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montaggio. Il colore viola, come falsariga della immagine da sovrapporre, è neutro per la luce attinica. La viola è indispensabile per garantire la perfezione micrometrica dei retinati selezionati da sovrapporre 1’uno sull’altro, incerta ed imprecisa se eseguita montaggio su montaggio.
CENNI SUL ROTOCALCO
Noi meridionali spesso accusiamo qualunquistica- mente la dirigenza politica. I settentrionali, dal canto loro, attribuiscono le cause del lento sviluppo del sud all’inerzia del popolo stesso dovuto a fattori storici, ambientali, climatici, ecc. E quando si ricorda che i nostri emigrati a Milano o in Europa sono quelli che producono di più viene risposto che essi vengono fuori dal guscio, cambiano clima e mentalità e dimenticano storia, costumi e abitudini, ma soprattutto, vengono condizionati dall’ambiente produttivo, umano e meccanico sopra la molla dell’emulazione. Comunque vadano le cose la realtà e inequivocabile, nel settentrione d’Italia vi sono diecine e diecine di officine grafiche di grossa entità, molte delle quali adottano il sistema rotocalco. Nel sud questi impianti si contano sul naso. E pensare

che il primo rotocalco illustrato fu napoletano. Il rotocalco, come ho gia detto in precedenza, deriva dall’antica calcografia. Abbiamo pure visto che il sistema offset prevede matrici di stampa caratterizzate da elementi stampanti e bianchi disposti sullo stesso piano e che vengono differenziati dal principio di repulsione acqua e inchiostri grassi. Inoltre sappiamo bene che il sistema tipografico, esente da tali processi chimici, sfrutta l’antichissimo principio dell’incisione xilografica, rilievi: stampa, incavi: bianco. Le matrici rotocalcografiche, invece, curve perché montate o costituite da cilindri di rame, sfruttano il principio della vecchia incisione calcografica. La preparazione di matrici rotocalco prevede sempre il solito montaggio fototecnico. L’incisione del cilindro avviene tramite acidazione come per i cliché di zinco.
Dopo che è stato trattato con uno strato di gelatina fotosensibile, all’atto dello sviluppo rivelerà spessori diversi in relazione ai vari toni dell’immagine. Là dove la gelatina è meno spessa (zone scure) l’acido scaverà in maggiore profondità; dove è più spessa (zone chiare) l’acido avrà meno