Cap. I - Pag 36   

Cap. I - Pag 37                                      

ricavarne la catarsi finalizzata nell’opera. Le moderne composizioni grafiche costituite da assemblaggi la dove predomina l’immagine scuotono indubbiamente la pigrizia mentale verso la lettura, tipica dell’uomo medio italiano, così propenso all’evasione, pressato da un ritmo di vita sempre più frenetico, quindi malproprio alla lettura e alla sua prerogativa: la concentrazione. Questi nuovi avvenimenti hanno ottenebrato non solo il fascino del prodotto delle stamperie, ma la stessa forza espressiva del pensiero combinato in parole attraverso l’alfabeto, uno dei maggiori strumenti capaci di stimolare e fertilizzare la fantasia. Il processo di stimolazione mentale della trasfigurazione artistica ha mutato i canoni compositivi nella pittura, nella letteratura e nelle arti applicate ad esse affini. L’ambiguità del reale e conforme al mistero della vita e della morte, quindi all’insoluto esistenziale più intenso. Le pulsioni sessuali, ad esempio, vengono alimentate dal «celato» o, meglio ancora dall’immaginato, in molti casi. Le culture planetarie di stampo religioso, dal canto loro, hanno allenato l’uomo per millenni ad

atteggiamenti comportamentali scaturiti dalle speculazioni teosofiche, dove i composti lasciavano spaziare la fantasia con trasognamenti, speranze, illusioni, delizie, meccanismi intellettivi che impegnavano la mente e spesso conciliavano il sonno e il sogno. Un filosofo diceva: «Guai all’uomo quando smetterà di sognare!» Cert’è che oggi non solo si sogna poco, ma si dorme pochissimo. Chissà quali utilità arrecano all’uomo le scienze positive, a parte l’apparente benessere fisiologico. Il corpo è analizzato e curato in ogni cellula, ma al di là del cancro e dell’AIDS, la mente chi la cura? La salute mentale collettiva e individuale, quale scienza o psicologia la garantisce in maniera empirica. Pure la psicanalisi, si rivela dubbia come terapia. Le scuole in materia si moltiplicano, come un tempo con la filosofia, polemizzano tra loro, prevalgono dottrinarismi categorici ma teorici, spesso perentori e sussiegosi. Le teorie non sperimentate non allettano nessuno. L’alfabeto vecchia maniera spaziava, trasognava, sconfinava, ora si concentrava, ora si rarefava, e la gente dormiva almeno otto ore per notte.