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Da sinistra: Giovanni Aucella, Comm. Ligi Sorrentino, Sindaco Antonino Magliulo, Sindacalista Angelo Della Gatta, Prof. Franco Coppola Presidente |
Un
primo gruppo di essi, i radiotelegrafisti, non avendo mai accettato supinamente
queste umilianti condizioni, approfittando anche della possibilità di poter
comunicare tra loro in navigazione, lentamente, molto lentamente, cominciarono
nel lontano 1955 a riunirsi e darsi delle regole comportamentali che
successivamente diventarono le basi per redigere una prima bozza di statuto.I
primi, i pionieri di questa svolta, furono i radiotelegrafisti di Torre del
Greco, cosa del resto ovvia dato che la scuola che li preparava gratuitamente
all’esame di Brevetto era loca1izzata in Piazza Luigi Palomba presso la
gloriosa scuola ENEM, vera fucina degli uomini di mare torresi. In seguito, le
richieste di iscrizione a questo
nuovo sindacato piovvero copiose da tutte le
parti d’Italia.
Primo passo fu la ricerca di una sede operativa all’altezza delle proprie
ambizioni: come carbonari, non avendo fondi consistenti si riunivano a
rotazione nelle loro abitazioni e poi in uno scantinato di Via Vallelonga di
proprietà di uno dei primi e più lungimiranti colleghi.Come prima sede
ufficiale fu scelta, per motivi logistici, Via Maresca, nei pressi della
stazione della Circumvesuviana, e così a Torre del Greco sorse la prima sede di
un sindacato di categoria veramente autonomo: quello dei Marconisti Liberi.
L’inaugurazione ufficiale avvenne nel febbraio del 1960 alla presenza di tutte
le autorità cittadine e con la benedizione di mons. Michele Capano; la prima
sigla fu UMARL, ovvero Unione Marconisti Liberi.
Poi, per non discriminare i colleghi dei Ruoli Organici, questa sigla fu
cambiata in UNUM, Unione Nazionale Ufficiali Marconisti. Chi non ricorda i nomi
dei pionieri: Franco Coppola, Salvatore Pollo, Ciccio Ausa, Mario
Bianco, Vincenzo Del Gatto, Gennaro Torrese, Vincenzo Pellecchia, e tanti altri
ancora (chiedo venia per le omissioni). A questi nomi storici si affiancarono
tanti giovani colleghi appena brevettati .per dare una mano e per respirare
l’aria dei ”veci”. Tutte queste persone nei periodi di sbarco erano
gratuitamente sedute dietro la scrivania al servizio dei colleghi che nel
frattempo erano in navigazione. Il ricambio era continuo, tutti aderivano
entusiasticamente. Sulle prime non furono tutte rose e fiori, nessuno li
prendeva sul serio quando andavano a chiedere assistenza ai sindacati
confederati a prospettare i problemi specifici della categoria, venivano
trattati come dei visionari. Comunque erano costretti ad ascoltarli perché
risultavano pur sempre loro tesserati. I radiotelegrafisti non avevano
presentato alcuna disdetta. D’altronde, i radiotelegrafisti non chiedevano né
miglioramenti salariali, né la
luna
nel pozzo. In passate avevano sempre accettato disciplinatamente quanto
stabilito in sede contrattuale, ma era la parte normativa che contestavano; la
mancanza di certe garanzie molto ovvie non inserite nei contratti di
lavoro era ciò che destava maggiormente la loro perplessità. Comunque, alla
fine vennero ascoltati e qualche sindacalista, meno chiuso mentalmente dei suoi
colleghi, dette loro perfino ragione e tentò di recuperarli. Cominciarono però
contemporaneamente anche le prime pressioni esterne, direttamente dalla
controparte e indirettamente da alcuni sindacalisti. Iniziarono anche i primi
ricatti. All’inizio erano solo fraterne pacche sulla spalla, poi qualche
”amico” ti contattava privatamente dicendoti che non bisognava allargarsi
troppo, questi erano ”brutti esempi” per le altre categorie e che potevano
portare alla disgregazione dell’intero comparto sindacale. Qualche
sindacalista più ortodosso andava giù in modo pesante; ma ormai tutti avevano
fatto il callo alle loro non più larvate minacce. Primo passo ufficiale fu la
pubblicazione di un periodico della categoria che ebbe diverse sigle, tutte
prese dal gergo radiotelegrafico: CQ, QRX, SOS, aperto a tutti i colleghi, con
il quale la segreteria avvertiva gli iscritti dei problemi sul tappeto e di
eventuali progressi in campo contrattuale.