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con i nostri tempi, cioè per avidità di danaro, ma perché, diagnosticato da molti specialisti come affetto da sindrome da ipersessualità cronica, riusciva ad ottenere adesione dalla consorte, nei continui, postulati rapporti, solo nei casi di congruo incasso quotidiano. «Quando le macchine stanno ferme, caro Mari, me la vedo brutta. E dire che avevo trovato il sistema per fregarla... in tutti i sensi... La sera portavo a casa due o tre assegni finti, sai quelli che stampiamo a scopo pubblicitario. Dove mettevo due milioni, dove cinque, per un mese intero, Marittiello mio, fu Sodoma e Gomorra! Una bella mattina quella stroscia che fa? Porta gli assegni in banca... Povero me! Mi costringerà a stampare i soldi falsi, un giorno!».


Ogni progresso è basato sull’universale desiderio, innato in ogni organismo, di vivere meglio di quanto consentano le sue entrate.

«Taccuini» - Samuel Butler

CAP. IV

MATERIALE TIPOGRAFICO
E PROGETTAZIONE

L’artista è l’ultimo a farsi illusioni della sua influenza sul destino degli uomini. L’arte non è una forza, e soltanto una consolazione.
“L’artista e la società” - Thomas Mann

LA CULTURA NAPOLETANA 
ALLE ORIGINI

Come ho accennato nel capitolo precedente Napoli non ha una sua storia della stampa, tranne notizie frammentarie che si possono attingere qua e là. Mentre, ad esempio, come abbiamo visto, la stampa veneziana in un certo senso predominava sulla cultura, nel Napoletano la stampa si asserviva alla cultura allo scopo di potersi espandere. E poiché mi accingo a stendere vari flash di compulsazione libresca relativa alla cultura napoletana, nella maggiore relazione possibile all’arte amanuense e a