Testo: Pag. 2
Enrico Taverna
Un giovanissimo artista di nome ENRICO TAVERNA. è il nuovo direttore «l'uomo
della provvidenza». Nel marzo de 1886 il Governo invia da Torino un
giovanissimo artista, fresco di studi e di ottime speranze, già docente
all'Accademia Albertina di quella città.
Questo giovanotto è Enrico Taverna. A Roma, da poco capitale del Regno della
Italia unificata, solo ora si andavano formando i nuovi «quadri» del neonato
Stato, per cui - essendo oltretutto ancora alquanto stretti i vincoli sia della
Casa Savoia, sia dell'apparato politico- burocratico statale con le preesistenti
strutture e lobbies piemontesi sabaude, era frequente - e normale - che si
continuasse ad attingere al nord quel personale di cui la Nuova Italia andava
sempre più abbisognando nella costruzione del nuovo Stato. Il suo compito -
difficilissimo - sarà quello di dirigere la «Scuola del Corallo» traendola
dal cupo destino cui sembra avviata. Compito non facile, ma che il baldo
subalpino accetta - forte del grande entusiasmo che solo i suoi 24 anni possono
giustificare - e che lo proietta immedia- tamente al centro dell'attenzione e
della curiosità dell'intera città.
Una « Officina » troppo sperimentale. Nel 1896 al laboratorio di incisione ed
a quello per la tartaruga, Taverna affianca una Officina col duplice scopo di
farvi confluire le più varie esperienze didattiche, e che produrrà oggetti
realizzati con più materiali: e la messa in pratica del suo particolare (e
tutto sommato «avveniristico», per quei tempi) concetto di «interdisciplinarietà»
didattica da lui gia teorizzato e che costituisce Noto e Ferracciù elemento
essenziale - oltre che originale - di quel concetto di diversificazione dalla
generale impostazione delle scuole artigianali (così come prospettata dallo
schema di Cairoli) e che sopravviverà e sarà attuato anche successivamente
alla soppressione della stessa officina.
Con essa viene anche recuperato - in virtù dalla collaborazione produttiva di
varie persone e nella quale confluiscono necessariamente esperienze e materiali
diversi - un certo spirito della bottega artigiana.