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Il successo di queste pubblicazioni è dovuto alla stessa edicola, sempre a portata di piedi, il principale veicolo di distribuzione di letteratura facile e popolare.
LA CULTURA NAPOLETANA
MEDIOEVALE ALL’APICE DEI CODEX
E QUALCHE DIVAGAZIONE

E’ arrivato il momento di trattare la stampa serigrafica. Intanto faremo un’altra sosta nel passato napoletano con la macchina del tempo della nostra fantasia. Ritorniamo al medioevo nel periodo di maggiore produzione dei codex. Il primo utilizzo della stampa serigrafica, però, risale a tempi molto remoti, poi l’impiego si dileguò nel tempo perché inadeguato agli interessi prevalentemente culturali dei due millenni. Il consumismo del XX secolo l’ha riportata alla luce. La storia ci ricorda corsi e ricorsi, mode che ritornano e riflussi. Nel medioevo la serigrafia non è mai stata applicata. Le esigenze di decorazione si limitavano a supporti come carta, pergamena e affini stampabili con la xilografia e la calcografia. I testi scritti venivano prodotti dalle officine scrittorie, che a Napoli furono sempre

numerose, grazie ai monaci. La stampa serigrafica ha poco da spartire con la cultura, in passato come oggi, ad eccezione dell’arte pittorica, estesa alla grafica in serie, poiché la pubblicità a cui essa e asservita, vanta oggi, bisogna riconoscerlo, delle inconfutabili forme d’arte. Il medioevo napoletano ricorda una tappa importante per la cultura, la fondazione dell’Università di Napoli. I dubbi che fosse stato Ruggero il Normanno a volerla si sono da tempo dissipati dietro studi e ritrattazioni. Tutti sono concordi che il fondatore di questa fucina di geni della cultura partenopea fu Federico II di Hohenstaufen, meglio noto come Federico II di Svevia. Si dice fosse un uomo colto, chissà con quale parametro, però, lo si giudicasse; voglio sperare non quello della casata, poiché è trito il concetto che nobili non sono i ricchi, ma quelli che fanno nobili cose.
Ma andiamo avanti. Napoli, grazie alla influenza della Scuola Siciliana di poesia, rinomata allora, dove anche Federico operava, fu al centro della cultura italiana dell’epoca. L’Università (è palese a tutte le matricole che si accalcano nell’austero edificio ad