Cap. 7 - Pag. 276

Cap. 7 - Pag. 277 

relazione agli svariati tipi di supporti; in più si tiene conto addirittura del tipo di macchina, della velocità di stampa, e via dicendo.
La stampa tipografica consente maggiore tollerabilità per l’uso di inchiostri, anche non molto indicati, non così, invece, per gli altri sistemi. L’inchiostro offset, ad esempio, è di scarsa acidità per non compromettere la durata delle lastre che in effetti sono dei sottili supporti trattati con delicate sostanze chimiche fotosensibili. Il piombo tipografico, invece, resiste ad ogni tipo di acido o solvente. Il pigmento dell’inchiostro offset deve essere molto intenso poiché la lastra ne deposita sulla carta una quantità minima. In più un composto poco viscoso imbratterebbe i rulli bagnatori più del normale compromettendo la qualità della stampa. Gli inchiostri per rotocalco, invece, sono di natura totalmente differente, essi essiccano per evaporazione, come i flessografici, perché i loro solventi sono molto volatili. Anche in questo caso le formule di questi composti variano a seconda dell’impianto adoperato, in relazione alla velocità, al tipo di carta, alla sovrapposizione dei colori, ecc.

Anche se molto fluidi essiccano non appena a contatto della carta, perché in un solo ciclo veloce avviene la stampa di più colori, la piegatura, il taglio, la spillatura e la rifilatura delle riviste. Gli inchiostri flessografici sono liquidi, essi, un tempo, venivano preparati sciogliendo 1’anilina in alcool con altri additivi. Oggi sono stati sostituiti con altri composti chimici meno nocivi (?), i cui solventi sono sempre molto volatili. Meriterebbero un capitolo intero gli inchiostri serigrafici, poiché ne occorre uno per ciascun supporto da decorare. Sono così tanti che spesso non si tratta neppure di inchiostri, basta pensare alla crema o al cioccolato liquido che vengono adoperati dalle industrie per decorare dolciumi in serie. Le bottiglie vengono serigrafate tramite composti vetrificabili. Altri tipi sono composti da vernici ricavate dalla materia stessa da decorare in maniera da favorirne la fusione, ecc. (Vedi paragrafo: Stampa serigrafica).
IO, GARZONE TIPOGRAFO
E a proposito di inchiostro, mi rivedo adolescente, avviluppato nel camice di apprendista tipografo compositore, nero da capo a piedi. L’unto