Cap. 4 - Pag. 142

Cap. 4 - Pag.143 

ne fa una questione di componenti nostalgiche esasperate o di pessimismo progressista a copertura di carenze psichiche personali. Mettere sul tappeto i malesseri di un’epoca vuol dire tentare di rimuoverli. Se avessero ascoltato Leopardi nel secolo scorso, invece di rivalutare la sua filosofia solo oggi, forse molti mali si sarebbero prevenuti. La vita è bella in se stessa, ma la teoria dello struzzo guasta questa realtà. Gia la cultura ci ha insegnato: dipartire per morire, amplesso per coito, cosi non abbiamo mai guardato con chiarezza in faccia la morte e il sesso e li sentiremo sempre misteriosi. Viviamo in una società senza dubbio più comoda, rispetto al passato, meno cruenta e, tirando le somme, politicamente tollerabile in confronto alle angherie politiche della storia, ma la nevrosi di massa planetaria odierna, dovuta a svariati fattori di evoluzione o involuzione, va risolta ne con le rivoluzioni ne con la violenza, ma con la riflessione. Perché non ci troviamo, come al solito, di fronte ad una crisi politica quanto a cospetto dell’esasperarsi dell’antico insoluto esistenziale dell’uomo, sostenuto in passato da molti sostegni psichici a misura di 

razionalità umana. Spero tuttavia, malgrado l’apparente caotica babele dei giorni nostri, che molte persone si sentano fuori da questa orbita, e che sappiano indicarci, nel futuro atomico, uno sbocco plausibile. In aggiunta dirò, a qualche barbassoro - culturalista, che ho superato la fase relativa a1 famoso aneddoto freudiano: Quanta fatica letteraria fa costui per coprire i problemi personali.  
Dove sono le strade palcoscenico, l’umorismo delle logorroiche meliche voci popolari? Ben venga la retorica oleografica, rivogliamo i tepidi soli, gli eterni tepori di primavera. Rivogliamo gli usci con le fornaci fumanti al posto dei cancelli automatici con videocitofono; le capere in luogo dei giornali di pettegolezzo; le tinozze o le braci con le rigogliose spighe bionde al posto dei pub con gli amburger e i crauti. Agogniamo la sinuosità delle forme del più salubre eterno femminino e non le mascoline silohuette delle manequin. Ben ritornino le camicette di seta sui seni floridi. Vadano a farsi benedire gli stilisti miliardari moderni con le loro felpe sintetiche firmate, le borse policrome ad armacollo ed i