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Alla line degli anni ottanta
nel 1888. Taverna fiutando il grosso e rinnovato interesse
scientifico-culturale-turistico per la civiltà pompeiana istituisce un vero e
proprio corso di Arte decorativa Pompeiana applicando stili e forme della antica
città d'epoca romana alla produzione scolastica.
In stile pompeiano è progettato quel nuovo ingresso dalla strada con un ampio
atrio, da realizzarsi nelle sue varie parti murarie e decorative dagli stessi
allievi della scuola e che purtroppo non vedrà mai la luce. E in stile
pompeiano sono realizzati anche i manufatti di questo periodo.
Una preziosa Coppa in corallo ed argento per il Presidente francese Loubet ed un
«Mobile-scrigno» per Umberto Ancora nel 1904 la Provincia di Napoli, in
occasione dell' incontro nel capoluogo partenopeo del 28 aprile del Sovrano
d'Italia col Presidente della Repubblica Francese Emile Loubet, incarica la
scuola di creare un manufatto originale da offrire all'illustre ospite.
Viene così realizzata, su bozzetto di Taverna una preziosa Coppa in argento
sbalzato, alta ben 55 cm., il cui sostegno è costituito da un unico tronco di
corallo rosa giapponese, mirabilmente inciso da Porzio: il più grande che sia
stato mai scolpito fino ad allora.
Esso raffigura una sirena intenta a trarre dai tentacoli di una grossa piovra e
dalle onde del mare i suoi figli. Due anni dopo, nel 1906 la scuola realizza un
grande mobile-scrigno in palissandro e noce, intarsiato con madreperla,
conchiglie, corallo e metalli vari.
Il
re Umberto nella scuola
Il mobile viene acquistato da Re Umberto che ne loda la manifattura ed il
pregio. Il «Museo del Corallo» Umberto e Maria Jose a Torre del Greco.
L'intitolazione della scuola alla novella principessa di Piemonte fu certo idea
del «sabaudo» Taverna ed essa mise intanto in moto interventi ed iniziative,
costituendo inoltre un'ottima spinta acceleratrice per la realizzazione del
Museo.
II Banco di Napoli (come abbiamo già riferito) dispose infatti un finanziamento
straordinario di 50.000 lire per la sua realizzazione: e per questo motivo che
al centro del pavimento maiolicato - restaurato nel 1985 - per interessamento
del preside Ciavolino - proprio con un nuovo contributo dell'Istituto di Credito
napoletano - cam- peggia ancora oggi un grande stemma del Banco.