Toponomastica torrese

Da mmiezaparrocchia a ncapatorre

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L’Ecceommo:

L’angolo a sinistra, u puntone, tra la piazza e via Diego Colamarino, di fronte a Boccia, dove c’è l’edicola sacra dell’ Ecce Homo.

Mmiezasammichele:

Via Diego Colamarino. Evidente riferimento alla chiesa del santo.

Mmiezapiazzetta:

Largo Santissimo, tra sammichele e via Roma. Il mercato alimentare in strada. Sinonimo è aretapiazzetta.

Quando la lava del 1794 distrusse la grande Piazza del Mercato, a monte di via Roma, il mercato si spostò nella piazza piccola a valle, detta Piazzetta.

U fuosso ‘i Sammichele:

Traversa di Via Diego Colamarino, a sinistra della chiesa del santo.

Abbasciacastelluccia:

Una volta esisteva il palazzo della Castelluccia con l’antistante piazzale. La discesa che portava al palazzo era un vero viale alberato.

Il viale era detto u stradone e da questo si accedeva all’antico quartiere del Vaglio, aretassantamaria.

Demolito l’antico palazzo che l’eruzione del 1794 aveva risparmiato, alla stradina è rimasto il pomposo attributo di Viale Castelluccia. 

Nnazamaronnagrazia:

All’altezza della chiesa della Madonna delle Grazie.

A scesa ‘i Sant’Anna:

La discesa che porta al Convento degli Zoccolanti e alla chiesa di Santa Maria del Principio, nota come a chiesa 'i Sant’Anna. In cima c’era un gabinetto pubblico, a pagamento e un vespasiano, nu pisciaturo nt'u cantone.

Abbasciasantanna:

A Maronna 'u Principio:

Il largo antistante la chiesa di Santa Maria del Principio.

Seguendo il percorso superiore, da mmiezaparrocchia a ncapatorre,  per Via Salvator Noto e via Roma.

Sottucampanaro:

Il basamento lavico del campanile, puosto e riferimento del vastaso Luigi. Egli esercitava anche la professione di banditore, u campaniello p'a Torre.

A strata Campanile:

Dalla piazza, a destra, attuale via Salvator Noto, già Strada del Campanile.

Ncoppadducarbone:

L’angolo tra via Roma, ex corso Avezzano, e via Salvator Noto, a strata campanile. Il nome era dato dalla presenza della pasticceria Carbone, detta Carbone ‘i coppa, quella di sopra per distinguerla dall’omonima pasticceria di ncoppaguardia, detta Carbone ‘i vascio.

U vico r’u panarecanesta:

Vicolo Ascione, da via Roma. Così detto per la presenza del negozio laboratorio di cesteria, panari e caneste.

Addupurpettone:

Bar Tammaro, all’angolo di Via Vittorio Veneto. Il bar di Purpettone fu un frequentatissimo punto d’incontro della gioventù torrese negli anni cinquanta. Non avevamo bisogno di darci appuntamenti. Ci vedevamo quotidianamente addupurpettone.

Non mancava mai una sosta e quattro chiacchiere nella vicina libreria con don Rafele Falanga.

Nnanzaddamuiana:

Di Fronte alla chiesa della Madonna delle Grazie, davanti alla puteca ‘i casarduoglio r’a Muiana. La puteca era all'angolo del vico dove c'erano i mmonache r'a Muiana.

U cafè Palumbo:

Accanto alla Villa Comunale. Scomparso per lasciare posto ad una costruzione protagonista del sacco edilizio di Torre.

Era un altro punto d’incontro della gioventù torrese negli anni cinquanta. Noi studenti non entravamo a consumare ma ci sedevamo ncopp'i fierri del giardinetto antistante il caffè. Quei tubi di acciaio, resi lucidi dai nostri pantaloni, avevano sostituito le inferriate liberty, divelte per farne cannoni per la patria.

Ntavilla:

Le presenze nella Villa Comunale erano diverse. Qui si concludevano, davanti al Monumento ai Caduti i cortei per Trieste italiana, quando facevamo sciopero a scuola.

 C’era il chiosco circolare dei gelati, il Belvedere.

L’ex Casa del Fascio, poi Ospedale, poi Istituto Nautico.

La Vasca con i pesci rossi.

 L’ingresso al cinema Metropolitan. Il circolo professionisti. Le panchine per la sosta degli innamorati.

I scole all'aperto: 

Sotto la Villa, a livello di via Cesare Battisti, c'erano le Scuole all'aperto. Nei pomeriggi del sabato fascista si tenevano le istruzioni premilitari dei giovani avanguardisti. 

Dopo l'eruzione del marzo 1944, parte di quel piazzale fu coperto dalla cenere scaricata dalla Villa.

Ncapatorre:

L’inizio di Corso Vittorio Emanuele è ncapatorre. Nell'ottocento era Antica Capo la Torre. Tale denominazione prende origine dalla presenza della Porta d’ingresso al paese, all’altezza dell’attuale Villa Comunale. La zona era cioè l’inizio, il capo della Torre.