Il modellismo navale è un'arte antichissima, nata praticamente con la navigazione. Alle origini la principale motivazione che spingeva gli antichi a costruire piccoli modelli navali era essenzialmente di carattere religioso, e trascendeva perciò la pura passione modellistica e per la nave in sè che, invece, anima tutti i modellisti dell'era moderna. Non vi era perciò il gusto per il particolare, o la spiccata tendenza per la precisione: concetti destinati, almeno in queste prime generazioni, a passare in secondo piano. Ecco perchè parlare di "modellismo navale" nel senso più etimologico del termine, sembra in questo caso, azzardato e impreciso. Tuttavia io credo in tutta umiltà che, bisogna guardare al di là del reale spirito che animava i popoli antichi per gustare, fin da queste prime realizzazioni, magari rozze e prive di dettagli significativi, l'essenza, o se preferite, l'anima dell'arte di riprodurre una nave in miniatura: |
Come tutti i ben informati sanno, una grande quantità di modelli navali fu ritrovata nelle tombe dei Faraoni. Secondo gli Egittologi la nave rappresentava il mezzo di trasporto "preferito" dai Morti per affrontare il lungo viaggio nell'Oltretomba. |
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Intorno al XVII secolo, con l'evoluzione dell'Ingegneria e dell'Architettura Navale l'arte di costruire una nave diventa una scienza matematica, suffragata da modelli precisi ed attendibili. In quest'epoca nasce l'ovvio bisogno di realizzare quello che noi oggi definiamo "modello di cantiere", vale a dire un modello che riproduce in perfetta scala i parametri idrodinamici e strutturali della nave reale. Tuttavia
la tendenza a costruire modelli per puro svago o spirito creativo
ritrova degli splendidi esempi nelle realizzazioni fatti dai prigionieri
di guerra francesi nel corso delle guerre napoleoniche: si tratta di
modelli che, in realtà, non riproducevano una nave reale, ma piuttosto
un tipo di nave. Costruiti in osso, avorio o legno di bosso ancora oggi
vanno a ruba tra i collezionisti. |