzata dallo stile degli orafi andalusi. Tra i gruppi etnici di questa regione i Beni Yenni, orafi da più di due secoli, possiedono l’oreficeria più prestigiosa. Tre caratteristiche distinguono questi gioielli: gli imponenti volumi, l’utilizzo di smalti cloisonne blu, verdi e gialli e i grandi castoni di corallo. I colori sono quelli dell’ambiente mediterraneo: il giallo solare, il verde delle colline, il blu del cielo e del mare, il rosso della vita e del caldo clima. Nell’insieme i gioielli sono massicci e al contempo sobri, le linee geometriche chiare e la composizione precisa. Le filigrane che delimitano gli smalti sono montate con una precisione manuale da grandi artisti. L’argento, opaco senza lucidatura, e ravvivato dal corallo e dagli smalti con un esuberante effetto mosaico. I colori dello smalto blu, verde, giallo, sono ottenuti con l’ossido di cobalto, il biossido di rame e il cromato di piombo. In passato per produrre lo smalto verde e giallo si riduce- vano in polvere delle piccole perle dette fourmis, che venivano da Murano o dalla Boemia. In Gran Cabilia il diadema piu emblematico e formato da cinque placche d’argento, decorate da smalti cloisonne verdi, blu, gialli e grandi castoni di corallo rosso, tenute insieme da catene e anelli. Sulla fronte cadono pendenti ugualmente adorni di smalti e coralli. -Anche il verso del diadema, come la totalità dei gioielli cabili, e lavorato a smalti. Gli orecchini si possono schematizzare in due tipologie: una a cerchio, più o meno grande, l’altra a pendente. I letrak, oggi raramente utilizzati, si appoggiano al lobo superiore e sono grandi cerchi aperti (circa 10 cm di diametro) con una sfera d’argento smaltata in verde e blu saldata ad una estremità, sormontata da un grande corallo. Gli orecchini timsarfin, traforati e aperti da un lato, ricordano gli ornamenti bizantini. Più piccoli, gli orecchini ilyan in filo d’argento terminano con un corallo piriforme. Gli taelluqin, tipici dei Beni Yenni, sono orecchini pendenti formati da un gancio, infilato nel lobo inferiore, che regge un castone di corallo da cui ciondola- no tre elementi decorati da smalti e coralli. In Algeria come in Marocco le fibule sono un ornamento distintivo oltre che funzionale. Le piccole fibule tonde algerine, adwir (plurale idwiren), hanno come elemento centrale mone- te d’argento decorate da uno o più cabochon di corallo e smalti blu e verdi. Sul bordo inferiore scendono pendenti, in numero di 5, 7 o 9, a forma romboidale, di stella, a amelone» anch’essi decorati da smalti e coralli. All’estremità supe riore e saldato l’ago che passa nel tessuto ed e fissato dal gancio a forma di «omega». Di dimensioni molto più grandi (fino a 15 cm di diametro) e la fibula tonda tabzimt, il pezzo forte delle parure dei Beni Yenni. E riccamente decorata da motivi in filigrana e smalti verdi e blu che si alternano a grandi castoni di corallo. Al centro e un fermaglio tondo mobile che termina in un ago, sormontato sempre da un corallo, che chiude un foro da cui passa il tessuto che viene agganciato. All’orlo inferiore sono appesi pendagli, simili a quelli delle idwiren, in numero dispari. L’aspetto straordinario di questa fibula e dato dalle dimensioni e dall’impatto della lavorazione assai densa e colorata che si ritrova anche sul retro, finemente lavorato a smalti cloisonne. Tra i Beni Yenni |
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